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Visualizzazione dei post da luglio, 2018

Itinerari medievali: Volterra

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In Toscana esiste una città che ha 2500 anni. Ha avuto grandi fasti in epoca etrusca, romana e medievale. Forse, rispetto agli altri grandi poli che caratterizzano questa regione dell'Italia centrale, è meno conosciuta, ma noi di Historie Medievali vi assicuriamo che vale la pena andare a farci una passeggiata: questa è una città a cui le vestigia romane, etrusche e medievali, conferiscono gran fascino, ed il suo nome è Volterra. Scorcio della città medievale. In primo piano il Battistero di San Giovanni Si può entrare in città partendo da Porta Fiorentina: noterete fin da subito le mura difensive ben conservate; dinanzi a voi si parerà la classica porta-torre medievale, sormontata da un goticheggiante arco a sesto acuto. Da qui si dipartiva la via per Firenze. Porta Fiorentina, sono visibili ancora i battenti della porta Oltrepassata la porta, si entra in pieno centro città: salendo lungo la strada, ci imbattiamo in piazzetta San Michele, dove, dinanzi a noi, s

La via della Seta

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E' forse la rotta commerciale più importante della storia dell'umanità. Ha origini antichissime: infatti si costituì per via del continuo scambio di merci fra l'Impero Romano, popoli situati in Asia Centrale e la Cina. La Cina esportava dalle sue terre la seta, che attraverso gli scambi arrivava fino ai Romani; mentre i romani mandavano verso oriente merci preziose. Ma non fu soltanto una semplice via di scambio commerciale: su di essa viaggiarono conoscenze, idee e religioni, oltre a svolgere una sorta di lavoro di unione tra i popoli su cui si snodava. La via della seta non era una semplice via, ma un fascio di rotte commerciali, che si snodava attraversando tutta l'Asia meridionale. Le strade che costituivano la via della Seta Quanto è importante per il Medioevo questa rotta? Beh, lo fu principalmente per l'Impero Bizantino. Pensiamoci un attimo: quello Bizantino è l'impero che per secoli ha fatto da porta all'Occidente per la via della Seta, di co

L'infanzia nel medioevo

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Se vivere da adulti nel medioevo era già particolarmente difficile, per un bambino spesso poteva esserlo molto di più e di certo veniva subito abituato a una vita differente da quella che può essere mediamente l'infanzia attuale. Appena nato, dopo la fasciatura molto stretta, fatta seguendo la credenza secondo cui le ossa fragili sarebbero cresciute male o del tutto storte, si passava subito a un bel bagno caldo, specialmente nei periodi invernali, prima di preparare la culla - che in Italia aveva un movimento verticale testa-piede, mentre nel resto d'Europa era orizzontale, da spalla a spalla - in cui il neonato avrebbe poi riposato. In alcuni casi, la culla poteva essere appesa al soffitto con un sistema di corde posizionato proprio al di sopra del letto dei genitori che, sporgendo un braccio, potevano farla dondolare. Si trattava di una soluzione ingegnosa soprattutto per le case più piccole, molto frequenti nel Medioevo, ma ovviamente rischioso dato che le corde potevano sp

La tavola Peutingeriana

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Fra i tanti documenti di epoca romana che si ricopiavano, uno in particolare ha suscitato sempre stupore ed interesse: si tratta di una sorta di stradario d'Europa ante litteram, o per meglio dire, una mappa delle strade imperiali romane. Conservata presso la Biblioteca Nazionale Austriaca di Vienna, con copie a Parigi e a Pola, questo atlante stradale è stato inserito dall'UNESCO nel Registro della Memoria del Mondo. Stiamo parlando della Tavola Peutingeriana. Porzione della Tavola: dall'alto verso il basso abbiamo l'area Balcanica, Puglia, Calabria, Sicilia e l'odierna Libia La mappa porta il nome dell'umanista e antichista Konrad Peutinger , che la ereditò dal suo amico Konrad Celtes , bibliotecario dell'imperatore Massimiliano I; Peutinger avrebbe voluto pubblicare la carta, ma morì prima di riuscire nell'impresa. Come si può vedere dallo stralcio di mappa sopra mostrato, non si riescono a riconoscere le aree geografiche indicate nella didasc

