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Visualizzazione dei post da dicembre, 2018

Le Origini della Staffa

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Oggi ci occuperemo di un argomento davvero interessante, l'uso di un oggetto poco comune durante l'epoca medievale: stiamo parlando della Staffa . Molti studi sono stati effettuati per capire quando la staffa sia entrata in Europa durante l'epoca medievale, e oggi gli storiografi avvicinano l'uso di questo oggetto tra il IV e il VI secolo dopo Cristo. Non se ne hanno tracce prima del IV secolo; stando ai ritrovamenti e alle testimonianze al momento disponibili, divenne frequente solo nel secolo successivo. Staffe Avare in ferro del 5°-7° sec. d.C. dalla Ungheria Basandoci su ritrovamenti in siti archeologici, è possibile affermare che le prime staffe rinvenute in Europa risalgono al IV secolo dopo Cristo, appartenenti a cavalieri Sarmati rinvenuti nel bacino del fiume Kuban a nord del Caucaso. Altre staffe sono risalenti al V secolo dopo Cristo, rinvenute in alcune tombe di Unni di Ungheria; realizzate in ferro con la fessura per il passaggio dello staffile, la

Le Origini del Panettone e del Pandoro - Parte II

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Prima che i milanesi sviluppassero il panettone, in un'altra città, da un paio di secoli, aveva fatto la sua entrata in scena l'altro dolce protagonista delle tavole natalizie: a Verona, infatti, partendo da una ricetta che risaliva all'epoca romana, nel XII secolo nasceva il pandoro. Il Pandoro Il classico pandoro di Verona La ricetta deriva da due ricette più antiche: una di Plinio il Vecchio , del I secolo dopo Cristo, ed un'altra risalente all'epoca degli Scaligeri e denominata Nadalin , del XIII secolo. Il Nadalin era un dolce basso, a forma di stella, coperto di glassa e farcito di uvetta e pinoli. Per favorirne la lievitazione, dal Nadalin vengono tolte uvetta e pinoli, inoltre l'altezza del dolce aumenta. Il dolce risultante, costituito da una pasta dorata, venne così chiamato   pan de oro .  Verona nel Medioevo. Questa immagine iconografica è stata usata da una famosa casa produttrice di pandori per decorarne le confezioni Il p

Le Origini del Panettone e del Pandoro - Parte I

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Ormai siamo nel pieno delle feste natalizie, e fra le tante leccornie presenti sulle nostre tavole, sono protagonisti due dolci che conoscono praticamente tutti: il panettone ed il pandoro. Entrambi sono di origine medievale; ed in questo articolo e nel successivo vedremo come essi sono nati. Il panettone Tipico panettone milanese Le origini del panettone si perdono in due leggende,  La prima è quella legata al suo nome, il Pan de Toni . Toni era uno sguattero che lavorava nella cucina di Ludovico il Moro . Siamo nella seconda metà del XV secolo, e durante la preparazione della cena della vigilia di Natale, il capocuoco brucia il dolce che stava preparando. Per sistemare il problema, Toni prende il panetto di lievito madre che si era tenuto per sé in occasione del Natale,e lo impasta con farina, uova, zucchero, uvetta e canditi. Dopo averlo lungamente lavorato ottiene un impasto molto soffice e lievitato; lo inforna e alla fine della cena lo serve al suo signore. Lu

Proposte di lettura: Le grandi battaglie del Medioevo

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"Dalla guerra gotica alla caduta di  Granada : mille anni di scontri e conflitti che hanno segnato la storia dell'umanità", è questo il sottotitolo di un testo che ci accompagna attraverso un'intera epoca, caratterizzata da epici scontri e dall'avanzare incessante delle tecniche da battaglia e degli armamenti. Dagli scontri tra regni romano-barbarici alle successive invasioni, dall'epoca della cavalleria al sorgere delle fanterie premoderne. Sotto la definizione di Medioevo rientra un intero millennio, nel corso del quale le armi, le tecniche, le strategie militari subirono profondi cambiamenti. Altrettanto estesa è la varietà dei fronti, dalla penisola iberica al Medio Oriente , passando attraverso l' Italia , i territori anglofrancesi e l’Europa orientale. La guerra medievale, inoltre, è contrassegnata da conflitti la cui portata ha rivestito un ruolo cruciale nella storia dell’umanità: lo scontro tra Cristianità e Islam , con la reconquista del

Historie Medievali: le ricette delle tavola rotonda

Le ricette che oggi vi proponiamo, sono le seguenti: GALLINELLA DI MARE ARROSTITA Ingredienti: 3 gallinelle;  burro;  agresto;  sale e pepe a piacere. Procedimento Lavare bene il pesce, privandolo delle pinne e delle interiora. Inciderlo a metà dei due filetti e salarlo in maniera omogenea, pennellarlo con il burro fuso. Passarlo sulla griglia girandolo sui due lati fino a cottura; se il pesce sembra seccare troppo pennellarlo ancora con il burro fuso. GAMBERI ALLA BRACE Ingredienti: 8 gamberoni; 40 gr. di burro;  ½ bicchiere di aceto;  2 cipolle;  sale e pepe a piacere. Procedimento Tritare finemente la cipolla. In un tegame sciogliere il burro e soffriggerla a fiamma dolcissima. Quando è ben dorata aggiungere l’aceto e fare sfumare. Cuocere fino ad ottenere una salsa densa. Pulire i gamberoni, tagliandoli lungo la schiena e togliendo il filino nero. Lavarli ed asciugarli con carta da cucina. Cuocerli alla brace, avendo cura di non posizionare l

