Historie Medievali The life of: Gilles de Rais, il primo serial killer della storia

Quella di Gilles de Rais (1404-1440) è una storia che potremmo definire particolarmente singolare. La sua eccezionale carriera come soldato nella Guerra dei Cent'anni e le sue gesta come compagno d'armi di Giovanna d'Arco sarebbero stati sufficienti a garantire la permanenza del suo ricordo nella storia. Oggi, però, questi risultati possono essere considerati solo al netto della vita segreta che condusse come esecutore di più di un centinaio di furiosi assassini, una furia omicida che lo rese probabilmente il primo serial killer della storia ufficialmente registrata e archiviata.
L'infanzia di Gilles de Rais fu segnata da una serie di tragiche e dolorose vicende. Entrambi i genitori morirono intorno al 1415: suo padre, Guy de Laval, rimase ucciso durante un brutto incidente di caccia, al quale probabilmente Rais ebbe la sfortuna di assistere, e sua madre, Marie de Craon, morì per cause sconosciute. Per queste ragioni, fu allevato dal nonno materno, Jean de Craon. Il giovane de Rais è descritto come impetuoso e focoso, caratteristiche che ben si traducono sul campo di battaglia, dove fin da subito si dimostrò un combattente capace e senza paura.

Ritratto di fantasia di Gilles barone di Rais, opera di Éloi Firmin Féron, olio su tela, 1835 (Reggia di Versailles, Francia)

Nel 1427 iniziò a servire Carlo VII di Francia, combattendo alla testa di un piccolo esercito personale da lui stesso mantenuto durante la Guerra dei Cent'anni, prima di metterlo a disposizione di Giovanna d'Arco. Le sue gesta e l'amicizia con personaggi di rilievo dell'epoca lo portarono prima alla nomina di consigliere e ciambellano di re Carlo VII e, in seguito, al notevole titolo di maresciallo di Francia.
Il declino della sua carriera militare cominciò in concomitanza con la morte della pulzella di Orleans nel 1431, quando iniziò a trascorrere più tempo nella sua tenuta, tra le più ricche della Francia occidentale. È in questo periodo che de Rais sperpera in modo sconsiderato tutte le sue fortune, finendo per restare solo, abbandonato dalla moglie, dal fratello e finanche da Carlo VII.

Il lato oscuro di Gilles de Rais in un’opera ottocentesca di Jean-Antoine-Valentin Foulquier

Negli anni successivi de Rais s'interessò sempre di più dapprima alla religione e poi all'occultismo, impiegando un cospicuo numero di alchimisti e maghi.
Nel frattempo, raggelanti voci iniziarono a circolare. Bambini sparivano continuamente nelle zone vicine ai suoi castelli e molte delle sparizioni sembravano collegate alle attività di de Rais e dei suoi servi. Poiché era comune che i ragazzi venissero separati definitivamente dai loro genitori se fossero stati assunti dai nobili come servi, molti genitori delle piccole vittime erano completamente ignari dei destini dei loro figli. In altre zone, però, le macabre attività omicide di de Rais non rimasero così segrete: emerse infatti, durante il suo processo, che diversi testimoni videro i suoi servi disporre i corpi di decine di bambini in uno dei suoi castelli, nel 1437, ma le famiglie delle vittime, trattenute dalla paura a causa del loro basso livello sociale, non intrapresero mai azioni particolari contro de Rais.

L'esecuzione di Gilles de Rais, Biblioteca di Francia

Il killer venne arrestato nel settembre 1440, a causa del rapimento di un prete dopo una disputa non collegata agli omicidi compiuti in precedenza. Solo successivamente fu accusato dal tribunale ecclesiastico e civile per una serie di reati tra cui eresia, sodomia e soprattutto l'omicidio di circa 140 bambini, effettuati nei modi più perversi e cruenti: smembrandoli, bruciandoli, o offrendoli in sacrificio ai demoni.
Sotto la minaccia della tortura e della scomunica, de Rais confessò tutto, descrivendo minuziosamente, con dovizia di raccapriccianti particolari, le torture inflitte a decine di bambini rapiti dai suoi servitori per circa un decennio. Il 26 ottobre 1440, dopo aver ottenuto l'assoluzione dai peccati commessi, fu giustiziato mediante l'impiccagione e il rogo.

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