Great Battles of Historie medievali: la Battaglia di Versinicia

La battaglia di Versinicia (o Versinikia) fu combattuta tra bizantini e bulgari, il 22 giugno dell'813, nei pressi di Adrianopoli.
La battaglia rappresentò una netta sconfitta dei bizantini, che permise alle forze bulgare di dilagare nei territori imperiali, saccheggiando le provincie danubiane, fino ad arrivare a Costantinopoli.

Il khan Krum prepara le sue truppe alla guerra (sopra),
lo stesso fa l'imperatore bizantino Michele I Rangabe (sotto)

L'imperatore bizantino Michele I Rangabe organizzò una campagna per cacciare i bulgari dal territorio dell'impero, con un esercito che aveva tra i 60.000 e i 80.000 soldati; con essi marciò verso Adrianopoli. A Versinicia, nei pressi della città verso cui l'armata era diretta, Michele I incontrò l'esercito bulgaro, che era tre volte più piccolo del proprio ed era guidato da Krum, sovrano dei bulgari. Lo schieramento bizantino era suddiviso in tre parti: a destra c'era il generale Leone, a capo delle truppe arruolate in Asia Minore, al centro l'imperatore Michele con le guardie imperiali, e a sinistra il generale Giovanni Aplakes, con le truppe arruolate in Macedonia.

Monumento a Krum nei pressi del castello di Misionis

La battaglia verteva nettamente a favore dei bizantini, tant'è vero che i bulgari abbozzarono un primo tentativo di fuga, ma la situazione si capovolse improvvisamente, poiché le truppe di Leone disertarono proprio nel momento in cui i bizantini erano all'inseguimento dei bulgari, andando via dal campo di battaglia e lasciando Leone con il suo stato maggiore. Il khan dei bulgari, Krum, rimase stupito dell'abbandono dal campo di battaglia da parte delle truppe di Leone, quindi ordinò ai suoi uomini di fermare la ritirata e di scontrarsi con le truppe rimaste fedeli a Michele che, da inseguitori, si trovarono ad essere inseguiti. Furono così massacrati tutti i macedoni, l'ala sinistra dello schieramento bizantino, comandata da Giovanni Aplakes.

Sconfitta dell'imperatore bizantino Michele I Rangabe, nella battaglia di Versinicia,
 in una miniatura del XIV secolo della Cronaca di Costantino Manasse
Le truppe di Leone avevano agito in questo modo per un ordine di Leone stesso, che voleva usurpare il trono dei basileis, ma senza macchiarsi l'onore, ossia scappando dal campo di battaglia, perché i bizantini non avrebbero mai accettato come imperatore un traditore.
Al termine della cruenta battaglia, le vittime furono innumerevoli nelle fila dei bizantini, senza contare almeno 10.000 uomini catturati, mentre è sconosciuto il numero dei caduti tra le fila bulgare.

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