I conigli killer dei manoscritti medievali
Tra le incredibili miniature e disegni che popolano i manoscritti medievali sopravvissuti fino ad oggi, ci sono diverse testimonianze di immagini che raffigurano conigli, spesso sotto forma di marginalia (annotazioni dell’autore o del copista ai margini di un libro). Anche se il coniglio era considerato un animale simbolo di purezza, fragilità e codardia, queste immagini ritraggono roditori intenti a compiere atti violenti o sadici senza alcuna ragione apparente e talvolta senza alcuna attinenza con il contenuto del testo.
Nei manoscritti medievali si possono ammirare una quantità incredibile di creature immaginarie, di ibridi tra esseri umani e animali, o strane situazioni legate alla superstizione o alla religione: queste immagini vengono genericamente definite drôlerie, figure dall’aspetto curioso e mostruoso oppure scene divertenti o tragiche spesso per nulla collegate ad alcun avvenimento reale.
I conigli assassini rientrano sicuramente tra le drôlerie più bizzarre del Medioevo: diversi manoscritti contengono raffigurazioni di lepri e conigli che si vendicano sull’essere umano commettendo atti violenti e brutali, come picchiare a morte un contadino o rapire donne e bambini per trascinarli nella foresta. Il coniglio, animale tipicamente associato alla codardia, all’innocenza e alla passività, si trasforma da preda a cacciatore del suo predatore più feroce ed efficiente: l’essere umano.
Ms 107, Bréviaire de Renaud de Bar (1302-1304), fol.-89r-137v, Biblioteca di Verdun |
Le immagini hanno i contenuti più vari: conigli che vanno in guerra armati di lance, spade e asce; che torturano o picchiano a morte uno o più esseri umani; conigli in processione religiosa, roditori che giustiziano esseri umani; conigli e lepri che rapiscono donne e bambini.
I conigli e le lepri non sono gli unici animali che rientrano nel tema “Il mondo alla rovescia”, molto in voga tra il XIII e il XVI secolo: tra i protagonisti di queste immagini ci sono volpi, cani da caccia, scimmie, pesci, lumache (spesso ritratte in scontri contro cavalieri in armatura) e un’enorme quantità di creature mitologiche o soprannaturali tra le quali il “Pene Verde Volante” raffigurato sul Decretum Gratiani (1340-1345).
E’ difficile stabilire con certezza perché gli amanuensi medievali abbiano inserito queste immagini all’interno di testi spesso di grande rilevanza culturale. Gli scontri tra lumache e cavalieri possono a volte essere interpretati come il costante contrasto tra l’aristocrazia oppressiva e i ceti sociali più deboli, ma questo tipo di marginalia sembra spesso realizzato senza alcuno scopo preciso, intento didattico o messaggio nascosto. Specialmente quando ci si trova di fronte all’immagine di un coniglio che cavalca una lumaca intento a combattere con un cane che cavalca un coniglio.
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