Le vette dell'arte medievale: La basilica di San Petronio

In un articolo passato, abbiamo parlato di un bell'itinerario da fare nella città di Bologna. Una delle mete di punta è sicuramente la basilica di San Petronio.

La basilica di San Petronio vista da Piazza Maggiore

Questa è una delle chiese più vaste d'Europa, nonché la quarta chiesa più grande d'Italia. Fondata il 7 giugno 1390, si tratta dell'ultima grande opera tardo gotica italiana. Il progetto nacque dalla volontà della borghesia artigiana e mercantile, che voleva dedicare una chiesa al patrono di Bologna, San Petronio per l'appunto. Particolare interessante, i borghesi estromisero gli ecclesiastici dalla realizzazione della chiesa: questa presa di posizione contrariò molto la classe del clero. La raccolta dei fondi iniziò il 31 gennaio del 1390, e si misero imposte addirittura sulle pene inflitte ai criminali! Il progetto venne affidato ad Antonio Di Vincenzo, con la consulenza di Padre Andrea Manfredi. Sulla carta la chiesa sarebbe dovuta essere molto più vasta di quella attuale. L'architetto, per gli interni, non voleva eccessi decorativi come fregi, statue o guglie, tipici del gotico ortodosso, che avrebbero fatto perdere il senso strutturale dell'insieme, bensì attraverso la grandiosità, la luminosità delicatamente diffusa, le linee semplici ed essenziali, creare un'atmosfera di sovrarealtà, di spazi visivamente indeterminati, che riportassero nella mente del visitatore la solennità e compostezza dell'antica Roma. Il progetto però non vide mai la luce per intero, perché Papa Pio VI, per impedirne il completamento, fece costruire, accanto alla chiesa, l'archiginnasio; per questa ragione, completare il progetto fu impossibile. Solo nel XVII secolo si finirà di costruire le ultime parti, ma la facciata resterà comunque incompiuta.
Partendo dalla facciata, la parte inferiore è decorata con marmi bianchi e rosa, tipica e molto in voga fra XIII e XIV secolo. Pregevoli i portali, decorati da scultori come Jacopo della Quercia.

Uno dei portali della chiesa

L'interno della basilica presenta sei grandiose campate a pianta quadrata di circa 19 metri di lato della navata centrale, alle quali corrispondono altrettante campate laterali divise in due parti: sei mezze campate a pianta rettangolare corrispondenti alle navatelle su cui, per ciascuna, si aprono una coppia di cappelle. La sesta campata della navata centrale è occupata dal presbiterio, che esorbita fino a metà della quinta con l'ampio ciborio del Vignola. La suddivisione in navate è realizzata tramite enormi pilastri in mattoni sagramati, con basi elaborate e capitelli a foglie in arenaria.

L'interno della chiesa

La chiesa è arricchita da 22 meravigliose cappelle: quella che più ci interessa è la Cappella Bolognini, le cui pareti furono affrescate da Giovanni da Modena con un ciclo raffigurante gli Episodi della vita di San Petronio, nella parete di fondo; nella parete destra, Storie dei Re Magi; nella parete sinistra, in alto, il giudizio universale con l'Incoronazione della Vergine in mandorla, Il Paradiso e in basso l'Inferno, raffigurazione di tipo dantesco, con una gigantesca figura di Lucifero e con la rappresentazione del profeta Maometto nell'Inferno. Tra i peccatori all'inferno, i lussuriosi sono infilzati nello spiedo, gli invidiosi bersagliati da frecce e gli avari costretti ad ingoiare, con la testa arrovesciata, una colata di oro fuso.

La meravigliosa cappella Bolognini

La Basilica di S. Petronio custodisce, inoltre, il più antico o uno dei più antichi simboli della fede cristiana in Bologna. Questi sono rappresentati dalle storiche "Quattro Croci" che, secondo la tradizione, furono poste su antiche colonne di epoca romana da S. Ambrogio o S. Petronio, fra il IV e il V secolo, appena fuori dalle porte della prima cerchia di mura di selenite, a spirituale difesa della Città. Le Croci, in seguito racchiuse in piccole cappelle e assai venerate da generazioni di bolognesi, furono trasferite nel 1798, unitamente alle preziose reliquie rinvenute ai piedi delle colonne, all'interno della Basilica lungo le pareti delle navate laterali, rispettando l'originaria collocazione che avevano nel piccolo tessuto urbano della città. Le croci ora visibili non sono quelle dell'epoca petroniana: furono rinnovate nel corso dei secoli e le attuali risalgono ad un periodo compreso fra i secoli X e XII.

Una delle quattro croci

San Petronio, dunque, è una meta che un appassionato dell'arte medievale non può assolutamente perdere.

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