La scoperta dell'America
In un precedente articolo abbiamo parlato dell'importanza di un libro, Il Milione, nell'ispirare le generazioni successive di viaggiatori ed avventurieri. In effetti il viaggio, nel Medioevo, veniva visto come una vera e propria epopea: una sfida ai limiti dell'uomo, un atto di coraggio paragonabile ad un odierno viaggio nello spazio.
Ma se possiamo paragonare Marco Polo al primo uomo sbarcato sulla Luna, per l'epicità dell'impresa compiuta, indubbiamente la scoperta dell'America può essere paragonata alla futura colonizzazione di Marte da parte dell'umanità.
Ma chi fu l'artefice di un'impresa del genere? Beh, era un italiano: il marinaio Cristoforo Colombo. Colombo propose più volte ai sovrani di Spagna e Portogallo, fra il 1483 ed il 1490, il progetto di raggiungere le Indie attraversando l'Oceano Atlantico, nella speranza di poter aprire una rapida rotta commerciale con tale continente. Basandosi sui libri di Marco Polo, stimò una distanza delle terre da raggiungere di circa 4000 km. Gli uomini di scienza dei sovrani erano convinti che le stime di Colombo fossero troppo al ribasso, e che le Indie distassero perlomeno 20.000 km dalle isole Canarie; distanza troppo elevata per qualsiasi nave dell'epoca, che non sarebbe stata in grado di stoccare a bordo provviste sufficienti.
Non vennero sollevate questioni sulla sfericità della Terra, in quanto solo fra il popolo non istruito era comune la convinzione che la terra fosse piatta e che, superata una certa distanza nell'Atlantico, il mondo non continuasse oltre. Alla fine i sovrani reali spagnoli si lasciarono convincere, ed il 17 aprile 1492 venne siglato il contratto, che prevedeva anche importanti vantaggi per Colombo, oltre al conferimento della carica di Ammiraglio. Il 3 agosto del 1492, Colombo partì a bordo di tre navi ormai divenute leggenda, dando inizio ad uno dei viaggi più importanti della storia dell'umanità: infatti esso cambierà totalmente le dimensioni del mondo, aprirà nuove rotte e consegnerà ai regni europei nuove terre, sposterà il centro del mondo dal Mediterraneo. Per queste ragioni, la scoperta dell'America è fissata come una delle date canoniche che segna la fine del Medioevo.
Le tre navi erano le seguenti:
La Niña (trad. Bambina), caravella di 100 tonnellate di stazza e lunga 20 metri, con 24 persone di equipaggio, inizialmente dotata di vele triangolari (cambiate in quadrate lungo lo scalo alle Canarie) e con un cassero a poppa;
La Pinta (trad. dipinta), caravella senza nome a cui fu dato tale appellativo, di 140 tonnellate di stazza e lunga quasi 24 metri, con vela quadra, cassero di poppa e castello di prua, ospitante 27 marinai.
La Santa Maria, caracca lunga più di 26 metri, della stazza di 150 tonnellate e ospitante 27 persone. Aveva 4 vele e 4 bombarde di artiglieria. Questa nave era capitanata da Colombo in persona.
Ebbene sì: Colombo affrontò l'ignoto con una piccola nave e tre gusci di noce. Sulle navi, imbarcati i viveri per un anno e mercanzie da scambiare eventualmente con indigeni; passato un mese alle Canarie, dopo aver riparato alcuni danni alla Pinta, il 9 settembre la piccola flotta affrontò l'ignoto, spinta dai venti alisei.
Per un mese i marinai non avvistarono terra: già nella seconda metà del mese di settembre, le caravelle avevano raggiunto il mar dei Sargassi, ma della terraferma non si scorgeva neanche l'ombra. Col trascorrere dei giorni la tensione a bordo delle navi cresceva. Il 7 ottobre 1492, dalla Niña, ci fu un falso allarme: un marinaio affermò di aver visto terra in lontananza, ma si trattava di un miraggio. Colombo decise di virare verso sud-ovest, avendo visto alcuni uccelli dirigersi in quella direzione. Il 10 ottobre 1492 i marinai che, stanchi del lungo viaggio volevano tornare indietro, si lamentarono con il comandante che riuscì a calmarli e forse ottenne, come si racconta, un accordo: se entro tre o quattro giorni le vedette non avessero scorto alcuna terra, le caravelle sarebbero tornate indietro, o si sarebbe deciso diversamente. L'11 ottobre videro galleggiare, in mare, giunchi e fiori freschi, mentre nella notte fra l'11 ed il 12 ottobre, venne avvistata terra. Colombo volle attendere la mattina, e quella mattina, finalmente, la ciurma pensò di aver raggiunto le Indie.
Con questa impresa, Colombo allargò letteralmente i confini del mondo, cambiando per sempre la storia dell'uomo. Non lo capirà perché soltanto un altro esploratore, Amerigo Vespucci, comprenderà che la terra su cui il navigatore genovese aveva messo piede non erano le Indie, bensì un nuovo continente che battezzerà col nome di America.
Il mondo, da quel momento, cambierà per sempre, e non sarà mai più lo stesso.
