L'Impero Bizantino nel IV e VII d.C.

Impero bizantino è il nome dato dagli storici all'impero romano d'Oriente, che aveva la sua capitale a Costantinopoli (originariamente chiamata Bisanzio). L'impero durò quasi mille anni, dopo che quello romano si era frantumato e la città di Roma aveva perduto la sua posizione dominante. L'impero romano sopravvisse a fatica a una serie di crisi nel corso del III secolo d.C., quando i popoli che lo componevano iniziarono a combattersi tra loro nelle guerre civili, mentre popolazioni straniere, che i Romani chiamavano barbari, lo minacciavano da ogni lato. Nel 306 l'imperatore Costantino I, in seguito detto "Costantino il Grande", divenne imperatore e regnò per trentun'anni.

L'Impero romano d'Oriente nel 480 d.C.

L'imperatore è per lo più ricordato per due decisioni che modificarono il corso della storia occidentale. Si convertì al Cristianesimo dopo un sogno che aveva avuto prima di vincere la battaglia del Ponte Milvio nel 312. Il suo appoggio fece sì che il cristianesimo, da religione di una minoranza, si trasformasse nella religione principale dell'impero. Nel 330 Costantino decise di spostare la sua capitale da Roma a Bisanzio (l'odierna Istanbul) perché questa era più vicina alle importanti frontiere balcaniche e persiane. Cominciò a costruire una nuova grande città, che fu ribattezzata Costantinopoli in suo onore. L'ultimo imperatore dell'impero d'Occidente fu deposto dai barbari nel 476, ma l'impero d'Oriente sopravvisse. L'impero bizantino si estendeva dal Nord Africa al Mar Nero, con Costantinopoli al centro delle vie commerciali tra l'Asia e l'Europa. Anche se le sue popolazioni si facevano chiamare romane, la loro lingua principale era il greco più che il latino, e la loro cultura mescolava le tradizioni romane con quelle greche e cristiane.

Monete in oro raffigurante Costantino I 


L'impero bizantino raggiunse il suo culmine sotto Giustiniano I (483-565), che regnò a partire dal 527. Egli è soprattutto noto per i codici giuridici che impose all'impero, per le sue conquiste e per i suoi splendidi edifici. Costantino il Grande vedeva in Costantinopoli una "nuova Roma", e Giustiniano era deciso a reclamare le terre romane conquistate e a restaurare la gloria dell'impero romano. L'impero di Giustiniano copriva già l'Anatolia, la penisola balcanica, l'Egitto, la Palestina e la Siria. L'imperatore procedette alla conquista dell'Italia, della costa sud-orientale della Spagna e di gran parte dell'Africa settentrionale. Le guerre e gli ambiziosi progetti edilizi caricarono di debiti l'impero di Giustiniano. Dopo la sua morte l'impero subì diverse invasioni. I Longobardi, dalla Germania, occuparono parte dell'Italia, mentre gli Slavi e gli Avari invasero i Balcani. L'impero fu minacciato anche da invasori persiani, ma l'imperatore Eraclio (sul trono dal 610 al 641) li sconfisse nel 627.

Mappa delle campagne che ebbero luogo tra il 611 e il 624
in Siria, Asia minore, Armenia e Mesopotamia

Il successo militare di Eraclio si basava su un sistema di "Themes", ovvero distretti militari. In cambio del servizio militare e del pagamento delle tasse, ai soldati veniva concesso terre da coltivare. In tempo di guerra i governatori dei themes diventavano comandanti dell'esercito, il che significava che gli eserciti potevano essere messi assieme rapidamente. Verso la fine del regno di Eraclio, però, gli Arabi mussulmani invasero i territori mediorientali dell'impero, e l'imperatore fu costretto ad abbandonare l'Armenia, la Siria, la Palestina e l'Egitto.

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