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Visualizzazione dei post da febbraio, 2021

Proposte di lettura: la voglia dei cazzi e altri fabliaux medievali

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  “ Quando ho deciso di pubblicare alcuni di questi testi, ho pensato a questo titolo anche perché rispecchiava la capacità medievale di divertirsi nel dire certe parole. Di poterle usarle, le parolacce, senza freni. E mi sono chiesto se anche noi siamo così disinvolti… ”. Alessandro Barbero La letteratura francese del XIII secolo ci ha lasciato circa centocinquanta poemetti in rima baciata, generalmente di ottonari, lunghi poche centinaia di versi, e di contenuto per lo più erotico, se non francamente osceno, chiamati  fabliaux  (tradotti con l'italiano " favolello "), la cui fortuna critica è andata regolarmente crescendo nel corso degli ultimi decenni. Alessandro Barbero ha raccolto e tradotto venti di questi brani e ha pubblicato questo libro dal titolo provocatorio, che mette la società attuale di fronte alla sua propulsione autocensoria, che rende determinati termini quasi dei tabù. In particolare, il  fabliaux che dà il nome al libro, narra la vicenda di una moglie

Great battles of Historie Medievali: la battaglia di Zierikzee

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Quella di Zierikzee fu una battaglia navale avvenuta nei giorni 10 e 11 agosto del 1304, al largo della omonima città e che vide opporsi le flotte franco-olando-genovesi e la flotta fiamminga. La Battaglia di Zierikzee in un codice del XIV secolo Nel 1300, la contea di Fiandra passò sotto la sovranità del re di Francia. Maldestri o brutali, i suoi rappresentanti suscitarono il malcontento della popolazione che, esasperata, finì con il ricorrere alle armi. La rivolta ebbe inizio il 18 maggio 1302, con le mattinate di Bruges , durante le quali i cittadini di Bruges massacrarono i francesi. Ad eccezione di Gand , le altre città delle Fiandre si sollevarono a loro volta e i fiamminghi costituirono un esercito che mise in rotta la cavalleria francese nella battaglia di Courtrai , detta "battaglia degli speroni d'oro" . Umiliato, il re francese Filippo il Bello decise di porre fine alla ribellione a qualunque costo e la guerra infuriò. Raffigurazione della battaglia di Zier

Le vette dell'arte medievale: la Chiesa di Santo Stefano a Caen

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Nella città francese di Caen , nella bassa Normandia , c'è uno dei più begli esempi di architettura romanico-gotica di epoca normanna. Un autentico capolavoro costruito a seguito di una penitenza che  Papa Niccolò II inflisse a Guglielmo II il Conquistatore , di cui abbiamo parlato in un nostro articolo passato che trovate a questo link . Infatti il Re normanno sposò sua cugina, un tipo di matrimonio che una bolla papale proibiva; a questo punto il Papa gli inflisse come penitenza, per espiare i suoi peccati, la costruzione di due abbazie: l'abbazia degli uomini e quella delle donne. La prima, quella degli uomini, è dedicata a Santo Stefano , ed è l'oggetto dell'articolo di oggi. L'imponente abside dell'abbazia La chiesa risente dell'influsso dello stile romanico che si stava diffondendo all'epoca: siamo infatti, nel 1077, e da pochi anni erano state costruite le prime chiese romaniche in giro per l'odierna Francia . L'alternanza dei pilastri, i

Historie medievali: le ricette della tavola rotonda

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 Le ricette che oggi vi proponiamo sono le seguenti: GRATONATA DI POLLO   Ingredienti: 1 pollo; 4 tuorli; 100 gr. di lardo; 1 cipolla; agresto; spezie (zafferano, pepe nero, noce moscata, chiodi di garofano).   Procedimento: Tritare la cipolla e il lardo, poi tagliare il pollo a pezzi. Fare sciogliere il lardo in padella, poi aggiungere il pollo e la cipolla. Fare appassire e aggiungere un po’ di acqua mescolando spesso. Mettere a bagno lo zafferano in acqua tiepida e macinare le altre spezie, poi aggiungere le spezie e un po’ di agresto allo stufato, cuocendo per circa 40 minuti . Il tempo di cottura può variare a seconda della dimensione del pollo. Quando il pollo è quasi completamente cotto, sbattere i tuorli con un po’ di agresto, poi aggiungerli allo stufato e cuocere per ancora un minuto circa. Togliere dal fuoco e servire.            LASAGNE MEDIEVALI Ingredienti: 200 gr. di semola di grano duro rimacinata; 500 gr. di carne bovina; pecorino o Parmigiano; spezie (noce moscata

Gli eserciti tra il 1400 e il 1500

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I secoli centrali del Medioevo furono caratterizzati da grandi eventi bellici, quali la guerra dei Cento anni, le Crociate, i sanguinosi conflitti combattuti in Italia tra comuni e signorie o contro le forze imperiali. Ciascuno di questi eventi assunse caratteristiche proprie che, come vedremo, saranno destinate a influenzare tutto il complesso mondo dell'arte militare nei secoli seguenti e, in particolare, tra il XV e il XVI secolo. Vi furono comunque molti elementi affini nel modo in cui tali eventi vennero condotti. Innanzitutto, caratteristico era un modo di intendere la guerra, che si identificava con l'etica cavalleresca. Echi di tale etica sono stati puntualmente registrati e fanno da fondamento a opere della letteratura, quali la Chanson de Roland  e, più in generale a tutte le chansons che cantano ed esaltano le imprese di prodi cavalieri.  Scontro tra cavalieri - Miniatura medievale Le figure centrali sono sempre i cavalieri, così identificati per la loro condizione n

