L'Agricoltura nel Medioevo
In epoca medievale la maggior parte della popolazione viveva della terra, e la vita era dominata dal ciclo annuale dell'aratura, della semina e del raccolto. Gli utensili erano inadeguati e il suolo era poco fertile per poter avere una grossa rendita di cibo, le comunità producevano il sostentamento sufficiente solo per loro stesse, senza considerare l'incidenza che il clima poteva avere sui raccolti.
Sin dai tempi preistorici l'aratro in legno era utilizzato per rivoltare i terreni leggeri, ma solo nel VI secolo, in Francia, per lavorare i terreni argillosi, fu sviluppato l'aratro pesante (Le invenzioni nel Medioevo-Aratro pesante) con lamine di ferro. Fu una delle più importanti invenzioni agricole del Medioevo, anche se il suo uso si diffuse lentamente. Il nuovo aratro era molto pesante e richiedeva due o più animali da tiro, come buoi o cavalli, per essere trascinato. L'invenzione dei collari imbottiti per i cavalli, attorno al VIII-IX secolo, permise a questi ultimi di trainare gli aratri pesanti in modo più efficiente. I collari trasferivano il peso del carico alle spalle del cavallo e non sul collo come le vecchie imbragature. La maggioranza dei contadini possedeva tuttalpiù un solo animale da tiro, per cui dovevano cooperare con i loro vicini durante l'aratura. Il pesante aratro diventò parte integrante della vita comunitaria nelle campagne e contribuì allo sviluppo di villaggi.
Quando la terra era stata arata, venivano sparsi semi a mano, poi il terreno veniva spianato. Nel periodo del raccolto, i contadini tagliavano il fieno con la falce, mentre per i cereali, utilizzavano il falcetto molto più corto. Quando il raccolto era stato tagliato, veniva battuto o trebbiato con un correggiato per separare il grano, quest'ultimo veniva separato dalla pula che rivestiva il chicco.
Gran parte dell'Europa settentrionale e centrale era coltivata in base al sistema di campi aperti; ogni contadino coltivava lunghe e strette strisce di terra, ciascuna avente un'area di un acro circa (0.4 ettari), sparse attorno al villaggio. Circa una dozzina di queste strisce componevano un "grande" campo che consisteva in appezzamenti appartenenti a diversi contadini. Nelle regioni mediterranee i campi erano compatti o terrazzati, mentre in alcune parti d'Europa, erano piccoli campi delimitati da siepi divisorie. I campi erano coltivati sulla base di una rotazione dei raccolti biennale o triennale; in quella triennale venivano seminati a frumento o segale l'autunno del primo anno; l'anno seguente ad avena o orzo in primavera; il terzo anno, infine, venivano lasciati vuoti, o a maggese, per permettere agli elementi nutritivi del terreno di riformarsi.
Durante l'anno di maggese gli animali pascolavano sul campo e i loro escrementi contribuivano a fertilizzare il terreno per il nuovo ciclo. Il frumento e la segale erano raccolti importanti, ma richiedevano una lunga stagione di crescita, dovevano essere seminati a ottobre e pertanto non potevano essere coltivati nelle regioni più settentrionali per gli inverni rigidi. Infatti, nel nord Europa predominavano l'orzo e l'avena. Un'ampia varietà di verdure, quali piselli, fagioli, cavoli, carote, rape, barbabietole e cipolle, venivano coltivati in piccoli orti attorno ai villaggi; anche la frutta come le mele, pere, prugne e ciliegie erano comuni. Nel Mediterraneo le olive costituivano un'importante coltivazione: erano utilizzate per ricavarne l'olio, ingrediente fondamentale nella cucina della regione. L'uva veniva coltivata in molte zone, persino in aree del nord Europa come l'Inghilterra settentrionale, e veniva utilizzata per farne vino, che era una bevanda popolare, e veniva consumato in grande quantità, anche per la celebrazione della messa nei paesi cristiani. Verso la fine del Medioevo, nell'Europa settentrionale era coltivato il luppolo, e i luppoli seccati diventavano un ingrediente essenziale della birra.
Non tutti i raccolti servivano per ricavare cibo o bevande: ad esempio. la canapa veniva coltivata e utilizzata per ricavarne corde e cavi, mentre il lino era usato per ottenere l'omonima fibra.
Nel XIV secolo il maltempo, la peste nera, e le carestie, portarono a significativi cambiamenti nel settore dell'agricoltura. Le terre ai margini che erano state ripulite per essere coltivate, furono abbandonate. Le varie regioni iniziarono a specializzarsi in raccolti da vendere sul mercato, per poi essere esportati in tutto il continente. La produzione di grano diminuì sempre di più e l'allevamento divenne più importante. Il grano era prodotto su larga scala solamente in Europa orientale. Le pecore abbondavano nelle terre; ad esse vennero aggiunti altri capi di bestiame, poiché la crescente passione per il latte e il burro portò ad un aumento della produzione di latticini nell'Europa settentrionale. Si ebbe anche una maggiore richiesta di frutta e verdura, che indusse a piantare frutteti in Italia e Portogallo, dove arance, limoni, fichi e uva venivano coltivati per l'esportazione.
Infine le regioni di Grecia, Spagna, Cipro, Reno, Bordeaux e Borgogna, iniziarono a specializzarsi nella viticoltura ed esportavano il loro vino in altre parti d'Europa. In Francia, la pesca d'acqua dolce soddisfaceva l'enorme richiesta di pesce, che veniva mangiato di venerdì, quando la carne era proibita dalla Chiesa.
