Il dominio dei Canossa
Il "Ducatus Tusciae et Langobardiae et Marchiae et Spoleti et Marchiae Camerinae", come si può intuire dal nome, fu un vasto ducato comprendente una porzione importante dei territori dell'odierna Italia centro settentrionale. Andava dalle coste toscane all'Appennino marchigiano, estendendosi al nord fino alla zona di Mantova. Alla sua massima estensione anche parte dei laghi di Iseo e Garda ne erano compresi.
Il ducato ai tempi di Matilde di Canossa |
Stiamo parlando di un ducato in seno al Sacro Romano Impero, che ebbe uno sviluppo folgorante, probabilmente figlio di legami intrecciati con le più alte classi nobiliari dell'epoca. I primi riferimenti a un potere territoriale dei Canossa si hanno con Adalberto Atto, figlio di Sigifredo, che nel 940 iniziò a fortificare la rupe di Canossa, erigendovi un castello. Già sotto il successore, il dominio si estese da Reggio Emilia a Guastalla e Mantova, oltre che a Modena, fino ad arrivare a Bergamo e Brescia. Il papa Giovanni XIV gli donò Ferrara e l'imperatore gli concesse il titolo di marchio.
Ciò che resta del castello di Canossa |
A estendere ulteriormente i territori della dinastia fu Bonifacio di Canossa: l'imperatore Corrado II il Salico gli concesse la marca di Tuscia nel 1027, sotto di lui i confini furono estesi all'intera Emilia. Pur avendo proclamato Mantova capitale, la città rimase sempre insofferente al suo dominio. Nel 1037, con un ricevimento estremamente sontuoso, Corrado sposò Beatrice di Lotaringia, che gli portò in dote vasti possedimenti nel nord Europa, fra Germania e Francia, nei pressi degli attuali Belgio e Lussemburgo. Alla sua morte, avvenuta nel 1052, gli succedette il giovane figlio Federico, che però scomparve appena tre anni dopo, nel 1055. Nello stesso anno, la madre Beatrice aveva sposato in seconde nozze il duca della Bassa Lorena Goffredo il Barbuto, che regnò in vece della moglie e della figlia di lei, sorella di Federico: Matilde di Canossa.
Matilde di Canossa |
Matilde divenne signora dei domini di Canossa alla morte del primo marito, Goffredo il Gobbo, nel 1076. Resse anche la Marca di Verona, oltre ai ducati di Spoleto e di Camerino. Nel 1111, nella sua residenza del castello di Bianello, che aveva scelto al posto di Mantova in quanto città non fedele ai Canossa, fu nominata dall'imperatore Enrico V di Franconia vicario imperiale. La grancontessa (magna comitissa) Matilde è certamente una delle figure più importanti e interessanti del Medioevo italiano: vissuta in un periodo caratterizzato da continue battaglie, da intrighi e scomuniche, seppe dimostrare una forza straordinaria, sopportando anche grandi dolori e umiliazioni, mostrando un'innata attitudine al comando. La sua fede nella Chiesa di quel tempo le valse l'ammirazione e il profondo rispetto di tutti i suoi sudditi.
Per capire l'importanza raggiunta da Canossa e da Matilde stessa, è interessante dare una sbirciata a questo articolo in cui trattiamo dell'umiliazione dell'Imperatore Enrico IV di Franconia, ad opera del Papa, avvenuta proprio a Canossa, dove il sovrano si era stabilito in attesa di essere ricevuto dal pontefice per cercare di appianare una divergenza nata per via delle lotte di potere fra papato ed Impero.
Non avendo lasciato eredi diretti, il suo immenso patrimonio andò disperso. Alcuni castelli rimasero in possesso di signori locali e Communi Militum, cioè cavalieri e mercenari, mentre altri andarono a vari parenti. Per quanto riguarda i feudi appartenuti alla contessa, alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati in una sorta di vuoto di potere, altri semplicemente incamerati nei possedimenti papali.
Non avendo lasciato eredi diretti, il suo immenso patrimonio andò disperso. Alcuni castelli rimasero in possesso di signori locali e Communi Militum, cioè cavalieri e mercenari, mentre altri andarono a vari parenti. Per quanto riguarda i feudi appartenuti alla contessa, alcuni possedimenti vennero addirittura dimenticati in una sorta di vuoto di potere, altri semplicemente incamerati nei possedimenti papali.
La morte di Matilde dunque segnerà la fine del dominio dei Canossa, i cui territori finiranno assimilati nelle vicende vorticose e complesse del Sacro Romano Impero.
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