Consigli di lettura: Lo splendore nascosto del Medioevo. Arti minori V-XIV secolo
Nei secoli dell'alto Medioevo le arti minori occupano un posto dominante
e ci forniscono un patrimonio di oggetti addirittura superiore a quello
delle opere d'arte maggiori.
La qualità colta e raffinata di questo
patrimonio induce a chiedersi se esso non rappresenti davvero in modo
più completo e profondo la cultura artistica, il linguaggio espressivo di quei secoli.
Si tratta di un'ingente produzione di
oreficerie, miniature, avori, tessuti, ceramiche e opere lignee.
Nel Medioevo, le arti minori tendevano alla produzione di
oggetti destinati a un uso reale e specifico e tuttavia con un largo
margine di superfluo e di lussuosa inutilità: creati per l'uso e per il
godimento estetico. Un ulteriore aspetto dell'eminente ruolo storico
delle arti minori risiede nella sua natura di oggetto facilmente
trasportabile, assumendo quindi un ruolo decisivo nella trasmissione
culturale e negli scambi stilistici.
Liana Castelfranchi, in questo splendido volume edito da Jaca book,
non solo mostra lo splendore “nascosto” dell’arte medievale, dagli avori tardoantichi alla miniatura gotica, ma opera una folgorante constatazione. Forse con la sola eccezione del romanico, in cui affresco, pittura e miniatura hanno proceduto di concerto, nel periodo tardoantíco, nel mondo carolingio e ottoniano, e così pure nel gotico, sono le cosiddette arti minori, e con esse la miniatura, a far da apripista allo sviluppo delle arti visive. Non avremmo il romanico senza la stagione di miniature carolinge e ottoniane, ed è la miniatura gotica che riapre l’arte al fenomeno della prospettiva, determinante dal Rinascimento.
non solo mostra lo splendore “nascosto” dell’arte medievale, dagli avori tardoantichi alla miniatura gotica, ma opera una folgorante constatazione. Forse con la sola eccezione del romanico, in cui affresco, pittura e miniatura hanno proceduto di concerto, nel periodo tardoantíco, nel mondo carolingio e ottoniano, e così pure nel gotico, sono le cosiddette arti minori, e con esse la miniatura, a far da apripista allo sviluppo delle arti visive. Non avremmo il romanico senza la stagione di miniature carolinge e ottoniane, ed è la miniatura gotica che riapre l’arte al fenomeno della prospettiva, determinante dal Rinascimento.
In sintesi, si ripercorre il
Medioevo cercando di individuare quale espressione tecnica, quale arte
minore sia stata particolarmente importante per ogni stagione artistica,
esprimendo così lo spirito dell'epoca e le sue scelte estetiche.
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