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Visualizzazione dei post da giugno, 2020

Il grande disastro del 1343

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“ Serrata la finestra mi posi sopra il letto, ma dopo avere un buon pezzo vegliato, cominciando a dormire, mi risvegliò un rumore e un terremoto, il quale non solo aperse le finestre, e spense il lume ch’io soglio tenere la notte, ma commosse dai fondamenti la camera dov'io stava ”. Così Francesco Petrarca descrisse il terremoto che colpì la città di Napoli il 25 novembre del 1343. Il poeta si trovava in missione diplomatica nel Regno di Napoli in veste di ambasciatore, inviato da Papa Clemente VI , e descrisse dettagliatamente il cataclisma nel quinto libro delle sue Epistolae familiares . A quel terremoto seguì un disastroso maremoto, che portò ingenti danni alla città e alla costiera amalfitana; la stessa Amalfi fu gravemente danneggiata. Ma come mai successe tutto questo? La città di Napoli, danneggiata dal terremoto, sta per essere colpita dallo tsunami Siamo nel pieno della Napoli angioina e la città è fiorente: Pietro Cavallini , Giotto e Simone Martini lavoravano al

Il diavolo nel medioevo

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La figura del diavolo, così come la conosciamo oggi, è ben diversa da quella che precedeva il Medioevo. Fu solo nel medioevo che assunse il ruolo di signore delle tenebre che terrorizza ogni cristiano. Nell' Antico testamento infatti, non era considerato il grande antagonista di Dio . Il termine Satana (dall'ebraico shatan, cioè avversario), era utilizzato in riferimento sia agli esseri umani che a quelli soprannaturali. Nel Nuovo testamento la situazione invece mutò. Cristo venne tentato da Satana , il quale acquisì la connotazione esclusivamente negativa, che è peculiare oggi nel pensiero cristiano. I suoi numerosi nomi designavano divinità o figure presenti nei pantheon di altri popoli. Per esempio, troviamo nel Vangelo di Matteo , il termine Belzebù , cioè principe dei demoni, che deriva da Baal Zebub, un dio cananeo (la Cananea era una regione del Medio Oriente). Il nome Lucifero inoltre, era un'espressione originaria dei latini e significava letteralmente "

Proposte di lettura: "La nascita del purgatorio"

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Uno dei più grandi storici medievisti è sicuramente Jacques Le Goff , ed uno dei suoi lavori riguarda l'elaborazione dell'idea di Purgatorio da parte della Religione Cristiana nel Medioevo. Nel XVI Secolo infatti, la discussione sul Purgatorio ha opposto in dura polemica la Chiesa di Roma ai seguaci della Riforma protestante; ma è sin dal 1100 che si afferma la credenza di un luogo intermedio dell'aldilà: un evento che va oltre la storia della religione e della spiritualità, e che Le Goff ricollega alle nuove strutture sociali e politiche del feudalesimo, e alle conquiste economiche, agricole e mercantili del secolo. Una nuova visione del mondo chiede che il peccato non decida tragicamente il destino dell'anima umana, la quale possa darsi una possibilità di redenzione. Questa "invenzione religiosa" verrà accolta con molto favore dalle società medievali: Santa Caterina da Genova  ad esempio, esclamerà: "Che gran cosa il Purgatorio!". In una società p

Come si viaggiava nel Medioevo parte 2

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Nell'articolo precedente abbiamo parlato di come si viaggiava nel medioevo su terraferma , oggi invece, approfondiamo come erano i viaggi via sull'acqua. I viaggi sull'acqua erano spesso più rapidi rispetto a quelli via terra. Con un buon vento favorevole o forti correnti oceaniche, una nave poteva coprire un centinaio di chilometri al giorno. Le navi erano anche il modo più economico e conveniente per trasportare carichi grossi e pesanti, come il grano o le pietre utilizzate nella costruzione di castelli e chiese. Nell'alto medioevo, esistevano rotte marittime ben definite lungo tutte le coste europee per percorrere brevi distanze. L'acqua potabile, conservata in botti di legno, non restava fresca a lungo sulle navi, per cui i comandanti effettuavano fermate regolari nei porti, se potevano, per rifornirsi di acqua. Alcune navi in navigazione- Affresco medievale Si dirigevano da un porto all'altro servendosi come guida di istruzioni scritte, dette "portolan

Storie di incastellamento: Ariano Irpino

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Verso la fine dell' Impero Romano d'Occidente esisteva nel cuore dell'appennino meridionale un piccolo borgo di nome Aequum Tuticum . Dopo il crollo dell'Impero, la parte orientale cercò di riprendere possesso della penisola italiana, allora dominata da Ostrogoti e Longobardi ; i soldati e la popolazione di Aequum erano continuamente esposti a scorrerie e, stanchi delle continue battaglie, abbandonarono quell'insediamento per andare più a sud, dove vi erano delle colline molto impervie e ben difendibili, che verranno poi battezzate il Tricolle. E su quel Tricolle nascerà dapprima un piccolo insediamento che, in breve, sarebbe diventato un castello: Ariano Irpino . Il Tricolle con Ariano Irpino sulla vetta. Nel cerchio è visibile il castello, la freccia invece indica il primo nucleo dell'abitato Quando i Longobardi, nell'VIII secolo, istituiscono il Ducato di Benevento in Italia meridionale, viene eretto un castello per potersi meglio difendere dai Bizanti

