Il raccapricciante funerale di Guglielmo il Conquistatore
Definire raccapricciante il funerale di Re Guglielmo non è un'iperbole, perché stiamo parlando di fatti degni di un vero e proprio film splatter! Cerchiamo di capire insieme cosa successe quasi un millennio fa.
Guglielmo, duca di Normandia e primo Re di Inghilterra, fu definito il Conquistatore perché in una famosa battaglia, quella di Hastings, riuscì a conquistare parte dell'isola britannica, per la precisione quella che oggi conosciamo come Inghilterra, nell'anno 1066, regnando su di essa e sulla Normandia fino alla sua morte, avvenuta nel 1087.
Il re era una delle persone più ricche del mondo, e adorava mangiare: si dice fosse molto sovrappeso, e questo avrà influenza nella nostra storia.
A metà agosto del 1087, Guglielmo I stava compiendo delle durissime ritorsioni contro la Francia, colpevole di aizzargli i baroni normanni contro. Una di queste ritorsioni consistette nel dare alle fiamme la città di Mantès.
Il re contemplava il rogo della città a cavallo; mentre assisteva alla sua distruzione, fu disarcionato, cadde rovinosamente, ed il pomolo della sella gli colpì violentemente il basso ventre. Rialzatosi, si rimise a cavallo e rientrò in Normandia. Durante il tragitto di ritorno, Guglielmo accusò dei dolori al basso ventre, sempre più forti ed intensi: giorno dopo giorno, le condizioni si aggravavano sempre di più; probabilmente gli salì la febbre, ed il suo fisico abbondante di certo non lo aiutava.
Ma cosa era successo a re Guglielmo? In breve, cadendo da cavallo e impattando violentemente sul pomolo a causa della sua abbondante massa corporea, gli si era perforato l'intestino, causandogli una peritonite, all'epoca incurabile.
Ormai prossimo alla morte, Guglielmo decise di concedere la grazia ai suoi oppositori imprigionati, liberandoli, per poi morire il 9 settembre del 1087 a Rouen, dopo settimane di atroci patimenti e dolori.
I funerali si sarebbero dovuti tenere nella cattedrale di Caen, fatta costruire da Guglielmo stesso, distante un centinaio di chilometri dal luogo della morte. Ci vollero diversi giorni per arrivare; inoltre un incendio alla cattedrale aveva rallentato ulteriormente le solennità funebri. I contrattempi fecero passare diverse settimane, e lo stato di decomposizione del corpo ovviamente avanzava, favorito anche dal riversamento del pus all'interno del corpo per via della peritonite che aveva perforato l'intestino. Per tali ragioni, la fermentazione dovuta alla decomposizione all'interno dell'addome, aveva reso il cadavere reale gonfio e gigantesco.
Lo spettacolo alla vista era raccapricciante: la puzza di marcio era intensa, nonostante le bende e gli oli profumati di cui era cosparso il cadavere; al termine della funzione, i becchini cercarono di mettere il cadavere nella bara, ma questa ormai era troppo piccola per farlo entrare. Così spinsero il cadavere per compattarlo all'interno del feretro, ma questo ebbe l'effetto nefasto di far esplodere il corpo dinnanzi a tutti gli astanti. Pus e viscere imbrattarono l'interno della chiesa ed i presenti; l'odore nauseabondo che si creò all'istante fece svenire molti dei presenti, mentre la maggior parte scappò in preda al raccapriccio e all'orrore.
Alla fine, ciò che rimase del cadavere venne sistemato alla bell'e meglio nella tomba a lui dedicata, con il funerale terminato frettolosamente. Molti pensarono che quella fu la punizione divina alle malefatte del re in vita, ma la verità è legata agli effetti nefasti di una peritonite che all'epoca non poté essere curata.
Guglielmo il Conquistatore nell'arazzo di Bayeux |
Guglielmo, duca di Normandia e primo Re di Inghilterra, fu definito il Conquistatore perché in una famosa battaglia, quella di Hastings, riuscì a conquistare parte dell'isola britannica, per la precisione quella che oggi conosciamo come Inghilterra, nell'anno 1066, regnando su di essa e sulla Normandia fino alla sua morte, avvenuta nel 1087.
Il re era una delle persone più ricche del mondo, e adorava mangiare: si dice fosse molto sovrappeso, e questo avrà influenza nella nostra storia.
A metà agosto del 1087, Guglielmo I stava compiendo delle durissime ritorsioni contro la Francia, colpevole di aizzargli i baroni normanni contro. Una di queste ritorsioni consistette nel dare alle fiamme la città di Mantès.
Mantès come appare oggi |
Il re contemplava il rogo della città a cavallo; mentre assisteva alla sua distruzione, fu disarcionato, cadde rovinosamente, ed il pomolo della sella gli colpì violentemente il basso ventre. Rialzatosi, si rimise a cavallo e rientrò in Normandia. Durante il tragitto di ritorno, Guglielmo accusò dei dolori al basso ventre, sempre più forti ed intensi: giorno dopo giorno, le condizioni si aggravavano sempre di più; probabilmente gli salì la febbre, ed il suo fisico abbondante di certo non lo aiutava.
Ma cosa era successo a re Guglielmo? In breve, cadendo da cavallo e impattando violentemente sul pomolo a causa della sua abbondante massa corporea, gli si era perforato l'intestino, causandogli una peritonite, all'epoca incurabile.
Ormai prossimo alla morte, Guglielmo decise di concedere la grazia ai suoi oppositori imprigionati, liberandoli, per poi morire il 9 settembre del 1087 a Rouen, dopo settimane di atroci patimenti e dolori.
Cattedrale di Caen come appare oggi |
I funerali si sarebbero dovuti tenere nella cattedrale di Caen, fatta costruire da Guglielmo stesso, distante un centinaio di chilometri dal luogo della morte. Ci vollero diversi giorni per arrivare; inoltre un incendio alla cattedrale aveva rallentato ulteriormente le solennità funebri. I contrattempi fecero passare diverse settimane, e lo stato di decomposizione del corpo ovviamente avanzava, favorito anche dal riversamento del pus all'interno del corpo per via della peritonite che aveva perforato l'intestino. Per tali ragioni, la fermentazione dovuta alla decomposizione all'interno dell'addome, aveva reso il cadavere reale gonfio e gigantesco.
Lo spettacolo alla vista era raccapricciante: la puzza di marcio era intensa, nonostante le bende e gli oli profumati di cui era cosparso il cadavere; al termine della funzione, i becchini cercarono di mettere il cadavere nella bara, ma questa ormai era troppo piccola per farlo entrare. Così spinsero il cadavere per compattarlo all'interno del feretro, ma questo ebbe l'effetto nefasto di far esplodere il corpo dinnanzi a tutti gli astanti. Pus e viscere imbrattarono l'interno della chiesa ed i presenti; l'odore nauseabondo che si creò all'istante fece svenire molti dei presenti, mentre la maggior parte scappò in preda al raccapriccio e all'orrore.
Tomba di Guglielmo il Conquistatore |
Alla fine, ciò che rimase del cadavere venne sistemato alla bell'e meglio nella tomba a lui dedicata, con il funerale terminato frettolosamente. Molti pensarono che quella fu la punizione divina alle malefatte del re in vita, ma la verità è legata agli effetti nefasti di una peritonite che all'epoca non poté essere curata.
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