La vita di
Vytautas il Grande, granduca di
Lituania, è un'epopea di astuzia politica e coraggio militare che ha forgiato il destino del Granducato nel XV secolo, portandolo a diventare una delle maggiori potenze dell'Europa orientale. La sua figura, complessa e pragmatica, è indissolubilmente legata alle dinamiche di potere tra l'
Ordine Teutonico, la nascente
Polonia e la
Rus' di Kiev, un contesto turbolento che seppe manipolare a proprio vantaggio.
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| Vytautas il Grande |
Nato intorno al 1350,
Vytautas era figlio di
Kęstutis e nipote di
Algirdas, entrambi co-sovrani di un'innovativa diarchia lituana. Fin da giovane si trovò immerso in una sanguinosa lotta per la supremazia. Il conflitto fratricida tra suo padre e il cugino
Jogaila, figlio di Algirdas, divenne il tema centrale della sua prima parte di vita. Questa rivalità lo spinse a cercare alleanze estemporanee, persino con i nemici giurati dei lituani, i Cavalieri Teutonici, per riconquistare i territori che riteneva suoi di diritto. In ben due occasioni, tra il 1382 e il 1390, si alleò con l'Ordine, un gesto che dimostra una profonda realpolitik e una spregiudicata sete di potere, anteponendo gli interessi personali e dinastici a qualsiasi lealtà precostituita.
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| Il castello di Trakai, che fu residenza di Vytautas |
Dopo anni di scontri e trattative, la sua abilità politica fu premiata nel 1392 con il Trattato di Ostrów.
Vytautas venne riconosciuto come granduca di Lituania, pur formalmente sottomesso a
Jogaila, che era diventato re di Polonia. Questo compromesso segnò l'inizio del suo lungo e fruttuoso regno, durante il quale il Granducato di Lituania conobbe il suo apogeo. Egli stabilizzò i confini interni, consolidò il suo potere sull'aristocrazia locale e avviò una vasta espansione territoriale verso est. Sconfiggendo le forze dei khanati tatari, estese i domini lituani fino a raggiungere il Mar Nero, una mossa audace che fece del suo regno un impero multietnico, tollerante nei confronti di diverse fedi e culture.
Il culmine della sua carriera militare e diplomatica fu la
Battaglia di Grunwald (o Žalgiris) del 1410. Unendosi in un'alleanza strategica con il cugino
Jogaila,
Vytautas guidò le forze del Granducato di Lituania in uno scontro titanico contro i Cavalieri Teutonici. Le sue tattiche, che includevano la ritirata simulata della cavalleria leggera lituana per disorganizzare le forze nemiche, furono decisive per la vittoria. Questa battaglia segnò non solo il declino definitivo del potere teutonico, ma anche il trionfo dell'unione polacco-lituana, che si affermò come la potenza egemone dell'Europa centro-orientale per i secoli a venire.
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| Vytautas nella vittoriosa battaglia di Grunwald |
Nonostante la sua immensa influenza, Vytautas morì nel 1430 senza aver raggiunto il suo sogno più ambizioso: ottenere una corona regale dal
Sacro Romano Impero per sé e per i suoi successori, proclamando così la piena indipendenza del Granducato dalla Polonia. La sua figura è tuttora venerata in Lituania come il più grande sovrano del paese, l'architetto di uno stato forte e indipendente che, grazie alla sua leadership tenace e alla sua visione strategica, seppe resistere alle pressioni esterne e prosperare in un'epoca di profonde incertezze.
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