Ma se possiamo paragonare Marco Polo al primo uomo sbarcato sulla Luna, per l'epicità dell'impresa compiuta, indubbiamente la scoperta dell'America può essere paragonata alla futura colonizzazione di Marte da parte dell'umanità.
Cristoforo Colombo sbarca nel nuovo mondo |
Ma chi fu l'artefice di un'impresa del genere? Beh, era un italiano: il marinaio Cristoforo Colombo. Colombo propose più volte ai sovrani di Spagna e Portogallo, fra il 1483 ed il 1490, il progetto di raggiungere le Indie attraversando l'Oceano Atlantico, nella speranza di poter aprire una rapida rotta commerciale con tale continente. Basandosi sui libri di Marco Polo, stimò una distanza delle terre da raggiungere di circa 4000 km. Gli uomini di scienza dei sovrani erano convinti che le stime di Colombo fossero troppo al ribasso, e che le Indie distassero perlomeno 20.000 km dalle isole Canarie; distanza troppo elevata per qualsiasi nave dell'epoca, che non sarebbe stata in grado di stoccare a bordo provviste sufficienti.
Incontro fra Cristoforo Colombo e la regina di Castiglia |
Non vennero sollevate questioni sulla sfericità della Terra, in quanto solo fra il popolo non istruito era comune la convinzione che la terra fosse piatta e che, superata una certa distanza nell'Atlantico, il mondo non continuasse oltre. Alla fine i sovrani reali spagnoli si lasciarono convincere, ed il 17 aprile 1492 venne siglato il contratto, che prevedeva anche importanti vantaggi per Colombo, oltre al conferimento della carica di Ammiraglio. Il 3 agosto del 1492, Colombo partì a bordo di tre navi ormai divenute leggenda, dando inizio ad uno dei viaggi più importanti della storia dell'umanità: infatti esso cambierà totalmente le dimensioni del mondo, aprirà nuove rotte e consegnerà ai regni europei nuove terre, sposterà il centro del mondo dal Mediterraneo. Per queste ragioni, la scoperta dell'America è fissata come una delle date canoniche che segna la fine del Medioevo.
Le tre navi erano le seguenti:
La Niña (trad. Bambina), caravella di 100 tonnellate di stazza e lunga 20 metri, con 24 persone di equipaggio, inizialmente dotata di vele triangolari (cambiate in quadrate lungo lo scalo alle Canarie) e con un cassero a poppa;
Ricostruzione della Niña |
La Pinta (trad. dipinta), caravella senza nome a cui fu dato tale appellativo, di 140 tonnellate di stazza e lunga quasi 24 metri, con vela quadra, cassero di poppa e castello di prua, ospitante 27 marinai.
Ricostruzione della Pinta |
La Santa Maria, caracca lunga più di 26 metri, della stazza di 150 tonnellate e ospitante 27 persone. Aveva 4 vele e 4 bombarde di artiglieria. Questa nave era capitanata da Colombo in persona.
Riproduzione della Santa Maria |
Ebbene sì: Colombo affrontò l'ignoto con una piccola nave e tre gusci di noce. Sulle navi, imbarcati i viveri per un anno e mercanzie da scambiare eventualmente con indigeni; passato un mese alle Canarie, dopo aver riparato alcuni danni alla Pinta, il 9 settembre la piccola flotta affrontò l'ignoto, spinta dai venti alisei.
Per un mese i marinai non avvistarono terra: già nella seconda metà del mese di settembre, le caravelle avevano raggiunto il mar dei Sargassi, ma della terraferma non si scorgeva neanche l'ombra. Col trascorrere dei giorni la tensione a bordo delle navi cresceva. Il 7 ottobre 1492, dalla Niña, ci fu un falso allarme: un marinaio affermò di aver visto terra in lontananza, ma si trattava di un miraggio. Colombo decise di virare verso sud-ovest, avendo visto alcuni uccelli dirigersi in quella direzione. Il 10 ottobre 1492 i marinai che, stanchi del lungo viaggio volevano tornare indietro, si lamentarono con il comandante che riuscì a calmarli e forse ottenne, come si racconta, un accordo: se entro tre o quattro giorni le vedette non avessero scorto alcuna terra, le caravelle sarebbero tornate indietro, o si sarebbe deciso diversamente. L'11 ottobre videro galleggiare, in mare, giunchi e fiori freschi, mentre nella notte fra l'11 ed il 12 ottobre, venne avvistata terra. Colombo volle attendere la mattina, e quella mattina, finalmente, la ciurma pensò di aver raggiunto le Indie.
L'itinerario condotto da Colombo nel suo primo viaggio |
Con questa impresa, Colombo allargò letteralmente i confini del mondo, cambiando per sempre la storia dell'uomo. Non lo capirà perché soltanto un altro esploratore, Amerigo Vespucci, comprenderà che la terra su cui il navigatore genovese aveva messo piede non erano le Indie, bensì un nuovo continente che battezzerà col nome di America.
Il mondo, da quel momento, cambierà per sempre, e non sarà mai più lo stesso.
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