La donna nel Medioevo (parte 2)
Oggi continuiamo a parlare della donna nel Medioevo con la nostra seconda parte.
In epoca medievale una donna diveniva adulta, quando raggiungeva la maggiore età, a 12 anni, età considerata già da marito. Le donne spesso si sposavano adolescenti con uomini più anziani, ventenni o trentenni, quando questi si erano affermati negli affari o erano nobili. Dal momento che molte morivano di parto, non era inconsueto che un vedovo sposasse una donna assai più giovane di lui. Quando si organizzava un matrimonio, la famiglia della sposa garantiva la dote, ivi comprese delle terre, mentre la famiglia dello sposo offriva un dono minore. Le due parti costituivano i beni coniugali che, in caso di morte del marito, garantivano il sostentamento della vedova. Perfino al livello dei contadini più poveri la sposa era tenuta ad apportare qualche bene nel matrimonio, come ad esempio alcune lenzuola, bestiame o del denaro. I contadini di solito si sposavano più tardi rispetto alla nobiltà, attorno ai 20 anni, e avevano una libertà di scelta del coniuge assai maggiore. Poiché la ricchezza era un fattore importante nel matrimonio, i genitori nobili prestavano grande attenzione alla scelta del coniuge per i loro figli. La scelta coniugale era praticamente inesistente. Tanto gli uomini quanto le donne di rango, spesso si sposavano con chi conoscevano a malapena o che non avevano mai visto.
Una donna che ereditava estese proprietà terriere era una compagna desiderabile per un signore che cercava di accrescere i propri possedimenti. Una dama diventava spesso una pedina politica. Il suo coniuge veniva scelto per cementare alleanze tra i paesi o ingrandire i territori di un sovrano. La capacità della donna di generare figli era essenziale per assicurare la successione dinastica. Eccetto che in Inghilterra, le donne potevano possedere proprietà, ricevere eredità e ricorrere ai tribunali. Tuttavia, perfino in Inghilterra, dove i diritti legali delle nobildonne e delle dame erano limitati, alcune donne erano in grado di aggirare le restrizioni legali e ottenere una grande influenza sulla società. Spesso attendevano che i loro mariti fossero in guerra, oppure esercitavano la loro influenza sui figli. Eleonora d'Aquitania (1122 circa 1204) ne fu un esempio.
Le donne della classe media spesso godevano di maggiore indipendenza rispetto alle donne delle classi superiori o inferiori. La donna della classe media non solo gestiva la propria casa ma spesso aiutava anche il marito nel suo mestiere. Talvolta praticava un mestiere per conto proprio. Finché suo marito non interferiva, poteva perfino affittarsi una bottega in proprio, e dal punto di vista legale era come se fosse stata una donna nubile. Se veniva portata davanti a un tribunale, poteva dichiararsi femme sole (francese "donna sola"), e suo marito non avrebbe avuto nulla a che fare con il processo. Se le veniva chiesto un risarcimento, sarebbe stato mandato in prigione finché non avesse raggiunto un accordo con i creditori. Era nell'interesse sia del marito, sia della moglie lasciare che quest'ultima agisse in qualità di femme sole, in modo che il marito non dovesse rispondere dei debiti di lei. La maggior parte delle donne erano confinate a un'occupazione che richiedevano scarsi capitali, come la filatura, il cucito e l'attività di lavanderia. Solo nel commercio della birra e della seta, da apprendiste potevano assurgere al rango di maestre. La moglie di un maestro spesso era una socia: quindi se l'uomo moriva, la donna avrebbe avuto il diritto di gestirne l'attività. Alcuni mestieri, come il ricamo, erano dominati dalle donne, per quanto nel settore lavorassero anche alcuni uomini.
Nel 1363 il parlamento inglese approvò una legge che obbligava gli uomini a praticare un solo mestiere, mentre le donne furono lasciate libere di esercitare qualsiasi mestiere che volevano. Le donne spesso se ne avvantaggiavano per praticare diverse attività contemporaneamente, come la produzione di birra e la tessitura. Nei periodi di difficoltà, però, queste attività delle donne o il fatto che la vedova portasse avanti il mestiere del marito venivano attaccati dai lavoratori a giornata frustrati, i quali ritenevano che la presenza delle donne sul mercato del lavoro li privasse di opportunità economiche. Se una donna sopravviveva agli anni delle gravidanze, aveva una buona possibilità di sopravvivere al marito, specialmente se questi era molto più anziano di lei. Molte donne tuttavia si risposavano, perché la vita era spesso dura per una vedova. Le nobildonne inglesi dovevano cedere la tutela dei propri figli al loro signore feudale, oltre a chiedere il suo consenso se decidevano di rimaritarsi.
Per chi avesse perso la prima parte potete trovarla quì.
Una nobildonna scrive nel suo libro Manoscritto medievale |
In epoca medievale una donna diveniva adulta, quando raggiungeva la maggiore età, a 12 anni, età considerata già da marito. Le donne spesso si sposavano adolescenti con uomini più anziani, ventenni o trentenni, quando questi si erano affermati negli affari o erano nobili. Dal momento che molte morivano di parto, non era inconsueto che un vedovo sposasse una donna assai più giovane di lui. Quando si organizzava un matrimonio, la famiglia della sposa garantiva la dote, ivi comprese delle terre, mentre la famiglia dello sposo offriva un dono minore. Le due parti costituivano i beni coniugali che, in caso di morte del marito, garantivano il sostentamento della vedova. Perfino al livello dei contadini più poveri la sposa era tenuta ad apportare qualche bene nel matrimonio, come ad esempio alcune lenzuola, bestiame o del denaro. I contadini di solito si sposavano più tardi rispetto alla nobiltà, attorno ai 20 anni, e avevano una libertà di scelta del coniuge assai maggiore. Poiché la ricchezza era un fattore importante nel matrimonio, i genitori nobili prestavano grande attenzione alla scelta del coniuge per i loro figli. La scelta coniugale era praticamente inesistente. Tanto gli uomini quanto le donne di rango, spesso si sposavano con chi conoscevano a malapena o che non avevano mai visto.