Sin dai tempi preistorici l'aratro in legno era utilizzato per rivoltare i terreni leggeri, ma solo nel VI secolo, in Francia, per lavorare i terreni argillosi, fu sviluppato l'aratro pesante (Le invenzioni nel Medioevo-Aratro pesante) con lamine di ferro. Fu una delle più importanti invenzioni agricole del Medioevo, anche se il suo uso si diffuse lentamente. Il nuovo aratro era molto pesante e richiedeva due o più animali da tiro, come buoi o cavalli, per essere trascinato. L'invenzione dei collari imbottiti per i cavalli, attorno al VIII-IX secolo, permise a questi ultimi di trainare gli aratri pesanti in modo più efficiente. I collari trasferivano il peso del carico alle spalle del cavallo e non sul collo come le vecchie imbragature. La maggioranza dei contadini possedeva tuttalpiù un solo animale da tiro, per cui dovevano cooperare con i loro vicini durante l'aratura. Il pesante aratro diventò parte integrante della vita comunitaria nelle campagne e contribuì allo sviluppo di villaggi.
I lavori nelle campagne nel Medioevo. Manoscritto medievale |
Quando la terra era stata arata, venivano sparsi semi a mano, poi il terreno veniva spianato. Nel periodo del raccolto, i contadini tagliavano il fieno con la falce, mentre per i cereali, utilizzavano il falcetto molto più corto. Quando il raccolto era stato tagliato, veniva battuto o trebbiato con un correggiato per separare il grano, quest'ultimo veniva separato dalla pula che rivestiva il chicco.
Gran parte dell'Europa settentrionale e centrale era coltivata in base al sistema di campi aperti; ogni contadino coltivava lunghe e strette strisce di terra, ciascuna avente un'area di un acro circa (0.4 ettari), sparse attorno al villaggio. Circa una dozzina di queste strisce componevano un "grande" campo che consisteva in appezzamenti appartenenti a diversi contadini. Nelle regioni mediterranee i campi erano compatti o terrazzati, mentre in alcune parti d'Europa, erano piccoli campi delimitati da siepi divisorie. I campi erano coltivati sulla base di una rotazione dei raccolti biennale o triennale; in quella triennale venivano seminati a frumento o segale l'autunno del primo anno; l'anno seguente ad avena o orzo in primavera; il terzo anno, infine, venivano lasciati vuoti, o a maggese, per permettere agli elementi nutritivi del terreno di riformarsi.
I lavori dei contadini nelle campagne. Manoscritto miniato |
Durante l'anno di maggese gli animali pascolavano sul campo e i loro escrementi contribuivano a fertilizzare il terreno per il nuovo ciclo. Il frumento e la segale erano raccolti importanti, ma richiedevano una lunga stagione di crescita, dovevano essere seminati a ottobre e pertanto non potevano essere coltivati nelle regioni più settentrionali per gli inverni rigidi. Infatti, nel nord Europa predominavano l'orzo e l'avena. Un'ampia varietà di verdure, quali piselli, fagioli, cavoli, carote, rape, barbabietole e cipolle, venivano coltivati in piccoli orti attorno ai villaggi; anche la frutta come le mele, pere, prugne e ciliegie erano comuni. Nel Mediterraneo le olive costituivano un'importante coltivazione: erano utilizzate per ricavarne l'olio, ingrediente fondamentale nella cucina della regione. L'uva veniva coltivata in molte zone, persino in aree del nord Europa come l'Inghilterra settentrionale, e veniva utilizzata per farne vino, che era una bevanda popolare, e veniva consumato in grande quantità, anche per la celebrazione della messa nei paesi cristiani. Verso la fine del Medioevo, nell'Europa settentrionale era coltivato il luppolo, e i luppoli seccati diventavano un ingrediente essenziale della birra.
Non tutti i raccolti servivano per ricavare cibo o bevande: ad esempio. la canapa veniva coltivata e utilizzata per ricavarne corde e cavi, mentre il lino era usato per ottenere l'omonima fibra.
Raccolta dei cereali. Manoscritto miniato |
Nel XIV secolo il maltempo, la peste nera, e le carestie, portarono a significativi cambiamenti nel settore dell'agricoltura. Le terre ai margini che erano state ripulite per essere coltivate, furono abbandonate. Le varie regioni iniziarono a specializzarsi in raccolti da vendere sul mercato, per poi essere esportati in tutto il continente. La produzione di grano diminuì sempre di più e l'allevamento divenne più importante. Il grano era prodotto su larga scala solamente in Europa orientale. Le pecore abbondavano nelle terre; ad esse vennero aggiunti altri capi di bestiame, poiché la crescente passione per il latte e il burro portò ad un aumento della produzione di latticini nell'Europa settentrionale. Si ebbe anche una maggiore richiesta di frutta e verdura, che indusse a piantare frutteti in Italia e Portogallo, dove arance, limoni, fichi e uva venivano coltivati per l'esportazione.
Infine le regioni di Grecia, Spagna, Cipro, Reno, Bordeaux e Borgogna, iniziarono a specializzarsi nella viticoltura ed esportavano il loro vino in altre parti d'Europa. In Francia, la pesca d'acqua dolce soddisfaceva l'enorme richiesta di pesce, che veniva mangiato di venerdì, quando la carne era proibita dalla Chiesa.
Commenti
Posta un commento