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Visualizzazione dei post da dicembre, 2017

Paese che vai... capodanno che trovi!

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Eh sì! Esattamente come afferma il nostro titolo, il capodanno nel passato non era necessariamente legato alla transizione dal 31 dicembre al primo gennaio, bensì ad elementi peculiari del luogo considerato. Il raggio di sole che segna l'inizio del capodanno pisano Ma procediamo con ordine: nel Medioevo veniva utilizzato il calendario Giuliano, chiamato così perché introdotto, in epoca romana, da Giulio Cesare. Tale calendario prevedeva il passaggio da un anno all'altro alla fine del mese di dicembre, in quanto in quello di Gennaio nasceva il dio Giano, a cui è dedicato, per l'appunto, gennaio. Volto di Giulio Cesare, inventore dell'odierno calendario Nel Medioevo invece, ogni Paese aveva un proprio giorno per far cominciare l'anno: Nel VII secolo ad esempio, i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant'Eligio, che redarguì il popolo delle Fiandr...

Gli albori del Medioevo: Le invasioni barbariche e le loro conseguenze

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Per conoscere al meglio il Medioevo, bisogna ritornare secoli addietro dove le terre delle popolazioni barbariche si estendevano in gran parte al di là il Danubio e del Reno, territori quasi sconosciuti al tempo. I barbari più prossimi ai confini romani erano i Germani, un popolo composto da varie tribù di cui: Alani, Burgundi, Franchi, Ostrogoti, Vandali, Visigoti ecc.; contadini poco legati alla terra che a quel tempo era scarsamente produttiva. La base della società di quell'epoca era la "famiglia": più famiglie formavano tribù consanguinee, a loro volta riunite in confederazioni militari guidati da capi militari considerati come re. Sin dal 280 d.C., Roma era riuscita a controllare il flusso migratorio degli elementi barbari, che varcano il confine alla ricerca di terre produttive, fertili e anche per arruolarsi nell'esercito Romano. Solo negli ultimi anni del IV secolo, la grande spinta Unna dall'Asia centrale, si propagò fino in Russia meridionale; i confini...

L'incoronazione di Carlo Magno e le sue conseguenze

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La notte di Natale del 25 dicembre dell'800 d.C, durante la messa celebrata a San Pietro a Roma, Carlo Magno fu incoronato imperatore dal successore di Adriano I, Papa Leone III. Questo titolo non era più stato usato in Occidente dalla abdicazione di Romolo Augusto nel 476, con la caduta dell’Impero Romano d’occidente. Del resto Leone III doveva la sua permanenza sul soglio pontificio proprio a Carlo, che nella primavera del 799, lo aveva liberato dalle prigioni in cui era stato rinchiuso da un gruppo di nobili romani. Carlo Magno incoronato imperatore da papa Leone III  Esistono diverse fonti che raccontano di questa incoronazione. Una di queste ci dice che Carlo venne investito della carica di imperatore seguendo il rituale degli antichi imperatori romani; quindi gli venne revocato il titolo di patrizio ed acquisì il titolo di Augusto. Un'altra fonte afferma che se quella sera Carlo non era consapevole delle intenzioni del papa, e che quindi, venne incoronato imperato...

Il pranzo di Natale nel Medioevo

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Ormai ci siamo: mancano poche ore alla cena della vigilia ed al pranzo che celebra la nascita di Gesù. Già abbiamo parlato in un precedente articolo di cosa fosse il Natale nel medioevo e da dove abbia tratto le sue origini; ma come era vissuto uno dei momenti più amati di questa festa? Insomma, cosa si consumava a tavola? Oggi lo vedremo insieme. Il pavone, uno dei piatti più amati nei banchetti natalizi Prima di procedere nella descrizione di quali fossero alcuni dei piatti tipici del pranzo di Natale, vale la pena ricordare che questa festività arrivava subito dopo l'ultimo raccolto e, di conseguenza, in corrispondenza di una notevole quantità di cibo per l'inverno: non c'era un granché da fare nelle fattorie e, se non era necessario mantenere gli animali tutto l'inverno, era conveniente macellarli. Ragion per cui è possibile immaginare la relativa quantità di cibo a disposizione per questo periodo. Nasce così l'opportunità di poter realizzare, fra i nobi...

