Mukjannathun, un termine arabo che significa letteralmente “uomini vestiti da donne”. Le fonti musulmane, soprattutto quelle più recenti, riportano notizie contraddittorie, ma una cosa è certa: i
Mukjannathun erano uomini vestiti da donna, e che si comportavano come tali.
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Un mukjannathun |
I mukjannathun non erano considerati omosessuali, ma semplicemente uomini disinteressati al desiderio sessuale verso l’altro sesso. Tanto che molti di essi erano impiegati come servitori delle donne, appartenenti a famiglie altolocate. La maggior parte trovava però impiego nell’arte: poeti, musicisti, ballerini, comici. I più famosi furono i musicisti Tuways, che significa "piccolo pavone", e il suo allievo al-Dalal, ossia “il civettuolo”. Col tempo questo termine venne impiegato per indicare chi si dedicava anche a tali attività.
Di essi si trova traccia negli
ḥadīth, piccoli aneddoti che raccontano episodi della vita del profeta
Maometto (abbiamo parlato di lui in due articoli -
Parte 1;
Parte 2), che insieme ad altri
ḥadīth forma la
Sunna, una delle fonti principali dell’Islam. Da tali racconti si comprende come i
Mukjannathun costituissero una categoria ben definita nella società dell’Islam. Le loro vicende hanno avuto fortune alterne, a seconda di chi ha detenuto il potere. Sotto il governo di
Maometto furono mal tollerati, anche se il profeta non diede vita ad una repressione sistematica della loro minoranza.
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Il profeta Maometto |
Di diverso avviso furono alcuni suoi successori, come Sulayman ibn Abd al-Malik, settimo califfo della dinastia degli Omeyyade che regnò appena due anni (715-717), tempo sufficiente per far castrare tutti i Mukjannathun di Medina. Tra essi, pare ci fosse anche il musicista al-Dalal. Alcune fonti minimizzano l’episodio, affermando invece che pochi uomini fossero stati castrati.
Durante la
dinastia Omeyyade, si succedettero vari califfi omosessuali, e in questo periodo i
Mukjannathun vissero in relativa tranquillità. Fra tutti i califfi il più permissivo fu
Al-Amin, apertamente omosessuale, che aveva una relazione con il poeta
Abu Nawas. In questo periodo (809-813) i
Mukjannathun potevano mostrarsi liberamente in pubblico, senza timore di repressione alcuna.
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Disegno di Abu Nawas |
Tuttavia, il califfato di
Al-Amin ebbe una durata di appena 4 anni; finito questo periodo, nelle fonti si perde traccia dei
Mukjannathun. Il termine divenne anche sinonimo di omosessuale, assumendo un significato ancora più dispregiativo. Di essi non rimase traccia nella società islamica, ma resta il fatto che sono stati i primi transgender documentati della storia.
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