Vent'anni di oscurità

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No, non è una metafora: dal 536 dopo Cristo, il mondo è davvero finito in un periodo in cui sembra che vaste porzioni del pianeta siano davvero state illuminate di meno dal Sole. Come mai tutto questo? Dai documenti e dalle testimonianze arrivate fino a noi, sembrerebbe che il sole splendesse per meno di quattro o cinque ore al giorno, con una luce simile a quella lunare, per intensità; i cinesi parlano addirittura di eclissi solari, anche se i dati sui cicli astronomici sembrano contraddire ciò. Dell'anno 536 ne abbiamo già parlato in un nostro articolo , dove accennammo all'eruzione di un vulcano in Islanda o in Indonesia . Fra i ricercatori, comunque, comincia a farsi strada l'ipotesi dell'impatto di un grosso meteorite.  Vediamo insieme lo stato delle conoscenze in merito. Un'eruzione vulcanica: una delle probabili ragioni della crisi climatica cominciata nel 536 Partiamo dalle prove documentali in nostro possesso: Procopio di Cesarea , storico dell' Imper

Il necroforo

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II necroforo , sotto diverse vesti più o meno ufficiali, ha sempre occupato un ruolo ben distinto nelle pratiche funebri e di sepoltura dei morti anche se, per molti secoli, il contatto con il corpo del defunto era esclusivamente riservato ai suoi più stretti familiari. Il termine necroforo dal verbo greco νεκρόφόρος composto di "necro" (νεκρό / morto) e "foro" (φόρος / portatore) indica esplicitamente la persona deputata al trasporto dei morti, alla loro sepoltura.  Nel Medioevo, quando l’esperienza della morte ritornò a rappresentare un evento pienamente accettato e socialmente condiviso dall’intera comunità, la sepoltura del corpo spettava esclusivamente ai familiari del deceduto; il compito del becchino, che solitamente era una persona povera o un mendicante, era semmai quello di scavare la fossa, mentre la gestione del cimitero era affidata esclusivamente al prete.   Trionfo della morte , Palazzo Sclafani, Galleria regionale di Palazzo Abatellis, Palermo (144

Il supplizio dell'aquila di sangue: mito o realtà?

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Il condannato veniva legato e fatto stendere col volto verso il terreno; il boia, con l'ausilio di un lungo e affilato coltello, lo scrasamax , affondava la lama profondamente nelle carni della schiena, incidendole fino all'altezza del costato, fino a disegnare un'aquila con le ali distese. A questo punto, con un'ascia, si spaccavano una a una le costole nel punto in cui si attaccano alla colonna vertebrale; dopodiché venivano tirate, insieme alla pelle, verso l'esterno in modo da formare due ali. Si dice che a questo punto del supplizio, il condannato fosse ancora vivo. Per terminare l'esecuzione in modo atroce, i polmoni venivano estratti e posti sulle ali, mentre sulle carni vive veniva gettato il sale. Questo che vi abbiamo appena descritto, è il terribile supplizio dell'aquila di sangue che si dice sia stato praticato dai vichinghi. Ma c'è un fondo di verità in quella che, se fosse vera, risulterebbe essere una delle pratiche capitali più atroci mai

Lo schiaffo di Anagni

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 «Perché men paia il mal futuro e ‘l fatto, veggio in Alagna intrar lo fiordaliso, e nel vicario suo Cristo esser catto. Veggiolo un’altra volta esser deriso; veggio rinovellar l’aceto e ‘l fiele, e tra vivi ladroni esser anciso.» Così Dante ricorda lo schiaffo d’Anagni nel XX canto del Purgatorio. Pur non nutrendo simpatie per il Papa Bonifacio VIII , il Sommo Poeta si indignò per l’offesa, considerandolo un oltraggio a Cristo. Papa Bonifacio VIII   Nel 1303 Guglielmo di Nogaret , membro del Consiglio di Stato di Francia, si trovava in Italia in missione diplomatica per conto di Filippo IV il bello, re di Francia . L'esatto incarico di Nogaret è ignoto, anche se si ritiene che dovesse notificare al Bonifacio VIII, la convocazione di un concilio dei vescovi francesi al Louvre, dove il Papa sarebbe stato sottoposto a un processo, perchè accusato di aver fatto assassinare il suo predecessore Celestino V , oltre ad altre imputazioni, tra cui sodomia, eresia e simonia.  Giunta

Il gioco dell'Hnefatafl

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Il gioco dell' Hnefatafl è l'antenato di alcuni giochi, fra i quali il Tablut , lo Halatafl , il Fithcheall , l' Ard-Ri  e altri ancora. Il suo nome indica il " Tavoliere del Re" , poiché la parola Tafl deriva dal latino "tabula" ed indica tutti i giochi dove è presente un tavoliere. Il gioco è di origini scandinave, i norreni lo utilizzavano già intorno al X secolo; ne siamo a conoscenza grazie al ritrovamento di un manoscritto inglese del X secolo (regno di Re Athelstan di Wessex, 925-940) ove è raffigurato un tavoliere con la disposizione iniziale dei pezzi e le sommarie istruzioni per il gioco. Se torniamo indietro nel tempo, la prima testimonianza dell’esistenza dello Hnefatafl è data dal ritrovamento di un frammento di una tavola, da cui si deduce l’esistenza di un tavoliere di diciotto caselle per lato. Il reperto è stato rinvenuto a Wimose , su una delle maggiori isole danesi, in una tomba romana risalente intorno al 400 d.C. Immagine del gioco