Historie Medievali The life of: Pier della Vigna
Busto di Pier della Vigna (XIII sec.) |
La carriera di Pier della Vigna prosegue con la nomina, nel 1247, a protonotario della corte capo della cancelleria imperiale e logoteta (funzionario preposto al bilancio ed ai conti), carica che ricopre fino al suo arresto, a Cremona, nel febbraio del 1249. I motivi dell'arresto non sono mai stati chiariti e misteriosa rimane anche la morte avvenuta a Pisa o a San Miniato, dove era detenuto e dove fu accecato per ordine di Federico II che forse sospettava un suo tradimento. Più realisticamente, è probabile che rimase vittima di un complotto di corte.
La selva dei suicidi, Priamo della Quercia (XV secolo) |
Pier della Vigna è noto soprattutto per essere citato nella Divina Commedia, e precisamente nel XIII canto dell'Inferno. Dante Alighieri, ponendolo nella selva dei suicidi, lo assolve dall'accusa di aver tradito l'imperatore.
Secondo una recente ipotesi, Pier della Vigna sarebbe stato assassinato a colpi di pietre mentre entrava a Pisa, andando quindi a smentire la versione avanzata da Dante nella Divina Commedia.
Dante e Virgilio incontrano Pier della Vigna nella Selva dei Suicidi nel XIII Canto dell'Inferno |
Pier della Vigna è considerato anche il massimo esponente della prosa latina medievale; la sua opera più nota è l'Epistolario latino, nel quale applica i precetti della retorica delle artes dictandi. Ha dato un contributo anche allo sviluppo del volgare di scuola siciliana con alcune canzoni, anche se solamente due sono a lui attribuibili con certezza, ed un sonetto di corrispondenza con Jacopo da Lentini e Jacopo Mostacci sulla natura dell'amore.
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