Roma è celeberrima per i suoi capolavori rinascimentali e barocchi; però, facendo attenzione, è possibile poter apprezzare anche un invidiabile patrimonio di epoca medievale. La città infatti è disseminata di opere d'arte e architettoniche antecedenti al periodo dei grandi maestri rinascimentali, che testimoniano di una città che è polo attrattore di prim'ordine per l'epoca medievale. Una di queste testimonianze, che vale la pena di essere visitata, è senz'ombra di dubbio la basilica di Santa Maria in Trastevere.
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La piazza dove affaccia la basilica |
Ci troviamo nel popolare quartiere di
Trastevere, ai piedi del colle
Gianicolo. Tra i vicoli costellati di tipiche trattorie, vediamo emergere in un'elegante e pittoresca piazza barocca una chiesa di epoca medievale. Ce ne accorgiamo dal campanile, il cui orologio è sormontato da una bifora, e dalla facciata ricca di affreschi. La basilica è antichissima, fu fondata da
Papa Callisto I nel III secolo dopo Cristo e ampliata fra l'VIII ed il IX secolo. Col materiale di spoglio delle terme di
Caracalla poi, intorno al XII secolo, viene costituita la struttura architettonica attuale che tutt'oggi possiamo ammirare, e in parte celata dal portico che venne edificato nel XVIII secolo.
Sulla facciata della chiesa che, ribadiamo, ha assunto le forme attuali nel XII secolo, nel XIII secolo viene composto il gradevole mosaico di una madonna che allatta Gesù bambino, circondata da dieci donne recanti lampade. Lo sfondo dorato e la disposizione delle figure evidenzia il gusto bizantino dell'opera. Al di sotto del mosaico si aprono tre finestroni intervallati da affreschi raffiguranti delle palme, che creano un sistema decorativo, nel loro complesso, che rende la facciata piuttosto interessante.
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Il mosaico sulla facciata con il sottostante affresco raffigurante delle palme |
L'interno, nonostante il soffitto ligneo barocco, conserva ancora la struttura medievale del XII secolo. Abbiamo infatti un ambiente a tre navate, separate fra loro da due file di colonne con architrave, dove emerge in tutta la sua bellezza un pavimento cosmatesco di pregevole fattura, e tipico del XII - XIII secolo, oltre che un abside mosaicato nel XII secolo da Pietro Cavallini, uno dei più importanti discepoli di Giotto.
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La navata centrale col pavimento cosmatesco in primo piano |
Il Cavallini lavora al mosaico dell'abside nel 1291, e illustra Cristo e la Vergine assisi in trono e, nella fascia inferiore, le storie della Vergine. Secondo lo storico medievista Ernst Kitzinger, l'artista, con quest'opera, ha voluto alludere alla processione che si teneva la notte dell'Assunta fra le chiese di San Giovanni in Laterano e Santa Maria Maggiore, in cui venivano portate in processione le icone della Vergine e del Cristo che, incontrandosi, avrebbero dato vita alla scena qui riprodotta nell'abside. Kitzinger, per dimostrare la sua tesi, evidenzia che entrambe le figure hanno in mano un foglio del cantico dei cantici, passo della bibbia che veniva spesso recitato durante la processione suddetta.
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L'abside della basilica |
Altra opera di pregevole fattura altomedievale è la madonna Teotokos, o della clemenza. Si tratta di un dipinto databile fra il VI e l'VIII secolo dopo Cristo che raffigura una madonna con bambino dipinta su legno. Si tratta di una delle cinque più antiche icone medievali raffiguranti la Madonna. Nonostante sia molto consumata e in precario stato di conservazione, è possibile notare ancora la figura di Papa Giovanni VII inginocchiato ai piedi della Vergine.
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La madonna della Clemenza |
La chiesa, per quanto illustrato, è molto bella, affascinante e meritevole di essere vista. E' una testimonianza di reimpiego (si pensi ai materiali di spoglio delle terme di
Caracalla usati per costruirla; se volete saperne di più sulla pratica, ecco il
link all'articolo che abbiamo scritto in merito), ha un pregevole pavimento cosmatesco, bellissimi mosaici ed icone estremamente antiche. Consigliata se vi trovate a fare una passeggiata per il pittoresco quartiere di
Trastevere.
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