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Visualizzazione dei post da ottobre, 2024

La Claymore: un'icona scozzese

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La claymore , dal gaelico scozzese claidheamh mòr che significa letteralmente "grande spada" , è un'arma a due mani che ha rappresentato un simbolo di potere e coraggio per i guerrieri scozzesi per secoli. Utilizzata principalmente tra il XIV e il XVII secolo, questa spada è diventata un'icona della cultura scozzese, legata alle immagini dei fieri highlanders che combattevano per la difesa delle loro terre e dei loro clan. Claymore a due mani La claymore presentava caratteristiche uniche che la distinguevano dalle altre spade dell'epoca: Dimensioni imponenti : era significativamente più lunga delle spade a una mano e mezza, richiedendo l'uso di entrambe le mani per essere maneggiata efficacemente. Lama a doppio taglio : la lama, lunga e affilata, era spesso a doppio taglio, conferendo all'arma una grande versatilità in combattimento. Guardia caratteristica : la guardia, solitamente a forma di "V", era progettata per proteggere la mano dell'

Proposte di lettura: Manuale di storia medioevale

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  Andrea Zorzi , professore ordinario presso l'Università di Firenze , ci propone un manuale su questo periodo storico durato circa un millennio in cui venne formandosi l'identità storica dell' Europa come originario incontro di civiltà - quelle romana, barbarica e cristiana - e come confronto continuo con le culture altre con cui venne in rapporto - quelle bizantina e islamica in ambito mediterraneo, ma anche quelle asiatiche e africane. L'autore ricostruisce questo complesso e affascinante periodo in una sintesi chiara e aggiornata, arricchita da un corposo apparato di informazioni di primo riferimento. Il volume, edito da UTET, è anche disponibile in formato digitale. Trattandosi di un libro per gli addetti ai lavori, è ottimo per tutti quegli appassionati che vogliono approfondire la storia di questo millennio tanto affascinante. Se la recensione ti ha incuriosito, puoi trovare il libro a questo link .

Cimitero vichingo ritrovato in Danimarca

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Oggi vi parliamo di una scoperta, avvenuta poche settimane fa, che sta appassionando gli archeologi di tutto il mondo: un vasto cimitero vichingo portato alla luce in Danimarca . Scavi condotti nei pressi di Odense , la terza città più grande del paese, hanno rivelato ben 50 sepolture, un ritrovamento che promette di rivoluzionare la nostra comprensione della cultura e delle usanze di questo popolo nordico. Ciò che rende questa scoperta ancora più eccezionale è lo stato di conservazione dei resti umani. A differenza di molti altri ritrovamenti archeologici, gli scheletri rinvenuti nel cimitero vichingo presentano un livello di dettaglio sorprendente. Ossa intatte, articolazioni ben definite e persino tracce di tessuti molli offrono agli scienziati un'opportunità unica per studiare la vita e la morte dei vichinghi (dei quali vi abbiamo ampiamente parlato in diversi articoli passati: parte 1 , parte 2 , parte 3 ) con una precisione senza precedenti. Scheletro ritrovato intatto durant

Historie Medievali Feudal Japan: Il clan Ashigaka

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Siamo nel Periodo Muromachi , quel lasso di tempo che va dal 1336 al 1573: un samurai di cui vi abbiamo parlato in un articolo passato , Ashikaga Takauiji , diverrà il capostipite di un clan estremamente potente che dominerà l'arcipelago nipponico nei due secoli successivi. Lo stemma del clan Ashigaka L'origine del clan è nobile: infatti il ceppo risale a quello del clan Minamoto , vantando una discendenza dall'Imperatore Seiwa , vissuto fra l'850 e l'881 dopo Cristo. I daimyō di Ashikaga , cittadina nell'attuale prefettura di Tochigi , furono i capi del clan; essi divennero egemoni in Giappone grazie al generale Ashikaga Takauji , che riuscì a prendere il potere in Giappone nel modo in cui vi abbiamo raccontato in questo articolo . Ashigaka Takauji Sarà Oda Nobunanga , nel 1576, a porre fine al potere degli Ashigaka , in un Giappone che ormai era sul punto di frammentarsi in tanti stati differenti. Il clan avrà 15 shogun differenti: Ashikaga Yoshimitsu sar

Anstruda: una donna libera che scelse la servitù

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Nel cuore dell' Archivio di Stato di Milano , riposa un documento che ci trasporta indietro nel tempo di oltre mille anni: la Cartula de accepto mundio di Anstruda . Questo antico atto notarile, datato 12 maggio 721, racconta la storia di una giovane donna che, con un semplice segno di una croce, decise di rinunciare alla propria libertà. Anstruda era una donna libera, ma povera. Viveva in un mondo dove le donne avevano pochi diritti e dove la loro condizione era spesso subordinata a quella degli uomini. Aveva scelto di sposare un servo, un uomo di condizione sociale inferiore, ma per poter vivere insieme a lui, aveva bisogno di una protezione legale. La Cartula de accepto mundio, datata 12 maggio 721                                                        Nel diritto longobardo, il mundio era un istituto che attribuiva a un uomo il potere di amministrare i beni di una donna e di assisterla negli atti giuridici. Di solito, il mundoaldo era un parente maschio, ma nel caso di Anstrud

