Le agiografie di San Francesco
San Francesco, il patrono d'Italia, fu indubbiamente un santo di importanza fondamentale per tutto il Medioevo, e il suo ordine mendicante rivoluzionò profondamente la Chiesa dell'epoca. Il modo semplice e puro di Francesco di avvicinarsi agli umili, di praticare la povertà più estrema, ma anche di celebrare la più intima comunione con tutto l'universo creato da Dio (si pensi al Cantico dei cantici), lo resero un santo straordinariamente carismatico e destinato a plasmare l'immaginario religioso e popolare dei secoli successivi. A tutto questo si aggiungano i miracoli che costellarono la sua esistenza terrena per comprendere quanto le agiografie su Francesco, subito dopo la sua morte, proliferarono in tutta Italia e non solo.
San Francesco e storie della sua vita, Bonaventura Berlinghieri, 1235 |
“Scene dalla vita di san Francesco d’Assisi”, singolo foglio miniato tratto da un manoscritto frammentato della “Legenda aurea“, 1994.516, 1320–42 circa, Metropolitan Museum of Art, New York. |
Ancora più importanti sono le altre due biografie di San Francesco; la prima, la Legenda Maior, venne scritta da San Bonaventura da Bagnoregio, il celebre Doctor Seraphicus che col suo «Itinerario della mente verso Dio» fu uno dei più importanti teologi dell'ordine francescano. Alla Legenda Maior si ispirò anche Giotto per i suoi celebri affreschi nella basilica di Assisi. L'altra biografia, la più antica di tutte (in realtà due diverse Vitae e un tractatus) fu composta da un altro francescano, che conobbe personalmente il santo: Tommaso da Celano, che venne incaricato di scrivere la biografia di Francesco direttamente da Gregorio IX e fu l'autore di due diverse redazioni (la Vita prima S. Francisci e la Vita secunda).
Vorrei far presente che l'opera di San Francesco è il "Cantico delle Creature"... il "Cantico dei cantici" è materia dell'Antico Testamento, attribuito a re Salomone.
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