La leggenda della papessa
Esistono leggende che sono state usate per attaccare la Chiesa romana nel lungo confronto fra essa e quella protestante. Una di queste, che venne creata nel XIII secolo dal cronista domenicano Giovanni di Metz, è estremamente originale e vale la pena di essere raccontata. Sappiamo tutti che il Papa può essere soltanto un uomo, dato che il sacerdozio è interdetto alle donne; ebbene Giovanni di Metz immaginò a suo tempo la salita al soglio pontificio di un papa donna, la papessa Giovanna.
La papessa Giovanna con suo figlio |
La leggenda è questa: nel IX secolo dopo Cristo, una giovane donna inglese, travestendosi da uomo, decise di prendere i voti e farsi monaco in convento sotto il falso nome di Johannes Angelicus. La donna, con questo travestimento, riuscì a far carriera nel mondo ecclesiastico e alla morte di Papa Leone IV, nel 17 luglio 855, riuscì a farsi eleggere al soglio pontificio col nome di Giovanni VIII. La donna era diventata papa senza che nessuno si accorgesse dell'inganno, che però sarebbe stato scoperto di lì a poco in quanto lei non praticava l'astinenza sessuale, bensì aveva numerosi amanti, uno dei quali la mise incinta. La papessa riuscì a nascondere la gravidanza per svariati mesi, ma il giorno di Pasqua, dopo aver celebrato messa in San Pietro, mentre stava facendo rientro a San Giovanni in Laterano (all'epoca la sede pontificia non era il Vaticano, bensì il palazzo Lateranense), entrò in travaglio prematuro e finì per partorire.
Incisione raffigurante il parto della papessa Giovanna |
E qui la leggenda continua secondo diverse versioni:
- La prima racconta che una volta scoperta, Giovanna fu fatta trascinare attaccata per i piedi da un cavallo e lapidata dalla folla inferocita; il suo corpo venne sepolto lungo la strada fra il Laterano e San Pietro.
- La seconda invece narra che la papessa morì durante il parto.
- L'ultima che ci è giunta è la meno cruenta delle tre: la donna, una volta scoperta, sarebbe stata rinchiusa in convento per il resto della sua vita.
La sedia di porfido rosso ai Musei Vaticani |
Molti storici hanno tentato di approfondire il tema dell'esistenza del buco sulla base della leggenda, che a un certo punto venne ritenuta vera: infatti, essa venne usata in ottica anticattolica dai protestanti. Lo stesso Cardinale Bellarmino, fra il 1500 ed il 1600, argomentò l'antistoricità di questa vicenda bollandola come leggenda, e dimostrando che il tempo di sede vacante intercorso fra Leone IV e Benedetto III fu troppo ridotto (pochi giorni) per poter metterci un altro Papa fra i due. Mancavano i "tempi tecnici", in poche parole. Altri cardinali romani confutaronola storicità di questa leggenda, tanto che alla fine anche il mondo protestante, gradualmente, accettò il fatto che si trattasse di una leggenda. D'altronde questa leggenda ebbe molta presa nel mondo cattolico medievale, perché faceva leva su tre paure:
- un papa sessualmente attivo;
- una donna in posizione di autorità dominante sugli uomini;
- l'inganno portato nel cuore stesso della Chiesa.
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