Le Shieldmaiden, le donne guerriere del nord
Quando parliamo di donne guerriere del nord Europa, facciamo riferimento ad un periodo della storia medievale abbastanza precisa, quello Vichingo, quindi prima dell'anno mille. Le prime testimonianze riguardo queste donne guerriere risalgono all'epoca romana: la più importante donna guerriera che mise in difficoltà Roma fu Budicca, la prima guerriera del nord che divenne il capo dell'insurrezione di molti popoli delle terre della Bretagna.
La Shieldmaiden è secondo gli storici una donna guerriera conosciuta nel folklore scandinavo e nella mitologia nordica come le Valkirie.
Le evidenze storiche concernenti queste donne provengono da una tomba scoperta a Solor, in Norvegia. In questa tomba, vennero rinvenuti, oltre alle ossa, anche un corredo di armi comprendente: una lancia, uno scudo, un ascia e delle frecce. Inizialmente si credette che lo scheletro della sepoltura fosse di un uomo, ma quando si passò all'analisi del DNA delle ossa, si scoprì che il guerriero era una donna risalente a circa 1000 anni fa. Sulla fronte dello scheletro si notò una grave ferita da taglio, inoltre sullo scudo e sulle armi, vi erano numerose intaccature e numerosi danni all'equipaggiamento. Questa scoperta è la prova determinante che una donna guerriera "Shieldmaiden" combattè in battaglia, fu ferita e molto probabilmente morì a causa di essa.
Un'altra sepoltura scoperta a Birka, contenente ossa di una donna guerriera con equipaggiamento simile, e comprensiva anche dei resti scheletrici del suo cavallo, fa ritenere con una certa sicurezza che, nella società vichinga, la donna avesse la possibilità di scendere in battaglia e combattere alla pari degli uomini. Questa tesi, purtroppo, ancora oggi è dibattuta poiché di rinvenimenti simili ne sono stati realizzati pochissimi, motivo per cui alcune correnti di storici non li ritengono sufficienti a sostenere tale tesi.
Le shieldmaiden sono spesso citate in saghe, come "Hervarar ok Heioreks" e nelle "Gesta Danorum". Compaiono anche nei testi di altri popoli, come i Cimbri, Goti e Marcomanni. Esistono poche documentazioni storiche secondo cui le donne dell'età vichinga parteciparono alla guerra. Lo storico bizantino John Skylitzes scrisse che le donne combatterono in battaglia quando Sviatoslav I di Kiev attaccò i bizantini in Bulgaria nel 971.
Un'altra documentazione risale a quando i Variaghi (da non confondere con le guardie variaghe bizantine) subirono una devastante sconfitta nell'assedio di Dorostolon, con i vincitori che rimasero sbalorditi nello scoprire donne armate tra i caduti. Lo storico danese Saxo Grammaticus scrisse che le shieldmaiden combatterono dalla parte dei danesi nella battaglia di Bràvellir nel 750.
Per concludere, possiamo asserire che la donna combattente è simbolo della cultura nordica fin dai tempi dell'impero romano, e che questa tradizione si è mantenuta nei secoli a venire grazie alle donne scandinave che, a differenza di quelle più a sud, hanno combattuto accanto agli uomini in chissà quante battaglie. Sicuramente, in futuro troveremo ulteriori evidenze che la Shieldmaiden, nella società vichinga era considerata di pari livello rispetto ad un uomo sul campo di battaglia, e non solo, anche in ambito politico.
La Shieldmaiden è secondo gli storici una donna guerriera conosciuta nel folklore scandinavo e nella mitologia nordica come le Valkirie.
La morte di Hervor |
Le evidenze storiche concernenti queste donne provengono da una tomba scoperta a Solor, in Norvegia. In questa tomba, vennero rinvenuti, oltre alle ossa, anche un corredo di armi comprendente: una lancia, uno scudo, un ascia e delle frecce. Inizialmente si credette che lo scheletro della sepoltura fosse di un uomo, ma quando si passò all'analisi del DNA delle ossa, si scoprì che il guerriero era una donna risalente a circa 1000 anni fa. Sulla fronte dello scheletro si notò una grave ferita da taglio, inoltre sullo scudo e sulle armi, vi erano numerose intaccature e numerosi danni all'equipaggiamento. Questa scoperta è la prova determinante che una donna guerriera "Shieldmaiden" combattè in battaglia, fu ferita e molto probabilmente morì a causa di essa.
Il cranio di Solor |
La ricostruzione del volto della Shieldmaiden di Solor |
Un'altra sepoltura scoperta a Birka, contenente ossa di una donna guerriera con equipaggiamento simile, e comprensiva anche dei resti scheletrici del suo cavallo, fa ritenere con una certa sicurezza che, nella società vichinga, la donna avesse la possibilità di scendere in battaglia e combattere alla pari degli uomini. Questa tesi, purtroppo, ancora oggi è dibattuta poiché di rinvenimenti simili ne sono stati realizzati pochissimi, motivo per cui alcune correnti di storici non li ritengono sufficienti a sostenere tale tesi.
Le shieldmaiden sono spesso citate in saghe, come "Hervarar ok Heioreks" e nelle "Gesta Danorum". Compaiono anche nei testi di altri popoli, come i Cimbri, Goti e Marcomanni. Esistono poche documentazioni storiche secondo cui le donne dell'età vichinga parteciparono alla guerra. Lo storico bizantino John Skylitzes scrisse che le donne combatterono in battaglia quando Sviatoslav I di Kiev attaccò i bizantini in Bulgaria nel 971.
La sepoltura di Birka |
Un'altra documentazione risale a quando i Variaghi (da non confondere con le guardie variaghe bizantine) subirono una devastante sconfitta nell'assedio di Dorostolon, con i vincitori che rimasero sbalorditi nello scoprire donne armate tra i caduti. Lo storico danese Saxo Grammaticus scrisse che le shieldmaiden combatterono dalla parte dei danesi nella battaglia di Bràvellir nel 750.
Per concludere, possiamo asserire che la donna combattente è simbolo della cultura nordica fin dai tempi dell'impero romano, e che questa tradizione si è mantenuta nei secoli a venire grazie alle donne scandinave che, a differenza di quelle più a sud, hanno combattuto accanto agli uomini in chissà quante battaglie. Sicuramente, in futuro troveremo ulteriori evidenze che la Shieldmaiden, nella società vichinga era considerata di pari livello rispetto ad un uomo sul campo di battaglia, e non solo, anche in ambito politico.
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