I Tuoni di Guerra: Le Bocche da fuoco nel Medioevo

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Le prime testimonianze dell'uso di bocche da fuoco o di cannoni risalgono agli inizi del XIV secolo. Anche se, forse, macchine belliche con caratteristiche simili furono ideate e sperimentate già prima del XIV secolo. Gli storiografi di arte militare ipotizzano che le prime bocche da fuoco furono inventate e testate in estremo Oriente, dove la polvere pirica fu l'elemento importante e principale di queste nuove armi da guerra. Sappiamo con certezza che la prima menzione di una bocca da fuoco compare in un documento dell'11 febbraio del 1326: si tratta di un decreto della signoria di Firenze, con il quale si disponeva la nomina di due ufficiali ai quali affidare l'incarico di fabbricare palle di ferro e cannoni in metallo, da impiegare nella difesa dei possedimenti della Repubblica. Artiglieria a bocca da fuoco nel XIV secolo, manoscritto miniato Esistono anche testimonianze più antiche, ad esempio: il documento redatto il 12 maggio del 1284 nel Regno di Napoli, f

La Carta de Logu

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Ogni società, in ogni tempo, ha sempre avuto bisogno di regole; ovviamente, le società dell'era Medievale non fanno eccezione a ciò, in quanto è sempre stato necessario avere delle norme di riferimento per non far precipitare il normale vivere civile nel caos. Sull'isola di Sardegna, nel centro del mar Mediterraneo, esisteva una sorta di federazione composta da quattro piccoli stati, denominati Giudicati: Arborea, Lugodoro, Gallura e Calari. Sarà proprio il primo giudicato elencato, Arborea, a creare un codice estremamente importante, vasto e completo: la Carta de Logu . Una pagina della Carta de Logu La Carta de Logu (trad. Carta del Luogo ) è un codice di 198 capitoli redatto dalla Giudicessa Eleonora d'Arborea fra il 1389 ed il 1392. Il diritto regio sardo infatti, permetteva ad una donna di poter succedere alla reggenza del territorio tenuto dalla famiglia; la donna attuò una serie di riforme per il giudicato, fra cui il riordino del sistema giuridico, rivedend

Historie Medievali The life of: Anna Comnena

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Anna Comnena (1083 – 1153) è stata una storica e principessa bizantina, oltre che una delle prime donne storiografe conosciute. Figlia dell’imperatore Alessio I Comneno e di Irene Dukas , Anna Comnena fu fidanzata, a pochi giorni di età, a Costantino Dukas il quale venne associato al trono. Con il fidanzamento, si poneva fine alla profonda rivalità che aveva diviso le due famiglie. Alessio e Irene non avevano figli maschi e pertanto Anna fu insignita del diadema imperiale quale erede al trono insieme al futuro marito. Ricevette una educazione completa particolarmente accurata come era costume nella famiglia imperiale. Alessio I Comneno, padre di Anna Comnena Si dedicò presto allo studio delle lettere. Conosceva il greco e il latino e, terminata la prima istruzione iniziò lo studio delle arti del trivio: grammatica, retorica e filosofia; dopodiché iniziò lo studio delle arti del quadrivio: geometria, aritmetica, astronomia e musica. Era colta, intelligente e poco conf

L'assedio di Otranto

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Nel 1480 Maometto II , Sultano dell'Impero Ottomano, decise di attaccare Rodi. Ferrante II di Aragona, Re di Napoli, andò ad aiutare l'isola con due navi e così il sultano se la legò al dito, motivo per cui la sua flotta fece rotta su Brindisi, col sogno di espugnare Roma e punire Ferrante II . Fra 70 e 200 navi, trasportanti fra i 18 ed i 100 mila uomini, fecero rotta verso il Regno di Napoli, sotto il comando di Gedik Ahmet Pascià , noto come Giacometto . Nella notte del 28 luglio 1480 attraversò il canale d'Otranto, ma il forte vento di tramontana, invece di portarli a Brindisi, fece trovare la flotta davanti alla città di Otranto. Castello di Otranto La flotta turca sbarcò nei pressi dei laghi Alimini. In quel tratto di costa, oggi chiamato Baia dei Turchi, si scontrarono in isolate scaramucce con i soldati della guarnigione otrantina, che cercava di bloccarli mentre scendevano dai navigli. Tuttavia, i soldati pugliesi furono messi alle strette dal continuo acc

Il Letto in epoca medievale

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I letti nel Medioevo – riferendosi naturalmente a quelli di sovrani, aristocratici e benestanti – erano alquanto diversi dai nostri. Si trattava infatti di letti particolarmente larghi, ma soprattutto corti. E questo sia per la statura dell'uomo medievale che, dagli studi antropometrici effettuati, risultava verosimilmente più bassa rispetto all'uomo contemporaneo, che per le abitudini degli stessi dormienti. L'alcova, particolare opera Memmo di Filippuccio Infatti, gli uomini del Medioevo non dormivano distesi, come avviene oggi, ma dormivano in una posizione a metà strada tra quella distesa e seduta, con alti cuscini che sorreggevano il busto e la testa. Il termine "testata" del letto prende invero nome dal fatto che vi si poggiava la testa, così come "spalliera" prendeva nome proprio dal fatto che il dormiente vi poggiava le spalle. Queste originali abitudini, che possono suscitare la nostra meraviglia, hanno tuttavia motivazioni di natura