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Visualizzazione dei post da agosto, 2022

Il coccodrillo del Maschio Angioino

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Il Maschio Angioino , noto anche come Castel Nuovo , è una storica fortezza della Campania e uno dei simboli di Napoli . Voluto nel XIII secolo da Carlo d’Angiò , il Castello ha poi subito le diverse dominazioni che si sono succedute in città. Insolite sono le leggende mitologiche legate a questa fortezza e una tra le più famose è sicuramente quella che riguarda il coccodrillo che è stato per lungo tempo sulla porta d’ingresso del Maschio Angioino. Per secoli in molti hanno dubitato sulla vera esistenza di questo coccodrillo pensando che fosse solo il frutto di racconti popolari. Ma recenti studi sembrano mettere in luce più informazioni su questo animale. Maschio Angioino   Una tra le leggende più note attorno a questa storia è quella che riguarda la “Fossa del miglio”. I sotterranei del Castello, infatti, erano costituiti da due zone: la Fossa del miglio (o Fossa del coccodrillo) e la prigione dei Baroni. Presso la Fossa del miglio il re aragonese Ferdinando I di Napoli (anche noto

Una piccola "Pompei"

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Immaginate di aver appena mangiato: avete messo le vostre cose ad asciugare nei pressi del focolare, e all'improvviso siete costretti a scappare a gambe levate perché un esercito straniero è venuto a invadere la vostra città. Non vedrete mai più la vostra casa, ma in cambio quel pezzo di ambiente domestico verrà conservato intatto per sempre, per poi riemergere secoli dopo lì, come una fotografia di un attimo di vita quotidiana del vostro tempo. Questo è quello che è successo in Repubblica Ceca , a  Nový Jičín , al confine con la Polonia . L'ambiente intatto ritrovato a  Nový Jičín Poche settimane fa gli archeologi, scavando i resti di una casa medievale, si sono ritrovati in una situazione simile a quelle che si possono incontrare quando si fanno ricerche in luoghi come Pompei o Ercolano : ambienti domestici totalmente intatti, rimasti esattamente come li hanno lasciati gli abitanti di allora. Si tratta di una cucina in perfetto stato di conservazione, risalente forse all’ini

Il pifferaio di Hamelin: un macabro mistero medievale

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Il pifferaio di Hamelin (o Pifferaio magico) è una delle fiabe più conosciute in tutto il mondo. La storia, ambientata nel Medioevo, narra di un pifferaio che giunto ad Hamelin , un paesino della Germania, propone al borgomastro di riuscire a porre fine a un’invasione di topi con la promessa di una lauta ricompensa. Una volta accettata la proposta, non appena il pifferaio inizia a suonare, i ratti, incantati dalla sua musica, si mettono a seguirlo, lasciandosi condurre fino al fiume Weser , dove annegano. A questo punto però, la spergiura gente di Hamelin, ormai liberata dai ratti, si rifiuta di pagare il pifferaio. Questi, per vendetta, riprende a suonare mentre gli adulti dormono, attirando dietro di sé tutti i bambini della città. Centotrenta bambini lo seguono in campagna e vengono rinchiusi dal pifferaio in una caverna dalla quale non faranno più ritorno. Solo un bambino, zoppo, riuscirà a salvarsi dal rapimento, perché non in grado di tenere il passo degli altri. Un'i

Historie medievali the life of: Carlo Martello

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Primogenito di Carlo II d'Angiò re di Napoli , fratello di San Ludovico di Tolosa , Roberto d'Angiò  (di cui abbiamo parlato qui ) e Filippo I di Taranto . Vediamo oggi la vita dell'erede al trono del Regno d' Ungheria . Miniatura di Carlo Martello Nasce a Napoli nel 1271 e vive la sua infanzia nel castello del parco di Nocera , luogo a cui sarà profondamente legato. Sua madre era figlia di Stefano V re d' Ungheria ; per tale ragione, quando il re morì il 10 luglio del 1290, Carlo fu formalmente eletto re d' Ungheria . Secondo la Nuova Cronica di Villani fu incoronato a Napoli ; il testo recita: " il re Carlo si tornò a Napoli; e ’l giorno di nostra Donna di settembre prossimo il detto re fece in Napoli grande corte e festa, e fece cavaliere Carlo Martello suo primogenito figliuolo, e fecelo coronare del reame d’Ungaria per uno cardinale legato del papa, e per più vescovi e arcivescovi ". Purtroppo però, a Carlo non restò che il titolo formale, i

