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Visualizzazione dei post da luglio, 2023

Proposte di lettura: Il romanzo medievale. Genesi e forme classiche

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  Romanzi e racconti sono i modi più importanti che abbiamo per poter comunicare al prossimo una storia, e il Medioevo è un'era che non è da meno sotto questo punto di vista, basti pensare al ciclo arturiano o ad alcuni frammenti di letteratura francese pervenutici in lingua d'Oil . Il russo Eleazar Meletinskij , filologo e storico della letteratura, dimostra come in questa era storica ci sia stata una produzione letteraria tale, in tal senso, da poter definire il Medioevo come periodo stesso di nascita del romanzo, e non il periodo a cavallo fra XVIII e XIX secolo, come si sarebbe tenuti a pensare. Essendo un comparativista, in questo libro potremo vedere i tratti comuni a questo genere letterario presenti sia in Europa e che in Oriente , anche appoggiandosi all'analisi rigorosa dei più importanti testi pervenuti fino a noi.  Scritto in russo, l'edizione italiana è stata curata da Massimo Bonafin , dell' Università di Genova , e Alvaro Barbieri , del dipartimento

Le origini medievali della "canicola"

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In estate, e in queste settimane ce ne stiamo ampiamente rendendo conto tutti, il periodo di caldo afoso e opprimente, specialmente nelle ore centrali della giornata, caratterizzato da alti valori di temperatura e di umidità, con assenza di vento e grande afa, è conosciuto come “canicola”, situazione provocata dal “solleone”.  La canicola deve il suo nome dal latino Canicula “piccolo cane”, denominazione alternativa di Alpha , la stella più luminosa della costellazione del Cane Maggiore , che dal 24 luglio al 26 agosto, sorge e tramonta con il Sole, definendo con questo il periodo della “canicola”. Nel medioevo questa iniziava il 25 luglio, festa di San Cristoforo e terminava il 24 agosto, festa di San Bartolomeo.   Costellazione del Cane Maggiore La cultura popolare europea aveva congegnato una particolare attrazione simbolica verso questo periodo dell’anno; infatti, cadeva in questo periodo la festa di San Guinefort di Borgogna, il santo levriero vissuto nel XIII secolo, che

Le vette dell'arte medievale: L'annunciazione di Ambrogio Lorenzetti

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In un articolo passato via abbiam parlato di Ambrogio Lorenzetti , grande pittore senese che ha portato, insieme al fratello Pietro ( qui il link all'articolo che gli abbiamo dedicato), ad un altissimo livello la pittura del Trecento. Una delle grandi opere dipinte da Ambrogio è senza dubbio l' Annunciazione , tema tipico e ricorrente della pittura del Medioevo. L'Annunciazione dipinta da Ambrogio Lorenzetti Risalente al 1344, lo si può ammirare presso la Pinacoteca Nazionale di Siena . Si tratta di una delle ultime opere dell'autore, terminata quattro anni prima della morte, e quindi nella sua piena maturità artistica. Questo dipinto è molto interessante in quanto possiamo leggerne tantissimi particolari:  Innanzitutto è datato e firmato dall'autore stesso: possiamo leggere infatti, nel testo in calce all'opera, " XVII di dicembre MCCCXLIIII fece Ambruogio Lorenzi questa tavola "; quindi il 17 dicembre 1344, Ambrogio Lorenzi dipinse questa tavola.

Historie Medievali: le ricette della tavola rotonda

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Benritrovati nella cucina di Historie Medievali. Oggi vi proponiamo un paio di ricette più leggere, ma ugualmente squisite e sicuramente da provare. Ma vediamole nel dettaglio.     LENTICCHIE CON ORIGANO E MENTA (XI sec.)   Ingredienti: 100 gr. di lenticchie; pepe nero; cumino; origano; menta; olio d’oliva; aceto di vino bianco; sale.   Procedimento: Pestate il pepe nero e il cumino nel mortaio, aggiungendo la menta e l’origano. Lessate brevemente le lenticchie, poi gettate l’acqua e aggiungetene di nuova. Mettete le spezie e le erbe, mescolate e versate un po’ di olio d’oliva e una quantità maggiore di aceto. Aggiungete un paio di pizzichi di sale. Lessate le lenticchie finché non sono del tutto tenere. I tempi di cottura possono variare notevolmente a seconda della dimensione e della varietà delle lenticchie che state usando, poi servire. INSALATA DI PLATINA (XV sec.)   Ingredienti: portulaca; cipolla; sale; olio extravergine di oliva; aceto di vino bianco; pepe nero; cannella.   Pr