Scoperta una rara chiesa dell' XI secolo a Napoli

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Napoli è stata un centro medievale di primaria importanza nel panorama europeo, e la dimostrazione di ciò è anche nella scoperta eccezionale che è stata fatta alcuni giorni or sono. All'inizio di ottobre di quest'anno il Nucleo Tutela del Patrimonio Culturale dell'Arma dei Carabinieri ha arrestato un imprenditore che stava conducendo degli scavi abusivi nel suo negozio nel centro della città. A otto metri di profondità dal piano stradale infatti, i Carabinieri hanno ritrovato l'abside di un'antica chiesa medievale dell'XI secolo, quindi risalente all'epoca del Ducato di Napoli , territorio formalmente appartenente all'Impero Bizantino ma sostanzialmente ormai indipendente da esso.  L'abside affrescato ritrovato ( Foto del Nucleo Tutela Patrimonio Culturale Carabinieri ) La scoperta più significativa è l'abside affrescato della chiesa: essa è conservata discretamente ed è visibile un'iconografia di Cristo seduto in trono, con una decorazione

Great battles of Historie Medievali: la battaglia di Crug Mawr

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La battaglia di Crug Mawr, combattuta nel settembre o ottobre del 1136, rappresenta un capitolo cruciale nella lunga e complessa storia delle invasioni normanne in Galles . Svoltasi nel contesto della lotta per il controllo del Ceredigion , questa sanguinosa contesa vide scontrarsi le forze gallesi contro i Normanni , determinando un punto di svolta nel tentativo di questi ultimi di consolidare il loro dominio sulla regione. Nel XII secolo, il Galles era un mosaico di piccoli regni indipendenti, spesso in conflitto tra loro. L'invasione normanna, iniziata nel 1066 con la conquista dell'Inghilterra, si estese gradualmente anche al Galles, dando vita a una serie di campagne militari che miravano a sottomettere i principati gallesi e ad assorbire le loro terre. Mappa del luogo della battaglia Il Ceredigion, una regione costiera del Galles occidentale, era particolarmente ambito dai Normanni per la sua posizione strategica e le sue risorse. Nel corso degli anni, i Normanni avevano

L'invenzione degli occhiali

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Con la diffusione dei libri, fra l'alto e il basso medioevo, emerse sempre di più la criticità di chi aveva problemi di lettura per via dei difetti della propria vista. Questo problema, soprattutto nell'ambiente monastico o per chi doveva fare lavori di precisione, portava a limitazioni per certi versi drammatiche, impedendo ai letterati di poter fare il proprio lavoro. Come si risolse la criticità che andava via via emergendo? Vediamolo insieme. Modello tipico di occhiali medievali Siamo nell' XI secolo, e lo scienziato arabo Ibn al-Haytham ha studiato la struttura dell'occhio. Questo studio è una premessa fondamentale, in quanto ragionando sull'anatomia del bulbo oculare e sulla cornea umana, cominciarono i primi studi di ottica. I documenti ci dicono che nel XIII secolo cominciano a diffondersi le cosiddette “ pietre di lettura ”: si tratta di lenti piano-convesse, ossia semisferiche, che si usavano come lenti d’ingrandimento, considerate le antesignane degli oc

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Oggi le ricette che vi proponiamo sono le seguenti: POLENTA DI PANICO CON OCA ALLO SPIEDO (XIV sec.) Ingredienti: un’oca; latte di capra; panico o miglio; fegato d’oca; una fetta di pane; aceto; agresto (o succo di limone); pepe nero; chiodi di garofano; sale. Procedimento: Legare le cosce e le ali dell’oca, fissandole allo spiedo. Cuocere sul fuoco, mettendo l’oca di fianco alla fiamma. Girare spesso per cuocere la carne a bassa temperatura. Mettere una pentola sotto l’oca per raccogliere il grasso che si scioglie, necessario per preparare la salsa e la polenta. Con questa tecnica di cottura, per la nostra oca sono servite circa sei ore, ma ricordate che il tempo può cambiare notevolmente se usate un metodo diverso (per esempio, con il fuoco da entrambe le parti). Per quanto riguarda il fegato, arrostirne un pezzo e una fetta di pane. Mettere a bagno il pane nell’aceto, poi macinare nel mortaio pochi chiodi di garofano, una buona quantità di pepe e un p