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Oggi vi proponiamo due ricette completamente differenti, a base di carne e pesce:     ARROSTO DI MANZO CON SALSA DI SEMI DI RUCOLA (XIV sec.)   Ingredienti: manzo; vino rosso; olio extravergine d’oliva; lardo; mandorle; mezzo uovo sodo; zucchero bianco di canna; aceto di vino bianco; spezie (semi di rucola, zenzero, noce moscata, cannella).   Procedimento: Per preparare l’arrosto, tritare il lardo e pestarlo nel mortaio, mescolandolo con una piccola quantità di olio d’oliva. Ricoprire la carne con la mistura di lardo e olio, inspiedarla e metterla sui carboni. Versare eventualmente un po’ di vino sui carboni per tenere sotto controllo la temperatura di cottura. Mentre l’arrosto sta cuocendo, preparare la salsa. Macinare nel mortaio mezza noce moscata, zucchero, cannella e semi di rucola, poi tritare lo zenzero fresco e pestarlo nel mortaio con le altre spezie. Aggiungere mezzo uovo sodo e versare aceto, mescolando tutto insieme. Servire l’arros

Proposte di lettura: Arte medievale, le vie dello spazio liturgico

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Il libro, curato dall'architetto  Paolo Piva , intende focalizzare l'attenzione sullo spazio liturgico delle chiese, inteso non in senso astratto, ma come luogo percorso da "vettori" materiali, visivi o ideali, che si configurano nell'architettura, nei complementi figurativi, nell'arredo, nei cerimoniali, e che non necessariamente coincidono con l'orientamento principale della chiesa. Nell'essenza, il problema è quello della destinazione e della funzione degli spazi liturgici, della loro reciproca connessione, del modo in cui i sistemi pittorici e plastici riflettono e documentano tali connessioni "dinamiche". L'orientamento della chiesa cristiana fu percepito come un problema dagli aspetti molteplici, tuttavia non necessariamente la basilica paleocristiana sottende l'idea di un percorso in direzione dell'altare, bensì eventualmente anche opposto. L'alto Medioevo (soprattutto con la definizione delle cripte a corridoio) porrà

Great battles of Historie Medievali: la battaglia di La Rochelle

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Quella di La Rochelle è una battaglia navale che si svolse il 22 giugno 1372, tra la flotta inglese e castigliana, comandata dall'ammiraglio genovese Ambrogio Boccanegra . Gli iberici poterono contare su circa sessanta navi contro le quaranta inglesi, inoltre disponevano di più uomini.  Gli alleati franco-castigliani sconfissero nettamente l' Inghilterra , assicurando alla Francia il controllo sul canale della Manica per la prima volta dopo la battaglia di Sluys nel 1340.   Battaglia navale di La Rochelle, dalla cronaca di Jean Froissart, XV secolo   Nel 1360 fu firmato, tra il Re d'Inghilterra e il Re di Francia, il Trattato di Brétigny , che divideva i possedimenti inglesi da quelli francesi, isolando la zona di La Rochelle , governata dagli inglesi. I francesi tuttavia avevano intenzione di occupare militarmente questa zona. Perciò intervenne Enrico di Trastámara , che mandò una flotta di 12 galee comandata da Ambrogio Boccanegra , con l'intento di sorvegliare le zo

Le mutilazioni politiche bizantine

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Nel corso della vita dell'Impero Bizantino (trattato in questo articolo: Impero Bizantino  )  c'è stata una pratica fondamentale nello stabilire gli equilibri politici interni. Si tratta di una pratica cruenta, spesso usata per punire i criminali, ma utile anche per menomare gli avversari politici: stiamo parlando della mutilazione. Accecamento di Leone Foca il Vecchio   La mutilazione dei rivali politici da parte dell'imperatore era considerata un modo efficace per eliminare dalla linea di successione una persona che era vista come una minaccia. Gli uomini castrati, ad esempio, non erano visti come una minaccia, poiché non importava quanto potere avessero, in quanto non potevano in ogni caso salire al trono; numerosi eunuchi furono quindi insediati in uffici importanti della corte e nell'amministrazione bizantina.  Nella cultura bizantina, l'imperatore era un riflesso dell'autorità celeste. Poiché Dio era perfetto, anche l'imperatore doveva essere senza mac