Proposte di lettura: Autunno nel medioevo
Johan Huizinga, storico olandese e autore molto discusso del primo Novecento, scrisse "Autunno del Medioevo", fornendo un'interpretazione nuova del periodo, che si può collocare cronologicamente al momento immediatamente successivo alla terribile epidemia di peste nera. Secondo l'autore, quello non fu l'inizio dell'Umanesimo, come molti sostengono, ma la fine del Medioevo stesso.
Huizinga, nella sua opera "Autunno del Medioevo", racconta la società borgognona e fiamminga del 1300 e del 1400.
Lo storico si sofferma sui sentimenti e la fede, soprattutto su quest'ultima, sentita in modo esagerato e passionale, e sulla concezione della morte, che era una presenza costante nel medioevo. I morti non venivano nascosti, non erano fonte di imbarazzo come per i moderni, ma rappresentavano l'esito finale della vita. E l'amore esisteva, anche se era spesso sopravanzato dalle questioni economiche, ma ciononostante, non rimaneva confinato ai romanzi cavallereschi.
Huizinga parla dei simboli, dei colori, delle feste che rendevano la vita degli uomini meno dura. Ne viene fuori un'epoca bella e colorata, ricca di contrasti, molto contraddittoria e diversa da quello che si pensa. Il medioevo è di solito pensato come cupo e triste, ma non era così secondo l'autore.
Il testo quindi risulta davvero interessante, anche se l'attenzione dello storico si sofferma soltanto sul nord Europa, tralasciando il Mediterraneo, nelle cui terre si assisteva già al germogliare del Rinascimento, grazie a figure come Petrarca.
Nel complesso comunque, il libro risulta di facile e scorrevole lettura, quindi molto consigliato.
Huizinga, nella sua opera "Autunno del Medioevo", racconta la società borgognona e fiamminga del 1300 e del 1400.
Lo storico si sofferma sui sentimenti e la fede, soprattutto su quest'ultima, sentita in modo esagerato e passionale, e sulla concezione della morte, che era una presenza costante nel medioevo. I morti non venivano nascosti, non erano fonte di imbarazzo come per i moderni, ma rappresentavano l'esito finale della vita. E l'amore esisteva, anche se era spesso sopravanzato dalle questioni economiche, ma ciononostante, non rimaneva confinato ai romanzi cavallereschi.
Huizinga parla dei simboli, dei colori, delle feste che rendevano la vita degli uomini meno dura. Ne viene fuori un'epoca bella e colorata, ricca di contrasti, molto contraddittoria e diversa da quello che si pensa. Il medioevo è di solito pensato come cupo e triste, ma non era così secondo l'autore.
Il testo quindi risulta davvero interessante, anche se l'attenzione dello storico si sofferma soltanto sul nord Europa, tralasciando il Mediterraneo, nelle cui terre si assisteva già al germogliare del Rinascimento, grazie a figure come Petrarca.
Nel complesso comunque, il libro risulta di facile e scorrevole lettura, quindi molto consigliato.
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