Great Battles of Historie Medievali: la battaglia d'Inab

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La battaglia d'Inab, chiamata anche di Ard al-Hâtim o Fons Muratus, ebbe luogo il 29 giugno 1149 tra Nur ad-Din e Raimondo d'Antiochia. Nur ad-Din, atabeg di Aleppo, dopo la morte di suo padre Zangi avvenuta nel 1146, decise di attaccare il principato di Antiochia, con l'intenzione di difendere Damasco che, nel 1148, era stata assediata invano dai Crociati durante la seconda crociata, voluta da Papa Eugenio III. Battaglia d'Iinab (1149) Nel giugno del 1149, Nur ad-Din invase il principato d'Antiochia e pose d'assedio la fortezza d'Inab, con l'aiuto di Unur di Damasco ed un contingente di Turcomanni: Nur ad-Din aveva a disposizione un totale di circa 6.000 soldati, per la maggior parte cavalieri; invece il principe di Antiochia, Raimondo, si alleò con Ali ibn-Wafa, della setta degli Assassini, che controllava un territorio confinante col principato, ed era nemico di Nur ad-Din. Raimondo ed il suo alleato partirono per una missione di soccorso prim...

Il ciclo arturiano

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Statua di Re Artù E' uno dei cicli mitologici celtici e britannici più famosi in assoluto. Esso è chiamato anche Materia di Britannia, o Ciclo Bretone, e narra le gesta di Re Artù e dei cavalieri della Tavola Rotonda. Chi non ha mai sentito parlare di Re Artù? Film, cartoni animati e favole narrate ai bambini, hanno reso questo personaggio famosissimo nel mondo. Ma quali sono le radici dei racconti delle sue vicende? Partiamo dall'inizio: nel XII Secolo, in Francia, prese moda raccontare le gesta epiche dei cavalieri e degli eroi. Nel 1135, questa corrente letteraria arriva anche in Inghilterra, prendendo il nome di Materia di Britannia . Il primo autore che si occupa della Materia di Britannia è un chierico gallese, Goffredo di Monmouth. La sua prima opera è l' Historia Regum Britanniae , ma diviene famoso nella storia per aver raccolto una serie di profezie di un personaggio noto, al giorno d'oggi, a grandi e piccini: Merlino. Una miniatura delle Profezie d...

Proposte di lettura: La chiesa nell'Europa medievale

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Il libro che vi proponiamo oggi è una sintesi di notevole pregio della storia e delle caratteristiche della cristianità medievale, scritta dallo storico Gregorio Penco , benedettino, laureato in lettere classiche e in teologia. Le sue opere principali riguardano la storia del monachesimo e della chiesa in Italia, inoltre si annoverano numerose pubblicazioni e articoli su importantissime riviste specializzate. Da sempre la storiografia religiosa ha dedicato un particolare interesse al periodo medievale, ed è noto che spetta alla cultura dell'età romantica la scoperta del Medioevo come "Cristianità". Oggi questo aspetto è più verificabile grazie all'opera di numerosi centri di studio sorti anche in Italia nell'ultimo mezzo secolo. Il libro qui presentato Mancava però un'opera di carattere sintetico che, tenendo conto delle nuove acquisizioni, presentasse un rapido panorama delle varie componenti della cristianità medievale. Tale è il compito di questo vol...

