La nascita dei Parlamenti

In epoca classica le comunità, per gestirsi, si riunivano in assemblee dove prendere le decisioni riguardanti le problematiche che si ritrovavano ad affrontare: prima i greci e poi i romani ci hanno lasciato esempi importanti che poi, con il crollo dell'Impero Romano d'Occidente, sono andati persi. Poi però, questo tipo di organizzazione è tornato in voga secoli dopo, dando origine a quell'istituzione che poi è stata battezzata come "Parlamento".

Un'immagine del Parlamento inglese nel XIV Secolo

Parlamento deriva dal sostantivo francese "parlement", che indica l'azione di parlare: un parlamento è quindi un luogo dove si promuove, si discute e si dibatte per giungere a decisioni politiche. Il concetto espresso è quello di un'istituzione collegiale intermedia, tra il popolo costitutivo di una comunità e coloro che governano la comunità: si tratta, in via generale, di un dato di antropologia culturale che attraversa i secoli, come testimoniano le assemblee, variamente denominate e di cui si è accennato poc'anzi, delle polis greche e il Senato Romano.
Il termine, la prima volta, è comparso in un testo dell'XI secolo, la Chanson de Roland : nel poema serviva a indicare un luogo o l'occasione di negoziato tra delegazioni straniere. Nel secolo successivo invece, la Charta Caritatis di cui i monaci circestensi si erano dotati, conferiva al Parliamentum degli abati i massimi poteri del loro ordine monastico.
Ad ogni modo, è in questo periodo che si cominciano a incontrare i primi embrioni di quello che in epoche successive impareremo a chiamare Parlamento. Sono infatti presenti, intorno all'anno 1000, resoconti di riunioni consultive in svariate isole del Mare del Nord come le Fær Øer, dove venne battezzato col termine Løgting, e all'isola di Man, chiamato con il termine Tynwald
Nel 1097 la Sicilia si dota di un parlamento itinerante, grazie alla convocazione fatta da Ruggiero I il Gran Conte presso Mazara del Vallo; questo parlamento è composto da tre rami: uno rappresentante il clero, uno la nobiltà e l'ultimo le città demaniali della Sicilia. Ma è nel 1130, con la convocazione delle Curiae generales da parte di Ruggero II a Palermo, nel Palazzo dei Normanni, e con la proclamazione del Regno di Sicilia, che si può parlare di primo parlamento in senso moderno.

Palazzo dei Normanni a Palermo, probabilmente la sede del primo vero Parlamento della storia

Nel 1146, 16 anni dopo la Sicilia, fu la volta dei francesi, che utilizzarono il termine parlamentum per una riunione di nobili e prelati in preparazione della crociata; 
Nel 1188 tocca alla penisola iberica: si convocarono a León las Cortes de León, con i membri della nobiltà, del clero e dei rappresentanti della cittadina e per la prima volta in Europa si riunirono in assemblea i tre poteri: vi furono riconosciuti l’inviolabilità del domicilio e la segretezza della corrispondenza, la necessità per il re di convocare il parlamento per dichiarare la guerra o fare la pace, e furono garantiti altri numerosi diritti individuali e collettivi. Nelle Cortes di Benavente (1202) furono fissati i principi ed i diritti economici del Regno di León e dei suoi abitanti.
Il XIII secolo vede il sistema del Parlamento sbarcare in Inghilterra: nel 1248 infatti, gli inglesi costituirono un'assemblea formata da due rami, uno ecclesiastico (vescovi e abati con il rango di barone) e uno laico (baroni diretti della Corona). A tale assemblea, nel 1254, venne assicurata una stabile struttura, facendovi entrare anche i rappresentanti elettivi delle contee. Nel 1297, infine, con lo Statuto de tallagio non concedendo, si confermò il principio per cui ogni contribuzione poteva essere imposta solo dietro assenso comune degli "arcivescovi, vescovi e altri prelati, conti, sovrani, uomini d'arme, borghesi, e altri uomini liberi del regno nostro", nonché il diritto dell'assemblea elettiva a controllare la validità delle elezioni, sottraendo quindi agli agenti del re tale privilegio. Come ben si vede, erano già presenti i moderni principi della sovranità e indipendenza del parlamento.

Il parlamento francese sotto il regno di Carlo VII

Nasce così un'istituzione fondamentale per lo sviluppo della civiltà occidentale, in quanto spesso risulterà essere l'organo politico più importante nella presa delle decisioni cruciali di un Paese, Regno o nazione, e che sarà il mezzo principale utilizzato dalle democrazie di tutto il mondo.

Commenti

Post popolari in questo blog

Le acconciature e i capelli nel Medioevo

La scrittura nel medioevo

Il Letto in epoca medievale