Storie di incastellamento: Ariano Irpino

Verso la fine dell'Impero Romano d'Occidente esisteva nel cuore dell'appennino meridionale un piccolo borgo di nome Aequum Tuticum. Dopo il crollo dell'Impero, la parte orientale cercò di riprendere possesso della penisola italiana, allora dominata da Ostrogoti e Longobardi; i soldati e la popolazione di Aequum erano continuamente esposti a scorrerie e, stanchi delle continue battaglie, abbandonarono quell'insediamento per andare più a sud, dove vi erano delle colline molto impervie e ben difendibili, che verranno poi battezzate il Tricolle. E su quel Tricolle nascerà dapprima un piccolo insediamento che, in breve, sarebbe diventato un castello: Ariano Irpino.

Il Tricolle con Ariano Irpino sulla vetta. Nel cerchio è visibile il castello,
la freccia invece indica il primo nucleo dell'abitato

Quando i Longobardi, nell'VIII secolo, istituiscono il Ducato di Benevento in Italia meridionale, viene eretto un castello per potersi meglio difendere dai Bizantini, nella parte più alta della collina, a più di 800 metri sul livello del mare. 
Perché viene costruito questo castello? Innanzitutto osserviamo la posizione: Ariano Irpino si trova fra Irpinia, Sannio e Puglia; la fortezza domina tre valli, precisamente quelle dell'Ufita, del Miscano e del Cervaro. In pratica, strategicamente è perfetto per piazzarci un punto difensivo. 
Infatti, il proposito per cui viene costruito il castello, stando ai documenti pervenuti, non è tanto quello di proteggere la città da eventuali attacchi provenienti dalle zone limitrofe, quanto piuttosto quello di ergersi a baluardo per sostenere un assedio in caso di guerra, fungendo così da freno a un'eventuale invasione nemica. Passato sotto il dominio normanno e poi sotto quello angioino, il castello subisce una serie di danni ad opera dei saraceni di Lucera, motivo per cui viene ampliato; un'ulteriore ristrutturazione risale all'epoca aragonese, che gli conferisce le forme attuali.

Il castello come appare oggi

Il castello è a forma di trapezio scaleno, con una torre per ogni angolo: ogni torre è articolata al suo interno con alcuni vani di varia dimensione, più grandi in basso e più piccoli in alto; il loro diametro varia da 13 fino a 16 metri. I muri di cortina sono muniti di contrafforti poi interrati. Al centro si ergeva un mastio, di epoca normanna, che dominava il castello. Questo era di forma quadrangolare ed era formato inizialmente da due camere, cui si aggiunsero poi altri due vani minori. L'edificio, affiancato da una corte e dotato di cisterne per la conservazione dell'acqua, era stato praticamente pensato per l'estrema difesa. Di questo mastio del XII secolo, oggi non ne restano che i ruderi.

Il castello con i ruderi del mastio al suo centro


Tommaso Vitale, nella sua storia della Regia Città di Ariano e della sua Diocesi, ci informa che il castello è stato estremamente martoriato dai terremoti: l'Irpinia, infatti, è una zona molto sismica; i terremoti che si sono susseguiti nel corso dei secoli hanno lasciato parzialmente integri soltanto i possenti torrioni. Il castello comunque conserva ancora degli ambienti ed alcuni cunicoli.

Un cunicolo del castello

Il castello di Ariano Irpino è assolutamente una meta da visitare nella costellazione dei castelli campani. Testimone di secoli di storia e del passaggio dei popoli, lo troverete lì sulla vetta della collina, in attesa di essere scoperto.

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