Oggi ritorniamo a parlarvi della terza ed ultima parte del Periodo Heian del Giappone medievale. Per chi si fosse perso i precedenti articoli, ecco dove trovarli:
Periodo Heian prima parte Periodo Heian seconda parte .
La maggior parte dei resoconti della
Guerra Gempei riguarda le lunghe campagne di
Minamoto Yoshitsune, il generale più abile dei
Minamoto ed uno dei più famosi samurai mai esistiti. Le battaglie che lo resero più famoso, furono quelle contro i
Taira, ma egli iniziò la sua carriera sconfiggendo il cugino che viveva in montagna, chiamato
Minamoto Yoshinaka.
Yoshinaka aveva servito egregiamente la causa dei
Minamoto, sconfiggendo
Taira nella
battaglia di Tonamiyama del 1182, dove era riuscito ad intrappolare l'esercito nemico dei
Taira in una vallata senza via d'uscita. Il suo trionfo incentivò i suoi cugini ad affrontarlo. Una volta eliminate le ambizioni personali di
Yoshinaka, i
Minamoto poterono finalmente concentrarsi sulla disfatta dei
Taira, che avevano tra le mani il piccolo Imperatore, nipote di
Taira Kiyomori.
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Stemma del Clan Taira |
Una delle forze dei
Taira era il dominio sul mare: essi disponevano di una vera e propria flotta, e di una serie di basi lungo le coste del Mare Interno. In ben tre occasioni riuscirono a resistere agli attacchi di
Yoshitsune; la prima battaglia importante tra i due contendenti fu la
battaglia di Ichi-no-tani nel 1184.
Ichi-no-tani era una fortezza eretta sulle coste del Mare Interno, vicino all'attuale città di
Kobe. Essa era difesa su due lati da palizzate, mentre il terzo lato era aperto al mare, dove vi erano pronte navi da fuga; il lato posteriore della fortezza era difeso dalle ripide scogliere. L'attacco di
Yoshitsune diede prova della grande immaginazione e del suo coraggio.Vi furono numerosi combattimenti individuali sulla spiaggia, dove molti samurai si sfidarono in duelli singoli, entrando nel pantheon delle gesta eroiche dei più grandi.
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Raffigurazione della Battaglia di Ichi-no-tani |
Sconfitti e costretti alla fuga, i
Taira portarono con se il piccolo
Imperatore Antoku, la cui cattura era stata lo scopo principale dell'attacco; mesi dopo
Yoshitsune riuscirà a ritrovare le loro tracce a
Yashima, sull'isola di
Shikoku. La battaglia fu combattuta nelle secche che allora dividevano l'isola
Yashima da
Shikoku. La battaglia di
Yashima non fu decisiva, come del resto non lo era stata quella di
Ichi-no-tani, poiché ancora una volta il piccolo Imperatore sparì misteriosamente via mare. Nell'aprile del 1185 si arrivò alla resa dei conti: entrambi gli eserciti si fronteggiarono nella
battaglia navale di Dan-no-Ura nello
Stretto di Shimonoseki. La battaglia fu lunga e sanguinosa e può essere considerata navale soltanto dal punto di vista dell'impiego di navi come piattaforma di guerra per arcieri e soldati armati di spade, dato che vi furono ben poche manovre navali. La battaglia si concluse con la completa disfatta dei
Taira ed uno dei più ingenti suicidi di massa nella storia dei samurai. I
Taira furono sconfitti da un attacco travolgente; il piccolo Imperatore
Antoku fu annegato e la copia della sacra spada, uno dei tre oggetti che faceva parte delle insegne imperiali giapponesi, venne dispersa per sempre. La sconfitta del clan dei
Taira a
Dan-no-Ura fu così terribile che nacquero in proposito molte leggende che narravano di spiriti, mari di sangue e granchi con lo spirito dei samurai morti. Si tratta ancor oggi di una delle battaglie più decisive nella storia del Giappone.
Minamoto Yoshitsune, tuttavia, non fu il membro del clan che più beneficiò della sconfitta dei suoi rivali, bensì fu suo fratello maggiore
Yoritomo che era a capo del clan, a trarne maggior vantaggio.
Yoritomo distinse la sua politica da quella dei
Taira, infatti creò un nuovo sistema di governo militare a carattere ereditario sotto un dittatore conosciuto come
Shogun, termine oggigiorno assai comune come quello di samurai. Nel 1192
Minamoto Yoritomo divenne primo Shogun a capo di un governo shogunale. Il trionfo dei
Minamoto fu completo, come totale fu la supremazia dell'élite militare dei samurai.
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Minamoto Yoritomo |
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