Numerose storie e leggende si inseriscono all’interno della cornice
della città di Salerno. Una leggenda, in particolare, lega la famosa
“Scuola Medica Salernitana” agli antichi poemi epici tedeschi realizzati
tra il XII e il XIII secolo. Difatti, un poeta tedesco, un certo
Hartmann von Aue, vissuto nel XII secolo, autore di numerose opere
epiche medioevali, è il compositore di un testo dal titolo “Der arme
Heinrich” che riporta in versi una leggenda in cui viene fatto cenno
proprio alla città campana.
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Prologo del "Der arme Heinrich" (Heidelberg, Biblioteca dell'università) |
Il poema narra di un principe cavaliere
tedesco, Enrico, dal carattere buono e generoso, purtroppo contagiato
dalla lebbra. Nessuna cura sottoposta dai medici del regno riusciva a
guarire il suo bel volto atrocemente sfigurato. Una notte il diavolo,
venutogli in sogno sotto le mentite spoglie di un medico, gli promise
che sarebbe guarito soltanto lavando le sue piaghe con il sangue di una
vergine che ovviamente doveva, di sua sponte, sottoporsi al sacrificio.
E, in effetti, nel regno vi era una fanciulla davvero innamorata del
povero Enrico: Elsie, figlia di un ricco vassallo, che venuta a sapere
del sogno, senza indugiare volle sottoporsi, per il suo amore,
all’orripilante procedura pur di salvarlo dalla malattia. Presentatasi
al cospetto del giovane cavaliere, quest’ultimo rifiutò categoricamente
tale sacrificio, proponendole, invece, di fare un lungo viaggio al suo
fianco fino alla città di Salerno.
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Cripta che custodisce le spoglie di san Matteo, cattedrale di Salerno
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Giunti in città, il principe non poté essere subito ricevuto dai medici, in quanto impegnati nella cerimonia del giuramento d’Ippocrate fatto dai neolaureati presso la chiesa di San Pietro a Corte e dai relativi festeggiamenti, che avevano luogo in tutta la città. Turbato dall’ulteriore complicazione, Enrico decise di andare a pregare sulla tomba dell’evangelista Matteo, nella Cattedrale della città, in attesa di poter avere il consulto medico tanto desiderato.
Ed ecco che all’improvviso come d’incanto, mentre era assorto in preghiera, il volto del cavaliere
ritornò liberato dalla piaghe della malattia, più bello di prima.
Compiuto il miracolo, Enrico fu preso da una gioia irrefrenabile e
propose a Elsie di sposarsi proprio a Salerno. In città si fece una gran
festa in suo onore e il matrimonio si svolse proprio sull’altare dove
il bel cavaliere aveva pregato.
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