La federazione dei sette comuni

Nel mondo esistono tante federazioni di Stati: pensiamo ad esempio alla Germania, o agli Stati Uniti. L'idea di federazione ha radici antiche, ed il primo esempio si ebbe nel Medioevo, fra i comuni dell'Altopiano di Asiago in Veneto. Sorse nel 1310 col nome di Spettabile Reggenza dei Sette Comuni (Hòoge Vüüronge dar Siban Komàüne in cimbro), ma già una cinquantina di anni prima, nel 1259, si formò come nazione col nome di Lega delle Sette Terre Sorelle, dopo la caduta della famiglia degli Ezzelini.

La federazione dei sette comuni in verde

Gli Ezzelini erano una famiglia di origini germaniche, di cui si hanno notizie fin dall'XI secolo: gli abitanti dell'Altopiano di Asiago avevano stipulato un'alleanza con questa famiglia; alla loro caduta gli abitanti dell'altopiano, per governare in modo il più possibile autonomo la loro vita e difendere le loro Freiheiten, termine traducibile in privilegi o esenzioni fiscali, stipularono un'alleanza al fine di potersi sostenere a vicenda dagli attacchi delle città presenti nella sottostante pianura Padana. A formare l'amministrazione venivano scelti quattordici Reggenti, due per ogni paese. Durante le Vicinie o Assemblee dei capifamiglia si prendevano le decisioni più importanti. La Reggenza aveva diplomatici a Venezia, Verona, Padova e perfino a Vienna.

Il palazzo della reggenza, un tempo presente ad Asiago

Vicenza tentò più volte di saccheggiare e di impossessarsi delle terre dell'Altopiano; così nel 1327 la Federazione dei Sette Comuni, pur mantenendo la propria autonomia amministrativa, si alleò con gli Scaligeri di Verona, che l'affrancarono da ogni vincolo di sottomissione rivendicato dal Comune di Vicenza.
Nel 1387 la Reggenza passò sotto la protezione dei Visconti di Milano, che ne rispettarono ancora una volta lo statuto, ne assicurarono l'autonomia amministrativa, ne riconobbero le esenzioni e i privilegi.
Nel 1398, sotto la signoria di Gian Galeazzo Visconti, primo duca di Milano, fu resa percorribile la valle del Sasso, che costituiva la via più breve per scendere nel Canale di Brenta dall'Altopiano di Asiago. Ne risultò una lunghissima scalinata, scavata nella roccia, che superava i settecentocinquanta metri di dislivello della valle con 4444 gradini di pietra, fiancheggiati da una canaletta selciata concava, per la quale venivano divallati i tronchi. Oggi quest'opera è la scalinata più lunga del mondo, conosciuta come Calà del Sasso, una scala in gran parte affiancata da una cunetta, realizzata, come i gradini stessi, in pietra calcarea: questa cunetta veniva un tempo utilizzata per trasportare a valle il legname dell'Altopiano.

La Calà del Sasso, tutt'oggi esistente

Il 20 febbraio1405 la Federazione dei Sette Comuni emanò uno spontaneo atto di dedizione alla Repubblica di Venezia governata dal Doge Michele Steno. In cambio della fedeltà e della sorveglianza dei confini, la Serenissima permise agli altopianesi la libertà di mantenere i propri statuti di antica autonomia e di praticare costumi che li rendevano diversi dagli abitanti della sottostante pianura. Con questo accordo, la Repubblica promise forniture militari, invio di ufficiali per l'addestramento delle reclute comunigiane, rapporti commerciali particolarmente favorevoli alla Reggenza. I montanari promisero a loro volta di salvaguardare i confini settentrionali con soldati propri, di garantire l'arruolamento di volontari alpigiani nell'esercito regolare di San Marco, di fornire legname per l'Arsenale e carbone vegetale. La Federazione ebbe inoltre il privilegio di nominare da sé i propri Rettori.
Il sodalizio con Venezia durerà per quattro secoli, e continuerà anche quando la Repubblica passerà sotto il dominio dell'Impero Asburgico.

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