Oggi avviamo una nuovissima rubrica, tutta incentrata sulle origini del paese più enigmatico e bello dell'estremo Oriente: Il Giappone Feudale.
Alla fine del XIII secolo,
Marco Polo apprese dai cinesi l'esistenza del Giappone, il paese del Sol Levante, con cui già da circa mille anni la Cina aveva contatti. È molto complesso riassumere la lunga fase della storia giapponese che precede le prime figure imperiali. Numerosi sono i racconti mitologici che mescolano divinità, uomini, avvenimenti, fino al momento in cui la Dea del sole
Amaterasu Omikami, consegna i simboli della regalità (Spada, Specchio, Collana) a suo nipote
Ninigi, che scendeva conquistare l'arcipelago.
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Il sud del Giappone in un iconografia |
Da allora fino ad oggi il Giappone è stato governato da questa figura, il
Tenno (l'imperatore), che ha organizzato lo Stato sintetizzando, al suo interno, sia il potere religioso che il potere politico. La storia del Giappone, oltre ad essere caratterizzata dalla mitologia divina, sarà comunque caratterizzata, sin dagli inizi, dalle rivalità fra gruppi che si scontreranno intorno alla figura dell'imperatore. Nasce quindi in questo periodo la coesione del gruppo, l'appartenenza al Clan; mentre la nozione di Stato è molto vaga. L'imperatore simbolo divino ancora oggi, governerà sempre affiancato da importanti famiglie che, di fatto, detenevano il reale potere e lo conservarono nei secoli fino a quando non saranno soppiantate dalla classe militare.
Il termine Feudalesimo, come del resto molti altri, coinvolge concetti diversificati, per cui diventa difficile darne una spiegazione esauriente quando ci riferiamo al Giappone. Questa espressione è stata attribuita alla storia giapponese dagli occidentali nel XIX secolo ed è stata poi accettata dai loro storici, che comunque preferiscono usare il termine "età media". In Occidente, Feudalesimo deriva da "
Feudum", che nel latino medievale indicava la terra concessa dal signore al vassallo. Usato con diverse accezioni, questo termine mantiene il significato fondamentale che si basava sul rapporto tra proprietario terriero e contadino. Studiosi francesi e inglesi invece riferiscono il termine non tanto alla terra, quanto all'organizzazione politico-militare tra il signore e i guerrieri che gli offrivano i loro servigi.
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Imperatore Ninko (in carica dal 1817 al 1846) |
L'applicazione di questo concetto al Giappone incontra qualche difficoltà, superata però dal fatto che anche qui esistono gli elementi costitutivi del sistema feudale occidentale: la concessione di terre in cambio della fedeltà di chi le riceve e il ferreo rapporto tra signore e subordinato. Il Giappone però preferì adottare rapporti tra persone (Shogun-signore, Signore-Vassallo, Vassallo-Guerriero) che non tra princìpi astratti, per cui il signore rappresenta il bene e la sua volontà è legge. Alcuni di questi rapporti si possono individuare in Giappone già nei clan delle società tribali e poi nella tradizione confuciana importata dalla Cina, che sanciva il dovere dell'obbedienza ai superiori, mentre il potere rimaneva sempre legato al possesso della terra. Fu in quest'ambito feudale che la casta militare dei Samurai si venne differenziando dal resto della società e acquisì poteri che non ebbe nessun altro paese.
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Il più grande samurai giapponese, Myamoto Musashi (1584-1645) |
Il Feudalesimo in Giappone accentuò l'etica piuttosto del diritto, come invece avviene in occidente; quindi tutte le obbligazioni personali vanno concepite in termini morali più che giuridici, per cui fedeltà, lealtà, autorità, diventano valori assoluti che permisero al Feudalesimo giapponese di mantenere il potere fino al XIX secolo, contrariamente a quanto accadde in Europa. Una notevole diversità tra Europa e Giappone fu rappresentata dal vertice gerarchico della piramide feudale. L'imperatore giapponese infatti, pur se investito dal cielo, in effetti gestì molto raramente il potere, che di fatto finì nelle mani dei nobili o degli shogun, i capi militari appartenenti ai più potenti clan. Quindi, mentre in Europa chi concedeva il beneficio feudale era sempre l'imperatore, in Giappone questa fu una prerogativa dello shogun. In sintesi, se in Europa il feudatario era in pratica padrone del proprio feudo, in Giappone il feudatario rimarrà soltanto un amministratore, anche se con amplissimi poteri.
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Piramide sociale del Giappone feudale |
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