Eh sì! Esattamente come afferma il nostro titolo, il capodanno nel passato non era necessariamente legato alla transizione dal 31 dicembre al primo gennaio, bensì ad elementi peculiari del luogo considerato.
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Il raggio di sole che segna l'inizio del capodanno pisano |
Ma procediamo con ordine: nel Medioevo veniva utilizzato il calendario Giuliano, chiamato così perché introdotto, in epoca romana, da Giulio Cesare. Tale calendario prevedeva il passaggio da un anno all'altro alla fine del mese di dicembre, in quanto in quello di Gennaio nasceva il dio Giano, a cui è dedicato, per l'appunto, gennaio.
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Volto di Giulio Cesare, inventore dell'odierno calendario |
Nel Medioevo invece, ogni Paese aveva un proprio giorno per far cominciare l'anno:
Nel VII secolo ad esempio, i pagani delle Fiandre, seguaci dei druidi, avevano il costume di festeggiare il passaggio al nuovo anno; tale culto pagano venne deplorato da Sant'Eligio, che redarguì il popolo delle Fiandre dicendo loro:
« A Capodanno nessuno faccia empie ridicolaggini quali l'andare mascherati da giovenche o da cervi, o fare scherzi e giochi, e non stia a tavola tutta la notte né segua l'usanza di doni augurali o di libagioni eccessive. Nessun cristiano creda in quelle donne che fanno i sortilegi con il fuoco, né sieda in un canto, perché è opera diabolica »
In Francia invece, l’anno nuovo si apriva a Pasqua nella Domenica di Resurrezione. L’abitudine, definita “stile della Pasqua”, fu cambiata da Carlo IX solo nel 1567. Ma non fu seguita dappertutto. In alcune zone della Francia centrale e occidentale il Capodanno aveva inizio il 25 dicembre, giorno di Natale. E in altre ancora il 25 marzo, giorno dell’Incarnazione.
In Inghilterra ed in Irlanda invece, il passaggio dell'anno avveniva in corrispondenza del concepimento di Cristo, di conseguenza il 7 dicembre.
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Giotto - Annunciazione, momento di passaggio da un anno all'altro per Inglesi ed Irlandesi |
Nelle terre del Sacro Romano Impero le date potevano sovrapporsi a seconda delle città, ma nella maggior parte dei casi l’anno vecchio finiva proprio il giorno prima di Natale.
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La natività di Gesù era il giorno di passaggio di anno per buona parte del Sacro Romano Impero |
Sul territorio italiano invece, il passaggio di anno variava fra il 25 dicembre ed il 25 marzo, addirittura alternandosi nel corso dei secoli, come a Milano e Bologna. Anche a Roma, dal X al XVII secolo, il capodanno coincideva col Natale, con un intermezzo voluto da alcuni Papi che preferirono, come data di inizio dell’anno, la festa dell’Annunciazione.
Napoli festeggiava il capodanno in corrispondenza della nascita di Gesù; in seguito, sotto il regno di Carlo I d'Angiò, si decise di farla coincidere con la Pasqua; e così la data di passaggio di anno divenne fluttuante, portando ad anni che avevano un numero di giorni costantemente diverso.
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Carlo I d'Angiò, che stabilì la data di fine anno il giorno di Pasqua |
Dopo quattro anni però, si stabilì la data del 25 marzo.
A Pisa invece, il Capodanno era scandito da un orologio solare all'interno del Duomo: l'evento infatti, veniva annunciato da un raggio di sole che penetrava da una finestra chiamata, per l'appunto, finestra Aurea. Il raggio colpiva un preciso punto, localizzato vicino all’altare maggiore, il giorno stesso dell’equinozio di primavera, che cadeva il 25 marzo.
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Il raggio di luce che dà inizio al capodanno pisano |
Anche nell'area veneziana il capodanno cominciava a marzo.
Tutte queste diversità locali continuarono anche dopo l'adozione del calendario Gregoriano. Solo nel 1691 papa Innocenzo XII emendò il calendario del suo predecessore, stabilendo che l'anno dovesse cominciare il 1º gennaio. L'adozione universale del calendario gregoriano fece sì che, anche la data del 1º gennaio, come inizio dell'anno, divenisse infine comune.
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Papa Innocenzo XII impose il primo gennaio come primo giorno dell'anno, uniformando così lo scandire degli anni a livello europeo. |
Tutt'oggi, il mondo intero festeggia il passaggio di anno nella notte fra il 31 dicembre ed il 1 gennaio. E dato che oggi è proprio il 31 dicembre, vi auguriamo un felice anno nuovo!
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