Esistono luoghi, in Italia, che sembrano spuntar fuori da un libro di fiabe. Luoghi che sembrano quasi uscire da quadri di pittori romantici dell'ottocento, dove le rovine del passato si fondono alla natura che, nel corso dei secoli, ha ripreso il sopravvento, fino a creare una commistione più unica che rara.
Un esempio straordinario di tutto ciò è il giardino di Ninfa, in provincia di Latina.
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Rovine che si affacciano sul pittoresco fiume Ninfa |
Tutto ebbe inizio da un paese, costruito nell'età classica, nei pressi di un luogo dedicato alle ninfe; ma fu in età medievale che questo piccolo centro si sviluppò: infatti le vie Appia e Severiana erano state abbandonate, in quanto le pianure pontine, fino ad allora coltivate, avevano ceduto il posto alle paludi; quindi si optò per una strada pedemontana, più salubre e lontana dai malsani pantani a valle. Ninfa sorgeva proprio su tale direttrice strategica. Infatti la strada collegava Roma con la Campania.
Presto Ninfa divenne un centro urbano ricco di case e chiese.
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Castello di Ninfa (Sec. XII), oggi immerso nell'ottocentesco giardino inglese, sormontato dalla torre del 1300, costruita dalla famiglia Caetani |
Nonostante fosse proprietà pontificia, fra X ed XI secolo, erano i conti di Tuscolo ad essere gli effettivi padroni della città; solo in seguito essa passerà sotto il controllo diretto dello Stato della Chiesa. La città passerà attraverso diversi padroni, fino a quando non venne data alle fiamme da Federico Barbarossa.
Nel XII secolo la famiglia Frangipane erigerà il primo nucleo del castello, ma la città continuerà a passare sotto il dominio di diverse famiglie, Colonna e Caetani su tutte. I Caetani costruirono la torre del castello, nel 1300.
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Municipio di Ninfa |
Ma la storia di Ninfa continuerà ad essere travagliata: passerà ancora per mano di famiglie e papi che spesso, per attriti o disaccordi, assedieranno la città e la razzieranno nel corso del XIV secolo: attriti fra la corte papale e la famiglia Caetani, portarono alla scomunica di questi ultimi e all'assedio della città, che verrà saccheggiata e demolita a colpi di piccone, provocandone la fine definitiva.
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Ruderi sul fiume Ninfa |
Il sito di Ninfa fu abbandonato. Escludendo l'uso del castello (sopravvissuto ad assedio e distruzione) come prigione e la creazione di una ferriera, che però durò soltanto pochi decenni, i ruderi di Ninfa furono progressivamente abbandonati fino al 1921.
Nel 1921 Gelasio Caetani restaurò municipio e castello per farne la sua residenza, mentre la madre cominciò a piantare diverse essenze arboree. I lavori proseguirono fino agli anni trenta, ottenendo un giardino all'inglese contornato dai ruderi medievali del paese.
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Giardino all'inglese costruito dai Caetani |
Nel giardino vennero ospitati Gabriele D'Annunzio, Benito Mussolini, Boris Leonidovič Pasternak, autore de "Il dottor Zivago". Leila Caetani, ultima della sua famiglia, morì nel 1977 senza lasciare eredi; di conseguenza il giardino divenne oasi WWF, che ha continuato la conservazione e la manutenzione del giardino inglese, consentendo così la creazione di luoghi quasi fiabeschi, come la bellissima abside della chiesa di Santa Maria Maggiore, circondata da prati, cipressi e cespugli fioriti, in cui sono visibili ancora frammenti di affreschi medievali.
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Abside di Santa Maria Maggiore |
L'odierno giardino è vasto otto ettari ed è attraversato da un fiume, il fiume Ninfa, scavalcato da diversi ponti di epoca medievale. Noci, meli, aceri giapponesi, faggi, cipressi e pini sono le essenze che costellano il giardino, creando un'associazione di elementi unica ed estremamente suggestiva ed affascinante. Ninfa è il luogo perfetto per una passeggiata in armonia con la natura, circondati dalle vestigia di un lontano passato.
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