Nozze tra due nobili Manoscritto medievale |
Una donna che ereditava estese proprietà terriere era una compagna desiderabile per un signore che cercava di accrescere i propri possedimenti. Una dama diventava spesso una pedina politica. Il suo coniuge veniva scelto per cementare alleanze tra i paesi o ingrandire i territori di un sovrano. La capacità della donna di generare figli era essenziale per assicurare la successione dinastica. Eccetto che in Inghilterra, le donne potevano possedere proprietà, ricevere eredità e ricorrere ai tribunali. Tuttavia, perfino in Inghilterra, dove i diritti legali delle nobildonne e delle dame erano limitati, alcune donne erano in grado di aggirare le restrizioni legali e ottenere una grande influenza sulla società. Spesso attendevano che i loro mariti fossero in guerra, oppure esercitavano la loro influenza sui figli. Eleonora d'Aquitania (1122 circa 1204) ne fu un esempio.
I sarcofagi di Eleonora d'Aquitania e Enrico II Abbazia di Fontevrault |
Le responsabilità primarie di una donna erano il concepimento, il parto e l'educazione dei figli. Una donna media di 20 anni poteva aspettarsi di avere circa 12 anni fertili, infatti in quell'arco di tempo avrebbe avuto dai 5 ai 6 bambini, dei quali sarebbe sopravvissuta circa la metà. Le donne nobili e ricche avevano un maggior numero di figli perché si sposavano più giovani e facevano ricorso alle balie che allattavano i loro figli. Una donna delle classi superiori poteva attendersi che raggiungessero l'età adulta per avere dai 6 ai 10 figli. Per quanto riguarda l'aborto, veniva procurato con grande rischio mediante l'uso di sostanze a base di erbe o veleni. Il parto cesareo era riservato a quando la madre o il bambino morivano, e veniva eseguito senza anestesia né antisettici. Le donne avevano un 10% di probabilità di morire di parto, rischio che aumentava con l'età. La mortalità per parto era una delle principali cause di morte tra le donne. In tutte le classi sociali le donne erano tenute a essere obbedienti verso i loro mariti. Era diritto del marito percuotere la moglie, fin tanto che non la uccideva. L'adulterio era considerato un crimine grave per una donna poiché il figlio illegittimo minacciava i diritti ereditari di figli legittimi. In molti paesi dell'Europa il marito non poteva essere punito per aver ucciso la moglie colta nell'adulterio. Presso Le corti reali europee l'adulterio di una moglie era visto come un atto di tradimento e poteva essere punito con la pena capitale.
L'adulterio Manoscritto medievale |
Le donne della classe media spesso godevano di maggiore indipendenza rispetto alle donne delle classi superiori o inferiori. La donna della classe media non solo gestiva la propria casa ma spesso aiutava anche il marito nel suo mestiere. Talvolta praticava un mestiere per conto proprio. Finché suo marito non interferiva, poteva perfino affittarsi una bottega in proprio, e dal punto di vista legale era come se fosse stata una donna nubile. Se veniva portata davanti a un tribunale, poteva dichiararsi femme sole (francese "donna sola"), e suo marito non avrebbe avuto nulla a che fare con il processo. Se le veniva chiesto un risarcimento, sarebbe stato mandato in prigione finché non avesse raggiunto un accordo con i creditori. Era nell'interesse sia del marito, sia della moglie lasciare che quest'ultima agisse in qualità di femme sole, in modo che il marito non dovesse rispondere dei debiti di lei. La maggior parte delle donne erano confinate a un'occupazione che richiedevano scarsi capitali, come la filatura, il cucito e l'attività di lavanderia. Solo nel commercio della birra e della seta, da apprendiste potevano assurgere al rango di maestre. La moglie di un maestro spesso era una socia: quindi se l'uomo moriva, la donna avrebbe avuto il diritto di gestirne l'attività. Alcuni mestieri, come il ricamo, erano dominati dalle donne, per quanto nel settore lavorassero anche alcuni uomini.
Donne a lavoro nei campi Manoscritto medievale |
Nel 1363 il parlamento inglese approvò una legge che obbligava gli uomini a praticare un solo mestiere, mentre le donne furono lasciate libere di esercitare qualsiasi mestiere che volevano. Le donne spesso se ne avvantaggiavano per praticare diverse attività contemporaneamente, come la produzione di birra e la tessitura. Nei periodi di difficoltà, però, queste attività delle donne o il fatto che la vedova portasse avanti il mestiere del marito venivano attaccati dai lavoratori a giornata frustrati, i quali ritenevano che la presenza delle donne sul mercato del lavoro li privasse di opportunità economiche. Se una donna sopravviveva agli anni delle gravidanze, aveva una buona possibilità di sopravvivere al marito, specialmente se questi era molto più anziano di lei. Molte donne tuttavia si risposavano, perché la vita era spesso dura per una vedova. Le nobildonne inglesi dovevano cedere la tutela dei propri figli al loro signore feudale, oltre a chiedere il suo consenso se decidevano di rimaritarsi.
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