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Visualizzazione dei post da settembre, 2024

Historie Medievali the life of: Ende, la miniaturista

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Nel vasto panorama dell'arte medievale, dove le donne spesso rimanevano nell'ombra, il nome di Ende emerge come un faro in una notte oscura. Miniaturista del X secolo, la sua firma apposta sul Beato di Gerona la rende una delle poche artiste medievali di cui conosciamo l'identità. Un nome che, seppur breve, evoca un mondo di creatività, devozione e mistero. Beato di Girona, 975 Per comprendere appieno la figura di  Ende , è fondamentale contestualizzarla nel suo tempo. Il X secolo fu un periodo di grandi trasformazioni in Europa, segnato da un rinnovato interesse per la cultura classica e da una profonda spiritualità. Le miniature, in questo contesto, erano molto più che semplici decorazioni: erano finestre sull'aldilà, strumenti di meditazione e veicoli di comunicazione della fede. Le monache, come  Ende , svolgevano un ruolo cruciale nella produzione di questi preziosi manufatti. Confine tra il mondo terreno e quello divino, il monastero era un luogo ideale per la c

Milano nel medioevo

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Milano , la metropoli lombarda che oggi conosciamo, ha radici profonde che affondano nel Medioevo. Questo periodo storico, caratterizzato da tumulti politici, fervore culturale e profonde trasformazioni sociali, ha lasciato un'impronta indelebile sulla città. Le origini della città risalgono all'epoca romana, quando Mediolanum era un importante centro amministrativo e militare. Con la caduta dell' Impero Romano d'Occidente , la Milano subì un periodo di declino, ma riuscì a riprendersi grazie alla sua posizione strategica e alla vitalità dei suoi abitanti. Il Ducato di Milano ed i domini dei Visconti (segnati in verde brillante) all'inizio del XV secolo A partire dal XII secolo, in Italia si assistette alla nascita dei comuni, entità politiche autonome che sfidavano il potere imperiale. Milano non fece eccezione e divenne uno dei comuni più potenti e ricchi della penisola. Nel XIII secolo, la famiglia Visconti riuscì a imporre la propria egemonia sulla città, tra

Historie Medievali Faudal Japan: Il tempio Tōdai-ji di Nara

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In un articolo passato abbiamo parlato della città di Nara . In questo articolo abbiamo accennato ai suoi vari e meravigliosi templi. Oggi vi mostriamo le bellezze del tempio di T ō dai-ji ( 東大寺 ). Statua del guardiano Nio presente nel tempio Nell'VIII secolo dopo Cristo, l'imperatore del Giappone Sh ō mu decise di edificare questo meraviglioso tempio buddhista. Il nome del tempio   T ō dai-ji  ( 東大寺 ) significa letteralmente " Grande tempio Orientale ", ed è il tempio più importante costruito nell'allora capitale Nara , tanto da essere tutelato come monumento nazionale. All'interno vi è la sala del grande Buddha: si tratta della costruzione in legno più grande del mondo con un frontale alto 57 metri e profondo 50. Nella sala è conservato il Vairocana Buddha , che è conosciuto come Daibutsu (大仏), ossia " Grande Buddha "; si tratta di una statua in bronzo del Buddha alta 14 metri. Sempre nella stessa sala è presente una gigantesca Lanterna Ottago

La prostituzione nel medioevo

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La prostituzione, spesso considerata un tabù, è un fenomeno che ha attraversato le epoche e le culture. Nel Medioevo, periodo storico caratterizzato da forti contraddizioni e da una rigida struttura sociale, questa pratica assumeva connotazioni peculiari. La prostituzione non era certo un'invenzione del Medioevo. Tracce di questa attività si ritrovano in diverse civiltà antiche. Tuttavia, è proprio nel corso di questo lungo periodo storico che la prostituzione si istituzionalizza e si integra profondamente nella società. Prostitute in un bagno pubblico Le ragioni che spingevano le donne a prostituirsi erano molteplici e spesso legate a condizioni di estrema precarietà. In primis la povertà: infatti la mancanza di risorse economiche era una delle cause principali. Molte donne, soprattutto quelle provenienti dalle campagne, erano costrette a vendere il proprio corpo per sopravvivere. Inoltre l'assenza di una dote poteva rappresentare un'ulteriore causa: nel Medioevo, la dote

Proposte di lettura: Così belle così vicine: viaggio insolito nelle città dell'Italia medievale

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  Come ben sappiamo, nel basso medioevo le città italiane vivono un'autentica rinascita; il modello di Comune, che si afferma nell'Italia centro settentrionale, fra i territori del Sacro Romano Impero, mette in moto un sistema economico e industriale tale da portare alla fioritura architettonica e artistica di quelle che diverranno le odierne città d'arte che tutti conosciamo. " Nuovi palazzi pubblici, nuove chiese, cinte murarie, strade, ponti, piazze e fontane: ovunque l'utilità trova il proprio complemento nell'estetica. Il volto delle città ne emerge ridisegnato, secondo criteri architettonici e ornamentali tesi alla ricerca della bellezza, ormai individuata come strumento tra i più efficaci della propaganda del nuovo potere. ", potrete leggere nelle recensioni che trovate su questo libro. Jean-Claude Maire Vigueur , medievista francese della Scuola Normale Superiore di Parigi, ci accompagnerà così in questo viaggio nelle città dell'Italia centrale

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Bentornati nella nostra cucina. Anche oggi siamo qui a proporvi due interessanti ricette medievali. Vediamole insieme. TORELLO ALLA PERUGINA (XIV sec.) Ingredienti: 1 kg. di girello di vitello; 200 gr. di fegatini di pollo; 40 gr. di petto di pollo; 2 alici; 1/2 cipolla; 1 carota; 1 costa di sedano; 3 foglie di salvia; 1 cucchiaio di capperi; 1 limone; Vino bianco; 15 ml olio extra vergine di oliva; Sale e pepe. Procedimento Sminuzzare gli ortaggi, legare il girello con uno spago da cucina ed adagiare il tutto in una pentola con l'olio extra vergine di oliva. Accendere il fuoco e rosolare a fiamma vivace per alcuni minuti. Aggiungere un bicchiere di vino bianco e continuare la cottura a pentola chiusa per circa 20 minuti. A questo punto aggiungere il petto di pollo tagliato a pezzetti, i fegatini puliti, condire con sale e pepe e cuocere per altri 20 minuti senza coperchio. Togliere la carne e passare al setaccio il fondo di cottura insieme alle alici e ai capperi, aggiungendo al s