Le vette dell'arte medievale: la basilica di Santa Maria in Domnica
A Roma, sulla sommità del Celio, è conservata una delle poche testimonianze della città altomedievale: infatti nel VII secolo dopo Cristo viene costruita la basilica di Santa Maria in Domnica.
La facciata della basilica |
L'attributo "in Domnica" è stato oggetto di differenti interpretazioni: una lo fa derivare da dominicum, che significa "del Signore"; un'altra fa riferimento al nome di Ciriaca, una donna che sarebbe vissuta nei pressi della chiesa, ed il cui nome avrebbe significato "appartenente al Signore". Il complesso è conosciuto anche col nome di Santa Maria alla Navicella, per via della scultura di epoca romana posta davanti al sagrato della chiesa. La chiesa venne costruita sui resti di una precedente chiesa sotto Papa Simmaco, e si caratterizza per i bellissimi mosaici presenti all'interno. I restauri del XVI secolo, opera di Andrea Sansovino, le conferiscono l'aspetto esterno che ha oggi.
L'interno invece conserva l'architettura originaria e l'apparato mosaicale dell'abside.
Interno della chiesa |
Sia il catino dell'abside maggiore, sia l'arco absidale sono riccamente decorati da mosaici dell'epoca di Pasquale I (papa dall'817 all'824). Il mosaico dell'abside raffigura la Madonna in Trono fra due schiere di Angeli, soggetto probabilmente ripreso da un'antica icona. Il papa Pasquale I, con il nimbo quadrato azzurro, tipico dei viventi, è inginocchiato ai piedi della Vergine. Secondo i canoni bizantini, le figure sono rigorosamente bidimensionali, prive di ogni traccia naturalistica, con valore di puro simbolo devozionale.
Sopra l'arco vi è il Salvatore fra due teorie di apostoli; più in basso sono raffigurati Mosè ed Elia. Nella cripta, cui si accede tramite la moderna confessione semianulare, vi sono dei sarcofagi antichi.
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