Proposte di lettura: Bere nel medioevo. Bisogno, piacere o cura
Bere come atto vitale, che varia a seconda dei luoghi e delle epoche: come si beveva, ad esempio, nel Medioevo? Quali bevande si assumevano in quel periodo e, soprattutto, perché si assumevano e quali effetti sociali producevano?
Jean Verdon, medievaista di lungo corso, con questo libro ci accompagna in un viaggio nel Medioevo attraverso il bere, che è un bisogno primario per vivere. Ma cosa esattamente beve l'uomo del Medioevo? Beve acqua,
latte, cervogia, birra, sidro e vino. L'acqua è accessibile a tutti e
non costa niente, il latte rappresenta il nutrimento essenziale per il
bambino. In mancanza di vino si beve la cervogia, una specie di birra
fatta con orzo e avena fermentata. I monaci, che conoscono molto bene le
erbe medicinali, introducono il luppolo, e si passa quindi alla birra
vera e propria. A partire dal XV secolo, il sidro ha la meglio sulla
birra. Ma bere è anche un piacere, soddisfatto soprattutto dal vino, che
resta in assoluto la bevanda per eccellenza. Il vino fa risplendere i
secoli più bui del Medioevo: è una bevanda sana, consumata a tutte le età,
allontana i malanni, rigenera gli spiriti, riscalda e rende l'uomo più
sicuro e allegro. Il vino viene consumato in abbondanza e diventa un
mezzo di evasione dai problemi quotidiani e un modo di socializzare e
integrarsi nella società del tempo. Per sottolineare le specificità
dell'atto del bere nel Medioevo l'autore, tanto informato quanto
originale, ha consultato i documenti più disparati: cronache della vita
quotidiana, opere letterarie che descrivono i costumi dell'epoca, opere
culinarie, archivi archeologici, addirittura gli atti di giustizia,
poiché talvolta il vino portava all'ubriachezza, oppure poteva servire a
dissimulare il sapore di un veleno!
Insomma, un libro di piacevole lettura, che regala una immersione totale nell'età di mezzo mediante un punto di vista tutto sommato insolito.
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