Great battles of Historie medievali: La Battaglia di Torvioll

La battaglia della piana di Torvioll, conosciuta anche come battaglia della Bassa Dibra, ebbe luogo il 29 giugno 1444, tra l'esercito Ottomano comandato da Ali Pascià e le forze Albanesi guidate da Scanderbeg. Fu uno scontro decisivo durante l'invasione ottomana dell'Albania.
La mattina del 29 giugno, Scanderbeg, che aveva a disposizione circa 15.000 uomini, composti da 7.000 fanti e 8.000 cavalieri, schierò il suo esercito, dotando ciascun gruppo di 3.000 uomini. Il lato sinistro dell'esercito, formato da 1.500 fanti e altrettanti cavalieri, venne affidato al comando di Tanusha Topia mentre quello destro, con gli stessi effettivi e nelle stesse proporzioni, al comando di Moisi Golemi. Le truppe centrali erano guidato da Scanderbeg stesso e Ajdin Muzak. Vennero inoltre destinati 3000 uomini alla riserva sotto il comando del Conte d'Urana, e altrettanti furono posizionati nella fitta boscaglia. Ali Pascià invece, si presume avesse a disposizione un'armata numericamente superiore, composta da 25.000 a 40.000 unità.

Raffigurazione della battaglia di Torvioll

Inizialmente lo scontro vide favorire gli ottomani, sotto la cui pressione le forze albanesi iniziarono ad indietreggiare, sia nel settore centrale che in quelli laterali, facendo credere ad Ali Pascià di averli messi spalle al muro. A questo punto però, Scanderbeg, che precedentemente aveva inviato un corpo di cavalleria in supporto delle prime linee, ordinò il contrattacco. Le ali turche vennero respinte, lasciando esposto il centro dello schieramento, contro cui si riversò quello albanese. Contemporaneamente venne ordinato agli uomini nascosti nella boscaglia di attaccare, cogliendo alle spalle le truppe ottomane le quali, nonostante tutto, continuarono a resistere.
Vista l'inefficacia dell'attacco condotto da Ajdin Muzaka nel centro, Scanderbeg gettò nella mischia anche gli uomini della riserva al comando del Conte d'Urana, che caricarono le truppe ottomane, ormai colte dal panico, decidendo di fatto l'esito della battaglia. Gli ottomani, ormai circondati, vennero uccisi a migliaia o catturati. Ali Pascià riuscì tuttavia a fuggire assieme alla guardia personale ed a far ritorno alla corte del Sultano.

Principali direttrici delle invasioni ottomane dell'Albania

Le fonti dell'epoca parlano di 120 morti per gli albanesi, con qualche migliaio di feriti, e di 22.000 morti e 2.000 prigionieri tra le fila turche. Storiografi moderni tendono oggi a valutare le perdite dei primi attorno alle 4.000 unità, e dei secondi attorno alle 8.000. Il successo del Castriota (Scanderbeg) ebbe grande eco nel mondo cristiano, portando finanche Papa Eugenio IV a pensare di lanciare una nuova crociata contro l'Impero Ottomano. Dall'altra parte, la sconfitta fu un duro colpo per il Sultano, che, cosciente del pericolo di una nuova crociata, decise di riversare ogni suo sforzo nella sottomissione dell'Albania.

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