L'inizio del celibato sacerdotale
Quella del celibato sacerdotale è una storia lunga di resistenza ad una pratica che la Chiesa Romana ha cercato di imporre per secoli. Già prima del crollo dell'Impero di Occidente, a differenza di altre confessioni cristiane, basandosi sul celibato di Gesù e dei suoi Apostoli, si chiedeva ai pastori l’osservanza di una continenza totale nei riguardi delle proprie mogli. Infatti, nel 305-306 circa, il Concilio di Elvira in Spagna dichiarò che ai vescovi, ai presbiteri e ai diaconi, era proibito avere relazioni sessuali con le proprie mogli e generare figli; il Concilio di Cartagine, circa 80 anni dopo, considerò quest’obbligo una prassi antica e di origine apostolica, ma tali decisioni, come anticipato, avevano un’efficacia solo locale. Nei fatti si arriva al Medioevo che il matrimonio e la sua relativa consumazione sulla carta è proibito, ma nella pratica viene ampiamente celebrato e consumato dalla stragrande maggioranza dei chierici.
Stampa raffigurante il Concilio Lateranense II |
Nel VI secolo abbiamo fonti certe che ci dicono che Papa Osmida fu ordinato diacono quando era sposato e aveva un figlio, divenuto a sua volta Papa Silverio. Anche se illeciti, i matrimoni per la Chiesa restarono canonicamente validi, creando una contraddizione che, per i chierici di allora, si sarebbe prima o poi dovuta risolvere. Un primo passo in questa direzione venne preso nel Concilio di Pavia del 1022: Papa Benedetto VIII infatti, introdusse l’obbligo del celibato ecclesiastico; tale obbligo fu poi confermato da Papa Leone IX con il divieto dei rapporti coniugali per i presbiteri, e fatto applicare a tutta la Chiesa latina da Papa Gregorio VII nel 1075, quando prevalse l’orientamento rigorista promosso dai monaci appartenenti al clero regolare.
Miniatura di Papa Gregorio VII |
L'ultimo tassello al mosaico del celibato, sviluppatosi nel corso di circa un secolo, venne messo dal Concilio Lateranense II nel 1139. Nel corso di tale concilio infatti, i matrimoni dei chierici vennero dichiarati nulli, aprendo la strada all'attuale configurazione del chierico, visto come uomo di fede sposato solo a Dio, fedele ai precetti del Cristo che era anch'egli celibe, secondo le interpretazioni dottrinali fatte fino a quel momento del Vangelo.
Papa Giovanni XII |
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