Historie medievali: le ricette della tavola rotonda

Le ricette che vi proponiamo oggi, sono le seguenti: POLLO AL FINOCHIO Ingredienti:  1 bel pollo di fattoria;  100 gr. di mandorle non spellate; 1 pugno di foglie di finocchio o d'aneto; 1 pugno di prezzemolo Procedimento: Preparare il pollo e tagliarlo a pezzi. Fondere lo strutto in una casseruola e farvi colorire i pezzi di pollo a fuoco vivo. Quando sono ben dorati aggiungere acqua, salare, coprire e lasciar sobbollire per circa 40-50 minuti a seconda della qualità del pollo. Nel frattempo, lavare le erbe e tritarle insieme alle mandorle. Quando il pollo è quasi cotto, togliere i pezzi dalla casseruola e tenerli in caldo fra due piatti. Disporre i pezzi del pollo sul piatto di portata. Passare la salsa al colino o al setaccio e ricoprirne il pollo. Spolverare con un bel pizzico di spezie fini e servire. FUNGHI SALTATI ALLE SPEZIE Ingredienti:  500 gr. di funghi selvatici o di champignons; Erba cipollina quanto basta;  1 pizzico di pepe appena macinat

Historie Medievali: Feudal Japan, Il Periodo Heian, parte 1

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I samurai possono essere considerati i cavalieri del Giappone Medievale. Come i cavalieri medievali europei, essi nacquero come élite militare, trasformandosi poi in élite sociale. I loro riconoscimenti erano dati dai trionfi riportati con le loro spade. La storia del Giappone la si può identificare con la storia dei samurai. Il "Periodo Heian"  (durante il quale si fece per la prima volta uso della parola "Samurai") deriva dal nome con cui a quel tempo era conosciuta la capitale Kyoto: "Heian-Kyo" ovvero città della pace celeste. La nascita dei samurai è ancora oggi controversa, poiché non sono state fornite adeguate risposte. Il termine stesso non venne introdotto in Giappone prima dell'XI secolo d.C., dopo più di un millennio di guerre. Samurai significa letteralmente "coloro che servono", che offrono cioè i propri servigi militari ad un sovrano. Antichi documenti ci forniscono alcuni indizi su quali siano stati i progenitori dei samurai.

Porposte di lettura: Scritti sul pensiero Medievale

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Umberto Eco è stato uno dei più grandi uomini di cultura italiana del nostro tempo. Bisogna dire che è stato anche un grande studioso del Medioevo, cosa che lo ha portato a scrivere un romanzo famoso come "il Nome della Rosa". Quello che poco si sa, è che il grande scrittore raccolse i suoi pensieri in un unico libro. Infatti Eco, in questo volume, presenta scritti tutti già pubblicati, ma che riunisce per testimoniare della sua continua attenzione alla filosofia, all'estetica, alla semiotica medievale, sin dall'inizio dei suoi interessi storiografici risalenti agli anni universitari. Raccoglie così le ricerche sull'estetica medievale e in particolare quella di Tommaso d’Aquino, gli studi di semantica sull'arbor porphyriana e sulla fortuna medievale della nozione aristotelica di metafora, esplorazioni varie sul linguaggio animale, sulla falsificazione, sulle tecniche di riciclo nell'Età Media, sui testi di Beato di Liebana e della letteratura apocalitt

Great battles of Historie medievali: la Battaglia di Les Formigues

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La battaglia navale di Les Formigues ebbe probabilmente luogo la mattina del 4 settembre 1285 vicino alle omonime isole, situate a circa 85 km a nord-est di Barcellona, quando una flotta di galere catalane e siciliane, comandate da Ruggiero di Lauria, sconfisse una flotta di galere francesi e genovesi, comandate da Guglielmo di Lodeva, Arrigo De Mari e John de Orrea. Ci sono tre resoconti completamente diversi di questa battaglia: quello di Ramon Muntaner, quello di Bernard Desclot e le "Gesta Comitum Barchinonensium".  Un combattimento medievale tra due navi dove i francesi hanno la peggio Quest'ultime collocano la battaglia a Les Formigues (o Formigas), mentre Muntaner favoriva una posizione al largo di Roses (Rosas), più a nord.  Sia Lauria che i francesi erano a riva per la notte quando si scontrarono con gli altri, o secondo un'altra ipotesi, le due flotte erano entrambe in mare quando ebbe luogo lo scontro. Tutti i resoconti concordano sul fatto che