Le vette dell'arte medievale: Notre-Dame

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La facciata della cattedrale di Parigi La cattedrale di Parigi è senza alcun dubbio fra le costruzioni gotiche più famose del mondo. Situata nel cuore della capitale francese, ha attraversato circa otto secoli di storia. Tutto cominciò quando nel 1163 il Vescovo di Parigi, Maurice de Sully, decise di demolire le due vecchie chiese sull' Île de la Cité per far posto ad una nuova, imponente cattedrale. La prima pietra venne posata da Papa Alessandro III in persona, ed avrebbe avuto forme di tipo gotico, come le altre tre cattedrali precedentemente costruite sul territorio francese. La costruzione procedette a più riprese: nel 1185 venne conclusa l'abside, che fu consacrata ed aperta alle messe. Abside con il coro, la prima parte della chiesa ad essere completata Poi si procedette con la costruzione del transetto e delle navate, che continuò fino al 1190. Dal 1208, cominciò la costruzione della facciata, che venne completata nel 1218, cioè 10 anni dopo. Mancavano ancor...

L'avanzata dei ceti urbani

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Il XII e il XIII secolo rappresentano per molti aspetti un periodo che favorì l'iniziativa individuale. Infatti non vi erano disparità insormontabili tra le classi sociali, a fare la differenza erano soprattutto il calcolo e l'intraprendenza individuale; ciò che veramente contava era l'investimento e il guadagno ricavabile da un'impresa commerciale che una persona riusciva ad avviare. Oggi gli studiosi parlano di questo come di "dinamismo sociale". A una crescente articolazione delle classi sociali corrispose una maggiore permeabilità tra l'una e l'altra, in questo senso non si precludevano passaggi a scalate da parte dei cosiddetti "arrampicatori sociali". Si annoverano la costruzione di nuove città grazie allo sviluppo dei nuovi ceti urbani che si produssero di pari passo. A una maggiore vitalità dei ceti urbani, fino a quel momento costretti in sordina, possedendo una limitata libertà d'azione, fece da contrappeso la caduta in disgraz...

Historie medievali: le ricette della tavola rotonda

Le ricette che vi proponiamo oggi, sono le seguenti: MANZO CON SUGO Ingredienti: un bicchiere di aceto buono 1/2 litro di vino rosso corposo 800gr. carne di manzo 2 cucchiai di olio o lardo una cipolla grossa una carota 2 gambi di sedano 2 spicchi d’aglio chiodi di garofano q.b. 50gr. di zenzero 2 foglie di alloro sale q.b. noce moscata q.b. Procedimento Preparate le verdure ben lavate; tritatele finemente e mettetele a rosolare con olio o lardo. Prendete la carne e, dopo averla steccata con l’aglio, passatela nella farina, mettetela a soffriggere con le verdure, sfumatela con aceto e vino. Aggiungete gli aromi , mettete il coperchio e abbassate la fiamma lasciando cuocere per tre o quattro ore. Aggiungere acqua o brodo se necessario. Passare il sugo e controllare che sia abbastanza denso prima di servire. CANAPO' Ingredienti: 1,5 l di brodo di carne 2 spicchi d’aglio 50gr. di pancetta 300gr. di bietola 50gr. di grana 50gr. di borragine 1...

L'iconoclastia

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Chiesa di Sant'Irene in Istambul Avete visto la figura? Nessuna figura, nessuna decorazione. Nessuna immagine rappresentante il divino o qualche santo, magari Sant'Irene, a cui è dedicata la chiesa. Solo un'abside in mattoni, spoglia di ogni tipo di decorazione, sormontata da una semplice croce in campo dorato. Questi sono stati gli effetti di un movimento che, a partire dal V Secolo dopo Cristo, decise di rigettare ogni forma di immagine, di icona, in quanto i promotori sostenevano che questo genere di cose facilitasse l'idolatria. Costoro decisero di distruggere tutte le icone, dando vita ad un movimento detto, per l'appunto, iconoclasta. L'iconoclastia ha radici antiche: in antico Egitto, le statue degli antichi faraoni erano distrutte dai successori; nei testi sacri delle tre religioni monoteiste viene vietata qualunque rappresentazione artistica dell'aspetto fisico di Dio. Il Corano stesso, per impedire il sorgere di idoli, vieta espressamente qua...