Il più antico frammento di vangelo ritrovato
I Vangeli sono fra i testi più antichi che tutt'oggi usiamo, ma quelli che abbiamo non sono altro che traduzioni dei primi testi originali scritti in epoca romana. Ma qual è la copia più antica riuscita ad arrivare fino ai giorni nostri? Ebbene, un frammento di copia di vangelo, scritto in siriano, risalente addirittura al VI Secolo dopo Cristo, è stato ritrovato alla Biblioteca Vaticana in Roma.
Il frammento della copia di vangelo ritrovata |
Durante alcune ricerche in Biblioteca Vaticana, il medievalista Grigory Kessel, dell'Accademia Austriaca delle Scienze, si imbatte in un foglio di pergamena riutilizzato da uno scriba. La pratica del riuso delle pergamene era comune intorno al VI secolo dopo Cristo; l'analisi condotta ha evidenziato che la traduzione era del III secolo, mentre la ricopiatura è stata tre secoli più tardi; il frammento appartiene al capitolo 12 del Vangelo secondo Matteo. Afferma Kessel che "Non ci sono dubbi che il manoscritto risalga a non più tardi del sesto secolo, probabilmente alla prima metà del sesto secolo". Com'è stato possibile riuscire a vedere oltre la scrittura visibile ad occhio nudo? La tecnica usata è quella della fotografia a ultravioletti: la lunghezza d'onda ultravioletta consente di vedere cose che alla luce normale non sarebbe possibile vedere; in questo caso è stato possibile superare il primo strato di scrittura e vedere cosa c'era sotto.
La stupenda biblioteca vaticana |
Lo scritto ritrovato è addirittura antecedente al Codex Sinaiticus, una versione del Vangelo chiamata così perché rinvenuta nella penisola del Sinai in Egitto, ed è uno sguardo unico sulle prime traduzioni del Vangelo in epoca successiva alla morte di Cristo, quando il cristianesimo si stava affermando nell'Impero Romano.
Questa vicenda ci insegna nuovamente quanto sia preziosa la tecnologia per far luce sul nostro passato.
Commenti
Posta un commento