Ottone I di Sassonia, universalmente noto come
Ottone il Grande, fu una delle figure più emblematiche e influenti dell'Alto Medioevo, il cui regno segnò una svolta fondamentale nella storia europea, culminata con la rinascita dell'ideale imperiale in Occidente. Nato nel 912 e figlio di
Enrico I l'Uccellatore, re di Germania,
Ottone ereditò il titolo regale nel 936. Il suo primo obiettivo fu quello di consolidare il potere centrale, minacciato dalla forte autonomia dei grandi duchi tribali.
Ottone affrontò e domò diverse ribellioni interne, dimostrando fin da subito una notevole abilità politica e militare.
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| Miniatura di Ottone I di Sassonia |
Per contrastare efficacemente il particolarismo feudale,
Ottone I ideò una strategia innovativa e lungimirante: la politica dei vescovi-conti. Concesse terre, contee e privilegi (le cosiddette regalie) ai vescovi e agli abati, trasformandoli di fatto in funzionari imperiali oltre che in autorità spirituali. Questo sistema garantiva all'imperatore una classe di vassalli teoricamente più fedeli, poiché gli ecclesiastici, non potendo avere eredi legittimi, non potevano trasmettere i feudi per via ereditaria alla loro morte, facendo sì che i beni e l'autorità politica tornassero nelle mani della corona.
La forza del regno ottoniano si manifestò anche nella difesa dei confini. Il successo più celebre fu la schiacciante vittoria sugli Ungari nella battaglia di
Lechfeld in Baviera, nel 955. Questo trionfo non solo mise fine alle loro incursioni in Europa occidentale, stabilizzando i confini orientali, ma valse a
Ottone un immenso prestigio e l'appellativo di
"Grande" e di difensore della cristianità. Ottone si distinse anche sul fronte occidentale, riuscendo a sottrarre la
Lotaringia alla Francia, rafforzando ulteriormente l'unità dello Stato germanico.
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| Trono reale nella cattedrale di Aquisgrana |
Parallelamente, rivolse la sua attenzione all'Italia, un territorio politicamente frammentato. Nel 951, scese per la prima volta nella penisola, sconfiggendo
Berengario II e sposando
Adelaide di Borgogna, vedova del re d'Italia, cingendo così la corona d'Italia a Pavia. La chiamata decisiva avvenne nel 961, quando
Papa Giovanni XII lo invocò in aiuto contro lo stesso
Berengario II.
Ottone marciò nuovamente su Roma e, il 2 febbraio del 962, fu solennemente incoronato Imperatore del rinnovato
Sacro Romano Impero.
Subito dopo l'incoronazione, promulgò il
Privilegium Othonis (o Diploma Ottoniano), un documento fondamentale che, pur confermando le donazioni territoriali alla Chiesa, stabiliva inequivocabilmente che l'elezione del Papa doveva avvenire con il consenso e in presenza dell'imperatore o dei suoi legati. Questo atto sancì la supremazia imperiale sulla Chiesa e sul papato, legando strettamente la dignità imperiale alla corona di Germania e dando vita a quello che viene ricordato come il
Sacro Romano Impero Germanico, distinto per baricentro e estensione da quello carolingio.
Ottone I morì nel 973, lasciando al figlio,
Ottone II, un impero rafforzato e un'eredità destinata a plasmare la storia europea per i secoli a venire.
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