Come si viaggiava nel Medioevo parte 1

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Come si viaggiava nel Medioevo e con quali mezzi? Oggi ve lo spieghiamo nel nostro nuovo articolo. Di fronte alle difficoltà di trovare la strada in territorio poco familiare, i viaggiatori medievali pagavano guide locali che li aiutassero a spostarsi per via terrestre, o nocchieri locali che conducessero le loro navi vicino alla costa. Chi nel medioevo si spostava, faceva anche affidamento sui "racconti di viaggio" (narrazioni di viaggi avventurosi fatti nel passato) per avere informazioni su terre lontane. Con molte opere che parlavano di viaggi, però, queste narrazioni erano spesso esasperate al fine di ricavarne delle buone storie, che a volte erano del tutto immaginarie. Non vi erano mappe, ma venivano elencati una serie di punti di riferimento, riportando le distanze che li separavano e si istruivano i viaggiatori su come spostarsi da un punto all'altro. In tal modo, questi ultimi erano sicuri di raggiungere la loro destinazione. Dei viaggiatori nel XIV secolo circa

Historie medievali: le ricette della tavola rotonda

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Le ricette che vi proponiamo oggi sono le seguenti: CIVERO DE SALVASINO Ingredienti: 1 lepre; vino q.b.; lardo q.b.; cipolle q.b.; pepe q.b.; origano q.b.; mollica di pane abbrustolito; aceto. Procedimento: Preparare il civero di selvaggina, prendendo una lepre, pulendola, separando la carne dalle interiora e massaggiando il tutto con del vino, fino a quando non sarà pregno; soffriggere tutto nel lardo e cipolle. Stemperare il composto di interiora con esso, filtrare nuovamente, e mettere a cucinare con la carne e una spolverata di pepe; ultimare la cottura e servite a tavola. SEPPIE CON MENTA E MAGGIORANA Ingredienti: 1kg. di seppie fresche; una manciata di basilico; Prezzemolo q.b.; un rametto di menta; un rametto di maggiorana; spezie in polvere a scelta; un bicchiere di vino bianco; Olio d'oliva; Sale q.b.. Procedimento: Pulite le seppie e mettete l'inchiostro nero in una tazza a parte; tagliatele a striscioline. Prendete una casseruola e fateci rosolare, per qualche minuto

Le vette dell'arte medievale: la Cappella Capece Minutolo

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Angioini ed Aragonesi sono state due dinastie che hanno fatto di Napoli una capitale europea dell'arte: soprattutto grazie agli Angioini , oggi possiamo ammirare gran parte delle grandi chiese nel tessuto del centro antico della città partenopea. Anche il Duomo della città venne costruito dalla dinastia angioina: infatti nel 1313, re  Roberto d'Angiò inaugurò la maestosa cattedrale gotica. Se oggi ci incamminiamo per la navata centrale di questa superba costruzione, potremo notare pochi elementi medievali, tutti quanti arricchiti o rivestiti da decorazioni risalenti al periodo del barocco napoletano; ma arrivati al termine della navata centrale, recandovi nel transetto alla vostra destra, troverete in fondo un autentico capolavoro del medioevo, riuscito a sopravvivere alle avversità del tempo ed alle evoluzioni dei gusti artistici: la cappella  Capece Minutolo . Vista della cappella col monumento funebre a Enrico Minutolo Inizialmente questa era una cappella appartenente ad

Great battles of Historie medievali: l'assedio di Oudenaarde

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L'assedio di Oudenaarde ebbe luogo nel 1452. Fu uno dei più importanti combattimenti della Rivolta di Gand (1449-1453). La città venne assediata dalle forze della città ribelle di Gand e difesa dalle forze guidate da Simon de Lalaing , uno dei principali capitani al servizio di Filippo il Buono , duca di Borgogna . L'assedio incluse uno dei più grandi bombardamenti d'artiglieria mai visti in Europa. La presa della città da parte delle forze di Filippo aprì la strada verso Gand alle forze borgognoni. Nel 1453 i ribelli vennero sconfitti nella battaglia di G avere . Oudenaarde in una mappa della metà del XVI secolo. Al comando di tre capitani, i gandiani posero assedio a Oudenaarde il 14 aprile 1453, occupando anche Espierres , attaccando Aalst e poi, il 16 aprile, tentarono, senza successo, di prendere anche la città di Grammont . Gettarono due ponti sullo Scheldt , su ciascun lato della città, così da poter attaccare su due fronti. De Lalaing , preparato a resistere