Oggi Historie Medievali ritorna con la rubrica sul Giappone Feudale: l'articolo proposto è la storia dei
Ronin, chiamati anche "
Guerrieri Erranti" o "
Uomini Onda".
I
Ronin, nel periodo
Tokugawa, aumentarono in modo esponenziale; questi "uomini onda" non avevano più né sede, né legami fissi col signore feudale, quindi vagavano ovunque senza meta, proprio come le onde del mare. Questa categoria di samurai esisteva già in periodo
Momoyama, nata con i disordini del tempo, per cui vari samurai senza signore si univano per sopravvivere; dopo
Sekigahara e la conseguente soppressione di molti feudi, i
Ronin aumentarono considerevolmente di numero; infatti, si pensa che fossero diventati circa 400.000. Ma capiamo meglio chi era questo combattente: era un particolare samurai avente una doppia natura, da una parte guerriero errante che metteva i suoi servigi a disposizione di chiunque; dall'altra poteva arrivare a unirsi con altri, in bande che saccheggiavano e terrorizzavano le campagne e i villaggi.
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L'assalto al palazzo di Kira Yoshinaka |
Il numero di questi combattenti aumentava sempre di più, dato che i loro figli nascevano automaticamente nella condizione di
Ronin, altri lo diventavano in seguito alla morte dei loro signori, o perché si erano resi indipendenti volontariamente, o perché avevano commesso qualche mancanza. Capitava spesso che i samurai venissero privati, dalle circostanze, dei mezzi di sostentamento e si vedessero costretti a mettere la spada al servizio del miglior offerente. I
Ronin, armati per legge, dovevano comunque imparare a ragionare singolarmente, in quanto non appartenevano più a un gruppo pur continuando a disprezzare la gente del popolo. Molte volte avevano bisogno dell'aiuto dei popolani, per cui spesso sopravvivevano insegnando le arti marziali o si facevano ingaggiare come guardia del corpo "
Yojimbo", oppure si assicuravano la custodia di villaggi e città.
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Attacco notturno dei 47 Ronin |
Alcune ipotesi sostengono che tali
Ronin si trasformassero in mercenari temuti e rispettati anche dai migliori capi militari, tant'è vero che
Nobunaga stesso era consapevole del valore di questi combattenti, così come anche
Hideyoshi e
Ieyasu, i quali li utilizzarono in battaglia. Le caratteristiche di un
Ronin lo ponevano al di fuori delle schematizzate classi sociali volute dai
Tokugawa, per cui se un Samurai era inquadrato in un rango ed uccideva un
Ronin, non doveva temere alcuna vendetta. Questo fattore li rese facili prede di alcuni Samurai potenti, che nutrivano forte disprezzo. Ciò nonostante, i
Ronin rimasero sempre guerrieri fieri e coraggiosi che disprezzavano le altre classi sociali. Il
Ronin nella posizione solitaria, doveva conoscere molto bene tutte le tecniche di combattimento di tutte le arti marziali possibili, sia quelle ufficiali che non, al fine di per salvare la propria vita. Alcune cronache del tempo li descrivono come personaggi aggressivi e arroganti, sempre in cerca di scontri; ma nella realtà erano guerrieri di un certo rispetto, fieri e leali, tanto che molti saranno i racconti delle loro imprese che entreranno a far parte della letteratura giapponese. Possiamo dire infine che, grazie al loro spirito bellicoso, spesso guidarono rivolte e crearono non pochi grattacapi al governo
Tokugawa. Forse il più famoso rimase
Shosetsu, che raccolse 5000 uomini a
Edo. Mentre preparavano una rivolta furono però traditi e, per evitare la cattura, si suicidarono tutti secondo il rituale dei samurai. Furono una delle forze più ostili al governo
Tokugawa e contribuirono non poco alla sua fine.
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Attacco dei 47 Ronin |
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