La leggenda di Lorelei

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La leggenda tedesca della sirena Lorelei (o Loreley) fu resa celebre da Clemens Brentano nel 1801 anche se le sue origini sono da ricercare nel medioevo. Un poema sull'ammaliante creatura fu scritto anche da Heinrich Heine nel 1822, e questo contribuì ad accrescerne la popolarità.  La rupe di Lorelei La storia ha un impianto semplice e narra della bella fanciulla Lorelei che aspettava il suo amato su una roccia nel punto del fiume Reno più stretto e meno profondo. L’uomo non ritornò mai, così lei, disperata, si suicidò gettandosi in acqua. La leggenda sostiene che il suo spirito rimase nei pressi della roccia, in cerca di vendetta contro il suo amante infedele. E sarebbe ancora lì, a pettinarsi i lunghi capelli e a cantare dolcemente. I marinai, stregati dalla sua bellezza e dalla voce melodiosamente soprannaturale, finiscono con infrangere le loro navi contro la roccia o col restare incagliati in acque poco profonde. Quindi, Lorelei , oltre ad avere caratteristiche proprie dell

Great battles of Historie Medievali: la battaglia di Visby

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La battaglia di Visby si svolse il 27 luglio 1361, sotto le mura dell’omonima città commerciale, posta nell’isola di Gotland , nel Mar Baltico, popolata anche da tedeschi della Lega Anseatica. Nel Baltico si intrecciavano allora gli interessi di tre potenze. La Lega anseatica, la Hansa , che riuniva Amburgo , Lubecca e altre città baltiche e del nord della Germania : la stessa Visby era una città anseatica, con i mercanti tedeschi insediativisi già nel XII sec. Vi era poi il potente Ordine dei Cavalieri Teutonici che occupavano, in continua espansione soprattutto verso Est, la Curlandia , la Prussia , l’ Estonia . Si aggiungeva infine il regno di Danimarca – che allora comprendeva la parte meridionale della Svezia – che con il re Waldemar IV aveva superato le feroci lotte interne. Le mura di Visby Waldemar aveva riconquistato parte della Svezia e la Scania ; decise poi di colpire nuovamente la debole Svezia, insieme all’espansionismo commerciale della lega anseatica, invadendo il Got

Historie Medievali the family of: Casa d'Aragona

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ORIGINI Nell'802 dopo Cristo, Carlo Magno istituì, sui territori sottratti agli arabi, la Contea d'Aragona . Più di un secolo dopo essa divenne parte del Regno di Navarra , e il figlio del sovrano di allora, Ramiro Sanchez , si proclamò primo re d'Aragona, dando inizio alla casata. Nel corso del XII secolo la casata rafforzò il dominio sui territori aragonesi grazie al matrimonio fra l'infanta Petronilla d'Aragona e Raimondo Berengario IV di Barcellona ; quest'ultimo, in particolare, ebbe il titolo dal suocero di Principe d'Aragona e Conte di Barcellona . Questo suggellò l'unione fra il territorio di Aragona e la contea di Barcellona , allora separata dal resto del territorio.  Raimondo Berengario , nel 1164, diviene re della corona d'Aragona ; per tale ragione decise di assumere, in onore dello zio Alfonso , il nome di Alfonso II d'Aragona , fondando così la casata che conosciamo e che nei secoli successivi sarà protagonista delle sorti della

Historie Medievali the life of: Enrico Dandolo

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Quarantunesimo Doge della Repubblica di Venezia , Enrico Dandolo nacque a Venezia nel 1107 da una nobilissima e influente famiglia con vasti interessi commerciali in Oriente. Fu eletto Doge in tardissima età, il 21 giugno 1192, quando aveva già 85 anni, eppure riuscì a porre le basi dell’impero veneziano, conquistando Bisanzio , città nella quale morì, pare per i postumi di un’ernia, all’età di 98 anni, nel 1205, e nella quale è stato sepolto nella Basilica di Santa Sofia .  Busto di Enrico Dandolo   La famiglia Dandolo, che a Venezia possedeva vari palazzi e fondaci commerciali nell’isola di San Luca, aveva partecipato con enorme successo all’espansione commerciale veneziana nel Levante, e dopo le guerre con Bisanzio (1122-1126) che avevano consegnato ai veneziani quartieri ed esenzioni doganali in tutte le città dell’Impero Romano d’Oriente, aveva rafforzato la propria influenza politica. Il figlio di Enrico Dandolo, Fantino , fu patriarca latino di Costantinopoli . La nipote, Anna,