Le visioni di Giovanna D'Arco

Giovanna d'Arco, la leggendaria eroina francese conosciuta come la Pulzella d'Orléans, è una figura che continua ad affascinare. La sua storia, quella di una giovane contadina che guidò l'esercito francese alla vittoria contro gli inglesi nel XV secolo, è profondamente intrecciata con un elemento straordinario: le sue visioni divine. Non furono semplici suggestioni, ma esperienze mistiche che, secondo lei, le diedero la forza e le direzioni per compiere imprese incredibili.


Giovanna D'Arco


Le visioni di Giovanna cominciarono in modo sottile quando aveva circa tredici anni, nel suo tranquillo villaggio di Domrémy. Inizialmente, non si trattava di apparizioni complete, ma di "voci" chiare e distinte. Giovanna le identificò con quelle di figure sacre: San Michele Arcangelo, spesso descritto come il capo delle schiere celesti, e due sante martiri, Santa Margherita d'Antiochia e Santa Caterina d'Alessandria.
Queste voci le impartirono istruzioni precise e inequivocabili: doveva condurre una vita di profonda pietà, frequentare assiduamente la chiesa, ma soprattutto, aveva un compito grandioso. Doveva liberare la Francia dalla dominazione inglese e assicurare l'incoronazione del Delfino, Carlo, nella cattedrale di Reims, un atto fondamentale per la legittimità della monarchia francese. Sebbene inizialmente spaventata e confusa da queste chiamate, Giovanna scoprì presto che ignorarle era impossibile; le voci divennero sempre più insistenti, a volte accompagnate da lampi di luce o da una potente sensazione di presenza divina.
Man mano che Giovanna cresceva e la situazione della Francia si aggravava, le sue visioni si fecero più dettagliate e pragmatiche. Le voci non si limitavano a impartire ordini generici; fornivano informazioni strategiche precise e indicavano a Giovanna le persone specifiche a cui doveva rivolgersi per ottenere aiuto e supporto. Questo aspetto è cruciale, dato che Giovanna era una ragazza analfabeta e senza alcuna formazione militare. La sua conoscenza sembrava derivare interamente da queste comunicazioni celesti.


Giovanna D'Arco ascolta le sue voci, olio su tela di Eugene Thirion


Un esempio lampante del potere delle sue visioni fu la sua abilità di riconoscere il Delfino Carlo tra la folla, sebbene si fosse travestito per metterla alla prova – un fatto che convinse molti della sua autenticità e del suo legame con il divino. Le sue visioni la guidarono anche nella scoperta di una spada nascosta dietro l'altare della chiesa di Sainte-Catherine-de-Fierbois, un evento che fu ampiamente interpretato come un segno inequivocabile della benevolenza divina e che rafforzò ulteriormente la sua reputazione.
Ancora oggi, la natura esatta delle visioni di Giovanna d'Arco è un argomento di dibattito intenso. Per Giovanna stessa e per i suoi contemporanei più fedeli, non c'era dubbio: erano autentiche esperienze mistiche, un'interazione diretta e inequivocabile con il divino.
Tuttavia, alcuni studiosi moderni hanno proposto spiegazioni diverse, suggerendo che potessero essere il risultato di condizioni neurologiche, come l'epilessia del lobo temporale, o persino allucinazioni causate da stress psicologico o altre cause. Eppure, queste teorie faticano a spiegare la sorprendente precisione e coerenza delle sue "profezie" e la loro incredibile rispondenza nella realtà storica. Ciò che non si può negare è che, per Giovanna, queste visioni erano assolutamente reali e costituivano la sua unica e irrinunciabile guida. La sua incrollabile fede in esse le diede la forza di affrontare lo scetticismo, i pericoli e, alla fine, una morte tragica.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Le fiere nel medioevo