Proposte di lettura: Le donne nel Medioevo
Vi siete mai chiesti come fossero le donne nel medioevo? Forse nei film che vediamo possiamo farci un idea, oggi vi proponiamo l'ottimo libro della scrittrice e storica tedesca Edith Ennen. Il libro descrive, in modo articolato e semplice, la figura della donna medievale; pertanto la descrizione percorre un arco cronologico che va dall'età Merovingia fino alle soglie del Rinascimento. La descrizione della donna viene fatta in relazione alle differenti condizioni sociali, alle differenti aree geografiche e ai momenti storici presi in considerazione.
Anche se la società dell'epoca era prettamente maschilista, la donna vi ha ricoperto comunque numerosi ruoli. Il libro si riferisce al mondo tedesco, anche se non mancano riferimenti al resto dell'Occidente; è inoltre arricchito dalle fonti narrative, svariati aneddoti e varie fonti documentarie, con una buona letteratura storica. A volte si presenta confuso e a tratti contraddittorio nella proposizione dei modelli femminili, nella loro evoluzione fra l'alto e il basso Medioevo, ma pur restando fedeli al tempo a cui si riferiscono, tenendo sempre a mente l'aspetto maschilista della società prima menzionato.
Nonostante la descrizione di un medioevo "maschio", l'autrice, nella sua trattazione, riesce a far riconoscere alla donna dignità e funzioni ben precise nella società medievale, malgrado la lontananza da una vera e propria emancipazione femminile. Alla conclusione di questo lavoro, l'autrice riconosce l'assenza di una reale sfera di autonomia per la donna, giacché qualsiasi forma di emancipazione non si risolva con la conquista di spazi personali; ma da una libertà fittizia e illusoria che, attraverso le istituzioni ecclesiastiche femminili, in forte aumento dopo il 1200, offriva alla donna medievale un'alternativa al matrimonio, sottraendola sì alla giurisdizione del proprio uomo, ma legandola alla normativa ecclesiastica del tempo.
Il libro proposto |
Anche se la società dell'epoca era prettamente maschilista, la donna vi ha ricoperto comunque numerosi ruoli. Il libro si riferisce al mondo tedesco, anche se non mancano riferimenti al resto dell'Occidente; è inoltre arricchito dalle fonti narrative, svariati aneddoti e varie fonti documentarie, con una buona letteratura storica. A volte si presenta confuso e a tratti contraddittorio nella proposizione dei modelli femminili, nella loro evoluzione fra l'alto e il basso Medioevo, ma pur restando fedeli al tempo a cui si riferiscono, tenendo sempre a mente l'aspetto maschilista della società prima menzionato.
Nonostante la descrizione di un medioevo "maschio", l'autrice, nella sua trattazione, riesce a far riconoscere alla donna dignità e funzioni ben precise nella società medievale, malgrado la lontananza da una vera e propria emancipazione femminile. Alla conclusione di questo lavoro, l'autrice riconosce l'assenza di una reale sfera di autonomia per la donna, giacché qualsiasi forma di emancipazione non si risolva con la conquista di spazi personali; ma da una libertà fittizia e illusoria che, attraverso le istituzioni ecclesiastiche femminili, in forte aumento dopo il 1200, offriva alla donna medievale un'alternativa al matrimonio, sottraendola sì alla giurisdizione del proprio uomo, ma legandola alla normativa ecclesiastica del tempo.
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