Una scoperta a metà tra il raccapricciante e l'horror: i resti brutalizzati di sette adulti e tre bambini vissuti durante il Medioevo nel villaggio di Wharram Percy, un sito abbandonato nel North Yorkshire (Gran Bretagna), hanno convinto gli scienziati dell'Università di Southampton di trovarsi innanzi agli esiti di un macabro rito, effettuato per scongiurare il ritorno in vita dei morti. In pratica i compaesani delle vittime avevano paura degli zombie, e così hanno trattato i loro corpi per prevenirne potenziali 'aggressioni'. All'epoca, infatti, era credenza popolare diffusa che le persone considerate cattive o strane, una volta morte, potessero risvegliarsi di notte dalle loro tombe per tormentare i vivi, ma questa è la prima volta che viene trovato un sito di sepoltura ideato proprio per scongiurare questo pericolo immaginario.
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Ricostruzione del villaggio di Wharram Percy
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Benché furono recuperati nel lontano 1963, i 137 reperti ossei di Wharram Percy sono stati analizzati solo negli ultimi anni, facendo emergere i diversi dettagli inquietanti mostrati dal team del professor Simon Mays, biologo presso l'autorevole Historic England, ente pubblico britannico deputato alla conservazione dei beni storici. Oltre a presentare evidenti segni di bruciatura, le ossa risultano spezzate ed incise in vari punti, segno di mutilazioni e decapitazioni prodotte con un preciso scopo rituale, evidenziabile anche dalla posizione in cui sono state ritrovate le ossa, tutte risalenti a un periodo compreso tra l'XI e il XIII secolo.
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Evidenti segni di bruciatura sulle ossa
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Non si può escludere del tutto il cannibalismo, che era una pratica abbastanza frequente all'epoca, soprattutto durante i periodi di carestia, tuttavia le incisioni rilevate sono concentrate soprattutto sulla testa e sul collo, e non sulle inserzioni muscolari o sulle articolazioni, come ipotizzabile in caso di 'uso alimentare'. Inoltre il sito di sepoltura era lontano dal cimitero e dal centro cittadino, come ulteriore precauzione per tenere a distanza gli indesiderati zombie. Un altro esame sui denti ha infine dimostrato che le vittime erano nate in zona e non venivano da lontano, scongiurando il rischio di trattamenti eccezionali che spesso erano riservati ai cadaveri degli estranei.
Insomma, una scoperta che dimostra che il fenomeno "zombie", nel medioevo, non aveva la connotazione un po' folkloristica che abbiamo oggi, ma era alla base di credenze che conducevano a pratiche davvero sconcertanti.
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