La nascita dell'arancino
La mescolanza fra culture è quell'ingrediente che può far grande una civiltà, se ben gestita. I romani ce ne hanno dato esempio per secoli, ma anche nel Medioevo, l'interazione fra la cultura araba e quella normanna ha dato vita ad uno dei più famosi e gustosi prodotti dell'odierna gastronomia italiana: l'arancino.
Tipici arancini siciliani |
L'arancino (così chiamato in Sicilia orientale) o arancina (in Sicilia occidentale) deve il suo nome alla somiglianza con l'arancia, uno degli agrumi tipici dell'isola. Grossa disputa c'è sul suo nome: lo storico Gaetano Basile ritiene più giusto il termine femminile; Giuseppe Biundi quello maschile; l'Accademia della Crusca invece, accetta pacificamente entrambi i termini.
Come abbiamo anticipato, un'origine plausibile della pietanza è quella medievale: infatti, la presenza pressoché costante dello zafferano nella ricetta originale, fa presupporre che esso sia nato sotto il periodo di dominazione musulmana, cioè fra il IX e l'XI secolo. All'epoca infatti, gli arabi solevano consumare riso e zafferano conditi con erba e carne.
Agli stessi arabi vanno fatti risalire anche originario aspetto e denominazione della pietanza, dato che erano soliti abbinare nomi di frutti alle preparazioni di forma tonda, come riportato da Giambonino da Cremona: pare, infatti, che fu l'emiro Ibn at Timnah ad inventare il timballo di riso: gli Arabi avevano infatti l’abitudine di appallottolare un po’ di riso allo zafferano nel palmo della mano, per poi condirlo con la carne di agnello. Da qui il passo verso le monoporzioni di riso condito fu breve, poi giunse il ripieno di pezzetti di carne, il pomodoro, che doveva ancora arrivare dall'America si aggiunse solo in epoca successiva, la panatura invece pare risalga al periodo di Federico II, il ragù (o "ragout") ha radici francesi.L'aspetto di un arancino come sarebbe dovuto essere ai tempi di Federico II. E' possibile notare la presenza dello zafferano |
L'imperatore Federico II |
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