La nascita del conclave

In un articolo passato abbiamo parlato di come si arrivò al conclave a seguito dell'esasperazione dei cittadini di Viterbo, che assistevano impotenti all'indecisione dei cardinali nel nominare il nuovo Papa. Ma questo episodio è solo il punto di arrivo di un lungo percorso che parte da lontano e che, in occasione del conclave in arrivo per l'elezione del nuovo Papa che guiderà dopo Francesco la Chiesa Cattolica Romana, oggi vi raccontiamo.


La Cappella Sistina, luogo attuale del conclave

Prima dell'evento storico di Viterbo nel 1270 sopra accennato, che delinea il conclave nelle sue forme attuali, l'elezione del Papa era riservata, fin dall'epoca romana, al clero romano: essi eleggevano il pontefice per acclamazione; poi lo si presentava alle grandi famiglie romane per ricevere la loro approvazione. Una procedura del genere era piena di criticità e incertezze: infatti nell'alto medioevo avremo molti Papi e Antipapi, inoltre le famiglie potenti di Roma avevano un'influenza estremamente forte sul clero nella scelta del pontefice. 

Nel 769 dopo Cristo il clero decise di risolvere questa criticità: durante il Sinodo Lateranense si abolì il diritto dei laici di rifiutare il Papa neoeletto; ma Papa Niccolò I, nell'862 dopo Cristo, abolì questa innovazione, in un momento in cui il Papa, oltre a dover essere accettato dai laici di Roma, doveva prestare il suo giuramento anche al Sacro Romano Imperatore. Il periodo che va dall'888 al 1046 sarà il più terribile nella storia della Chiesa Cattolica Romana: le pesanti pressioni delle famiglie romane, in particolare i Conti di Tuscolo e i Crescenzi, portarono alla nomina di alcuni personaggi di basso spessore morale; contemporaneamente gli imperatori Enrico II ed Enrico III entrarono prepotentemente nelle questioni inerenti alle elezioni pontificie, portando avanti loro candidati, creando pontefici alternativi e costringendo il papato stesso a intraprendere un percorso di riforma.

Papa Niccolò II

Sarà Papa Niccolò II, nel 1059, a riuscire ad imporsi e a limitare l'elezione del pontefice ai soli cardinali; poi nel 1179 Papa Alessandro III, durante il Terzo Concilio Lateranense, stabilì che fosse l'intero collegio cardinalizio della Chiesa Cattolica a votare il Papa, permettendo l'elezione al soglio pontificio anche di semplici battezzati.

Nel 1198 i cardinali si riuniranno in clausura volontaria per la prima volta nella storia, ma saranno le elezioni del 1268, di cui abbiamo accennato all'inizio, a creare il conclave così come lo conosciamo: infatti i Cardinali riuniti a Viterbo, per 19 mesi non riusciranno a concordare su di un nome; così i cittadini viterbesi, esasperati, li rinchiusero nel palazzo pontificio della città fino a quando non elessero un Papa. A questo punto nel 1274, dopo il Concilio di Lione II, Papa Gregorio X, con la Costituzione apostolica Ubi Periculum, per impedire ritardi e tentativi di influenza, inserisce la chiusura a chiave dei cardinali (Clausi cum clave) nella stanza delle elezioni, dando vita al conclave che tutti oggi noi conosciamo e che tiene banco in questi giorni.

Papa Gregorio X


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