La peste nera, parte prima
I periodi passati, in particolar modo quello medievale, sono stati caratterizzati da un drastico calo della popolazione europea. Le ragioni sono molteplici: fra tutte depressione economica, guerre e pandemie.
Una delle più importanti pandemie della storia occidentale è stata la peste nera che si diffuse fra il 1348 ed il 1353. La sua influenza sull'assetto della futura europa fu determinante, in quanto uccise almeno un terzo della popolazione del continente, tanto da venir battezzata dai cronisti danesi e svedesi dell'epoca come "morte nera".
Ma come si generò ed espanse questo flagello che, in un certo senso, segna uno spartiacque della storia occidentale?
I prodromi
Fra il 900 dopo cristo ed il 1300 la popolazione del vecchio continente arrivò a raddoppiare: Francia, Inghilterra, Germania ed Italia erano densamente popolate; si erano sviluppate città fiorenti ed acculturare, dove erano presenti numerose università, i commerci permettevano lo spostamento di una discreta quantità di beni e persone. In sintesi, l'Europa stava attraversando un periodo fiorente di sviluppo. A partire dal 1290, una serie di carestie dovute ai cambiamenti climatici colpì l'Europa: una piccola era glaciale fece crollare i raccolti, e di conseguenza le popolazioni cominciarono a debilitarsi. Già nei primi decenni del 1300, in alcune regioni dell'Italia, primi focolai di epidemia dovuti alla scarsa alimentazione cominciarono a fare capolino. Tali focolai, oltre alla malnutrizione, erano dovuti soprattutto alla scarsissima igiene delle città medievali, che erano ricettacoli di immondizia e deiezioni a cielo aperto.
Nel 1347, il morbo della peste fa capolino in diverse città sulla costa mediterranea: Messina, Costantinopoli, la Dalmazia e Venezia vengono invase dalla malattia. Nel giro di poco tempo si capirà che sono i topi a bordo delle navi a portare il germe della peste, di conseguenza, prima di entrare in porto, le autorità veneziane fanno attendere le navi fuori dal porto per quaranta giorni, al fine di appurare che non ci siano infetti. Con questa procedura nasce il termine "quarantena".
Si cercarono capri espiatori per questa grave malattia (ebrei e streghe in primis), in secondo luogo i medici cercarono una cura alla peste: la convinzione fallace (dovuta agli studi fatti sui testi romani) che provocando salassi si facesse uscire l'humus negativo dal corpo, portava solo i malati ad indebolirsi e a morire più facilmente. Inoltre, il sangue infetto, favoriva il diffondersi della malattia, e di conseguenza la peste scoppiò in tutta la sua devastante potenza.
Nel prossimo articolo vedremo come la peste si diffuse nel resto del continente, e quali furono le conseguenze politiche della sua diffusione.
Una delle più importanti pandemie della storia occidentale è stata la peste nera che si diffuse fra il 1348 ed il 1353. La sua influenza sull'assetto della futura europa fu determinante, in quanto uccise almeno un terzo della popolazione del continente, tanto da venir battezzata dai cronisti danesi e svedesi dell'epoca come "morte nera".
La peste nera in una miniatura del XV secolo. |
Ma come si generò ed espanse questo flagello che, in un certo senso, segna uno spartiacque della storia occidentale?
I prodromi
Fra il 900 dopo cristo ed il 1300 la popolazione del vecchio continente arrivò a raddoppiare: Francia, Inghilterra, Germania ed Italia erano densamente popolate; si erano sviluppate città fiorenti ed acculturare, dove erano presenti numerose università, i commerci permettevano lo spostamento di una discreta quantità di beni e persone. In sintesi, l'Europa stava attraversando un periodo fiorente di sviluppo. A partire dal 1290, una serie di carestie dovute ai cambiamenti climatici colpì l'Europa: una piccola era glaciale fece crollare i raccolti, e di conseguenza le popolazioni cominciarono a debilitarsi. Già nei primi decenni del 1300, in alcune regioni dell'Italia, primi focolai di epidemia dovuti alla scarsa alimentazione cominciarono a fare capolino. Tali focolai, oltre alla malnutrizione, erano dovuti soprattutto alla scarsissima igiene delle città medievali, che erano ricettacoli di immondizia e deiezioni a cielo aperto.
Nel 1347, il morbo della peste fa capolino in diverse città sulla costa mediterranea: Messina, Costantinopoli, la Dalmazia e Venezia vengono invase dalla malattia. Nel giro di poco tempo si capirà che sono i topi a bordo delle navi a portare il germe della peste, di conseguenza, prima di entrare in porto, le autorità veneziane fanno attendere le navi fuori dal porto per quaranta giorni, al fine di appurare che non ci siano infetti. Con questa procedura nasce il termine "quarantena".
La diffusione della peste nel corso degli anni |
Si cercarono capri espiatori per questa grave malattia (ebrei e streghe in primis), in secondo luogo i medici cercarono una cura alla peste: la convinzione fallace (dovuta agli studi fatti sui testi romani) che provocando salassi si facesse uscire l'humus negativo dal corpo, portava solo i malati ad indebolirsi e a morire più facilmente. Inoltre, il sangue infetto, favoriva il diffondersi della malattia, e di conseguenza la peste scoppiò in tutta la sua devastante potenza.
Nel prossimo articolo vedremo come la peste si diffuse nel resto del continente, e quali furono le conseguenze politiche della sua diffusione.
Commenti
Posta un commento