Il XIII secolo avrebbe visto l'emergere della potenza mongola, capace in pochi decenni di formare uno dei più estesi imperi della storia. Tra gli artefici di questa mastodontica impresa politica e militare vi fu
Hulagu Khan che, guidando un massiccio esercito, marciò in
Medio Oriente, conquistando l'
Iran e ponendo fine al califfato abbaside a
Baghdad. Il sogno di conquista del vicino Oriente e il controllo del
Mediterraneo orientale si infranse contro il muro eretto dai
Mamelucchi, che poco prima avevano preso il potere in
Egitto al termine del periodo ayyubide.
|
Movimento truppe che precedette la battaglia di Ayn Jalut |
Questi, composti in maggioranza da turchi e, in misura minore da georgiani, circassi, russi, slavi, greci e addirittura mongoli Oirati, rappresentarono a lungo la più efficiente forza di cavalieri del mondo islamico, e in quanto composti da popoli provenienti anch'essi dalla steppa euroasiatica, usavano le stesse tattiche dei mongoli.
Il loro capo, poi sultano d'
Egitto, noto con il nome di
Baybars, alla guida di 20.000uomini tra cavalieri e fanti, nascose buona parte della sua cavalleria e condusse il resto delle truppe contro i Mongoli, applicando una tattica di stile "tocca e fuggi", in modo da provocare
Kitbuga Noyan, leader dei terribili condottieri asiatici. Questo, infatti, era stato posto alla guida del contingente mongolo, formato da circa 15-20.000 unità tra cavalleria e fanteria, di stanza in
Siria dallo stesso
Hulegu Khan, che era stato costretto a tornare in patria.
|
Impostazione tattica dei due schieramenti |
La forza a disposizione di
Kitbuga Noyan era stata quindi privata di molti effettivi ma, nonostante ciò, decise di frenare le bizze dei turbolenti ribelli: attirato dall'atteggiamento delle truppe nemiche, si lanciò all'attacco con tutte le sue forze nell'esatto momento in cui
Baybars, trovato riparo sulle colline
Ayn Jalut (nell'attuale Israele settentrionale) attirava i Mongoli nella "trappola" che avrebbe permesso alla cavalleria mamelucca di sorprendere i nemici sul fianco. Pochi Mongoli riuscirono a salvarsi (le vittime furono circa 1500) dalla pioggia di frecce dei Mamelucchi e lo stesso
Kitbuga morì decapitato.
|
Reparti mamelucchi alla battaglia di Ayn Jalut frenano l’avanzata mongola |
La vittoria mamelucca permise loro di riprendere il controllo della
Siria, impedendo così ad
Hulagu Khan di completare la sua conquista del vicino Oriente. I Mongoli, con la nascita dell’Ilkhanato persiano, avrebbero continuato a fronteggiare i mamelucchi per altri cinquant'anni, ma le fortune dei discendenti di
Gengis Khan si sarebbero via via affievolite sulla scia di quella sconfitta patita sulle colline di
Ayn Jalut per mano dell'
Islam.
Commenti
Posta un commento